Barcelona museo secreto, raccolta di brevi articoli già pubblicati su «El País» dallo scrittore Ignacio Vidal-Folch (Barcellona, 1956) e dedicati ai paesaggi umani e urbani di Barcellona, dà la possibilità di riflettere su un tema non banale. In quanti modi è possibile parlare o scrivere di città? Per sua natura luogo della complessità in quanto dispositivo topografico e sociale insieme (come lha definita Marcel Roncayolo), nel corso dei secoli la città ha suggerito uneccezionale quantità di moduli narrativi, dal report statistico al racconto immaginifico, dalla relazione di piano al poema in versi. I valori, materiali e simbolici, che ogni città stratifica non consentono un unico punto di vista: occorrono molte voci per raccontarla.
Alla ricerca duna pretesa oggettività, aleatoria nelle questioni urbane persino più che in altri contesti, gli studiosi hanno spesso sottovalutato tali difficoltà, ad esempio prestando poco ascolto alle narrazioni che non nascondono la soggettività del narratore. In verità la letteratura, da Charles Baudelaire a Robert Walser e Walter Benjamin, ha codificato la figura del flâneur, uomo colto che girovaga per le strade della città europea tra Ottocento e Novecento raccontandone i meccanismi, ma la deriva specialistica delle discipline urbane nel secondo Novecento ha messo in secondo piano questi esperimenti, giudicati troppo letterari e poco scientifici (come se ci fosse incompatibilità tra i due termini
).
Vidal-Folch è lultimo flâneur, cui Barcellona suggerisce itinerari (reali e mentali) mai scontati, dove sono frequenti salti logici e temporali imprevisti, dove locchio cade – come nelle belle fotografie in bianco e nero di Txema Salvans – su ombre, particolari sfocati, scorci inattesi. Grazie a queste pagine, a queste immagini della città, a questo passeggiare ondivago che un po stordisce, forse il lettore non sa molto di più di Barcellona. Però la conosce molto meglio.
Ignacio Vidal-Folch, Barcelona museo secreto, Actar, Barcellona 2009, pp. 320, euro 23 (del volume è disponibile, presso il medesimo editore, anche la traduzione inglese)