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Roberta ChionneWritten by: Professione e Formazione

Strutture in bambù italiano

Nell’ambito di un workshop organizzato dal gruppo di lavoro AkØ (Architettura a chilometro zero) sotto la guida dell’architetto Stefan Pollak, 30 studenti, professionisti e cittadini interessati provenienti da tutta Italia, Inghilterra e Perù hanno costruito lo scorso settembre, in poco più di una settimana, un padiglione coperto da un guscio reticolare in bambù nel comune di Roccamontepiano (Chieti). La struttura, che potrà essere utilizzata per lo svolgimento di piccoli eventi ricreativi e culturali, si inserisce in un’indagine sperimentale promossa dal Dipartimento di Progettazione e Studio dell’Architettura dell’Università di Roma Tre in collaborazione con l’Associazione Italiana Bambù e altre associazioni promotrici dell’architettura naturale. Il materiale è stato donato da coltivatori di bambù in Toscana e lavorato direttamente in cantiere insieme ad altri materiali naturali quali elementi lignei e basamento in terra cruda, che alludono a nuove modalità di utilizzo di tecniche localmente diffuse, come le murature in massone (cob). La costruzione è un’evoluzione del sistema Domocaña, sviluppato dall’ingegnere peruviano Raquel Barrionuevo dell’Universidad Nacional de Ingegniería di Lima.

Autore

  • Roberta Chionne

    Architetta e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino, collabora dal 2002 con “Il Giornale dell’Architettura”, di cui è redattrice dal 2007 al 2014, responsabile in particolare del settore cultura e degli inserti monografici mensili. Iscritta all'Ordine dei giornalisti, è autrice per centri culturali e riviste tra cui «Nigrizia», «Pagina99», «Cer Magazine» e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con cui collabora dal 2001 al 2008 al progetto «Polonia tra passato e futuro», curando la sezione architettura della mostra «Costruttivismo in Polonia» (Bollati Boringhieri, 2005). Dal 2010 si occupa di progetti e autori africani che promuovono i valori della sostenibilità e della creatività, scrivendo articoli e saggi tra cui «Made in Mali - Cheick Diallo designer» (Silvana editoriale, 2011)

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Last modified: 13 Luglio 2015