Helsinki. «Finnish Architecture 08 09» è lappuntamento biennale in cui la Finlandia presenta le sue realizzazioni più recenti, rinnovando unefficace formula di propaganda che risale al 1953 e aggiungendo una nuova pagina al suo prestigioso catalogo di architettura contemporanea.
La rassegna di 25 opere (promossa dalla collaborazione tra Museo di architettura, Associazione degli architetti e Accademia Alvar Aalto) spazia dai complessi residenziali alle ville e saune, dagli asili nido alle sedi universitarie, dalle attrezzature per lo sport alle strutture museali, dai palazzi municipali agli archivi; perfino la cabina di trasformazione elettrica diventa occasione di espressione architettonica. Il tratto comune va cercato nel dialogo maturo tra innovazione e tradizione, nella qualità costruttiva e nella capacità dinserimento nel contesto naturale. In un paese che ha lasciato sempre poco spazio a mode e archistar, facendo della modernità un carattere identitario, la sfida consiste nel mantenere riconoscibilità, autonomia, autenticità. Un obiettivo che appare sempre più difficile, come mostrano alcuni cedimenti al formalismo e ingenuità compositive, ma che trae vantaggio dal confronto tra generazioni garantito da un efficace sistema educativo e formativo e dallo strumento del concorso a cui ricorre la committenza sia pubblica che privata.
Nella rassegna merita particolare menzione la Scuola svedese di Scienze sociali dellUniversità di Helsinki, con cui Juha Leiviskä si conferma maestro nel dialogo con la città storica, alla ricerca di una raffinata sintonia con la scala, il ritmo e i colori del tessuto ottocentesco e di garantire emozionanti sequenze spaziali sostenute da un sapiente uso della luce e dalla cura dei dettagli. Gli fa eco il partner di studio, Vilhelm Helander, con il magistrale restauro di una residenza borghese in stile neorinascimentale che negli anni sessanta aveva subito pesanti alterazioni nelladattamento a sede municipale della città di Pori. La cultura del mare e della navigazione, profondamente radicata, trova felice espressione nelle opere di Lahdelma & Mahlamäki e di Ark-House, esponenti della generazione intermedia. Le suggestioni marine si traducono in immagini iconiche: a Kotka, una grande «onda-transatlantico» dalla pelle metallica avvolge gli spazi espositivi del centro marittimo Vellamo e un guscio parabolico ospita i cantieri del vicino Centro finlandese per le imbarcazioni in legno. A Helsinki, il centro per i navigatori di Ark-House assume la sagoma di un pesce o di una nave modellata dai venti marini.
La mostra è destinata, come nelle precedenti edizioni, a un lungo tour internazionale che prova quanto la Finlandia, anche nei periodi di crisi, continui a credere nel ruolo centrale dellarchitettura e a investire in cultura e ricerca.
«Finnish Architecture 08 09», Helsinki, Museo dellarchitettura finlandese, fino al 26 settembre, catalogo a cura di Maija Kasvio, Edizioni Alvar Aalto Academy,
Finnish Association of Architects Safa, Museum of Finnish Architecture, Helsinki 2010