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Written by: Professione e Formazione

Torino nord verso la «metamorfosi»

Torino. Sono stati comunicati il 24 maggio i risultati del concorso «La Metamorfosi», indetto dal Comune con l’obiettivo di raccogliere proposte per i quartieri Barriera di Milano e Regio Parco, interessati dall’ampia Variante 200 al Piano regolatore generale e dalla realizzazione della prima tratta della seconda linea della metropolitana automatica.
Un unico concorso, ma diviso in tre ambiti, per un totale di oltre un milione di metri quadri da riconnettere. Partendo da ovest, per l’area di Spina 4, zona di trasformazione più settentrionale tra quelle disegnate lungo l’asse della Spina Centrale dal Piano di Gregotti e Cagnardi del 1995, era richiesto di pensare la morfologia dell’edificato e degli spazi pubblici attorno alla futura stazione del passante ferroviario Rebaudengo. Proseguendo verso est, si percorre l’asta compresa tra le vie Sempione e Gottardo, il «trincerone» (trincea ferroviaria abbandonata, che ospiterà il tracciato della metro), per il quale occorreva ragionare sulla nuova superficie e sullo sviluppo dei nodi in cui si collocheranno le fermate. Infine, scendendo verso il centro cittadino, si raggiunge il terzo ambito, l’ex scalo merci Vanchiglia, attestamento dei binari del trincerone, che si sviluppa su oltre 500.000 mq ed è destinato a ospitare varie funzioni affacciate lungo un parco.
Ottanta le proposte, dall’Italia e dall’estero: 31 per scalo Vanchiglia, 27 per Sempione/Gottardo e 22 per Spina 4. Paola Virano, direttore della divisione Urbanistica della Città di Torino, ha presieduto i lavori della giuria, composta da quattro membri: l’architetto e docente alla facoltà di Pescara Francesco Garofalo, curatore del padiglione italiano della Biennale 2008, la paesaggista Patrizia Di Monte, professionista in Spagna, l’ex rettore dell’Università Iuav Carlo Magnani e l’urbanista Paola Viganò, docente nell’ateneo veneziano e socia di Bernardo Secchi.
L’applicazione dei criteri di fattibilità, innovazione e sostenibilità ambientale e l’attribuzione dei relativi punteggi hanno rivelato non poche sorprese. Nessun vincitore per il primo ambito: su Spina 4 solo progetti se gnalati con menzione, scelta che ha peraltro provocato una formale presa di distanze da parte dell’Ordine degli Architetti torinese. La giuria ha dichiarato che, nonostante gli interessanti spunti, nessuna proposta è sembrata completa e la nomina di un vincitore sarebbe stata resa difficile anche dalla presenza di ex aequo (due progetti a 57 punti e tre a 53). Cinque, dunque, le menzioni assegnate ai progetti per il nuovo quartiere direzionale e porta d’accesso di Torino nord: Studio Marc, Buffi Associés, Dogma, Mauro Galantino e Graziella Roccella (capigruppo).
Per l’ambito 2, Sempione/Gottardo, ha prevalso il raggruppamento del paesaggista portoghese João Nunes (premio, 20.000 euro), insieme al suo studio Proap, a Crotti+Forsans e a Ricci&Spaini, con 75 punti; del progetto «Intrecciare le trincee» è piaciuta l’impostazione che riconnette due parti di città definendo nuove funzioni, e in particolare la proposta per la piazza dell’ospedale Giovanni Bosco. Menzione, con poco distacco, per Marco Galasso.
Nell’ambito 3, quello di scalo Vanchiglia, ha vinto con 88 punti il raggruppamento guidato da Marco Pietrolucci (50.000 euro), il cui progetto è stato apprezzato specialmente per «l’aspetto innovativo del parco fluviale con un gioco di specchi d’acqua» e per una convincente soluzione viabilistica che favorisce la qualità degli spazi pedonali. Quattro infine le menzioni, per i raggruppamenti facenti capo a Cristiano Picco, CZ Studi Associati, Carlo Gasparrini e Studio Marc.
Nelle prossime settimane passerà in giunta il progetto preliminare della Variante 200, cui gli uffici comunali lavorano da tempo. Occorre capire se e come la desiderata – per usare le parole dell’assessore all’Urbanistica Mario Viano – apertura di vedute frutto dell’operazione-concorso potrà essere concretamente portata all’interno dell’iter amministrativo, arricchendo il progetto definitivo. Intanto, anche nell’attesa della costituzione di una Società di trasformazione urbana che realizzi e commercializzi buona parte degli interventi, il processo di trasformazione ha un nuovo motto: «Barriera c’entro», scelto on line dai torinesi e inventato dagli alunni di una scuola media. Può essere questo un segno di fiducia negli sviluppi futuri.
www.lametamorfosi.it

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Last modified: 16 Luglio 2015