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Written by: Professione e Formazione

Bon Pastor: riqualificare senza sfrattare

Alla periferia nord di Barcellona, nel distretto di Sant Andreu, si trova il quartiere di Bon Pastor. Il gruppo di case popolari è composto in origine da 784 abitazioni a un piano, edificate nel 1929 dall’Institut Municipal de la Vivienda insieme ad altri tre quartieri, per dare alloggio agli immigrati che vivevano nelle baracche ai piedi del Montjuic, prima dell’inizio dell’Esposizione internazionale. Per anni separato dalla città da un denso tessuto industriale, il quartiere dovrebbe meglio integrarvisi grazie all’arrivo dell’Ave nella vicina fermata della Sagrera e alla Linea 9 del metrò. Dal 2003, a seguito dell’approvazione del Plan de Remodelación, Bon Pastor è in piena trasformazione: il paesaggio composto dalle casette a un piano sta lasciando posto a blocchi lineari di edilizia economica popolare per mille unità abitative (nella foto). L’intervento prevede cinque fasi. La prima, con la costruzione di 152 alloggi, è stata terminata nel 2006, mentre la seconda (190 alloggi) è iniziata nel 2008. Il piano dovrebbe essere portato a termine entro il 2016. Con la demolizione delle prime case nel 2007, sono iniziate le proteste e gli scontri tra abitanti e forze dell’ordine, portando la vicenda all’attenzione dei mezzi di comunicazione. Piattaforme cittadine, tecnici, docenti universitari e diverse Ong tra cui Architetti senza Frontiere, hanno fatto fronte comune nel condannare i contenuti del Plan, ritenuto irrispettoso nei confronti di una porzione di patrimonio storico destinato a scomparire, e contestando le modalità di attuazione dello stesso. Nel quadro delle Giornate mondiali «Sfratti zero 2009», l’International Alliance of Inhabitants (Iai) ha bandito lo scorso ottobre un concorso internazionale d’idee in fase unica, aperto a tutte le discipline, per la rimodellazione partecipata e senza sfratti del quartiere. Tra le richieste del bando, il rispetto delle tipologie preesistenti e lo sviluppo di metodologie che prevedessero il coinvolgimento attivo degli abitanti durante tutte le fasi della trasformazione. Ad aprile la giuria, composta tra gli altri dall’urbanista Yves Cabannes, dall’architetto Santiago Cirugeda e dall’antropologo Manuel Delgado, ha laureato quattro proposte tra le 45 pervenute. L’intenzione dell’iniziativa è quella di mettere sul tavolo nuove proposte d’intervento specifiche per Bon Pastor, aprendo al contempo il dibattito sul tipo di urbanizzazione perseguita in particolare dall’amministrazione pubblica, a partire dalle esigenze dei suoi abitanti e secondo logiche non prettamente economiche.
Questo l’elenco dei quattro gruppi vincitori: barnAmb (Naomi Ferguson, Afroditi Karagiorgi; Barcellona): «Ante la división la participación»; Surcos Urbanos (Marian Simón, Nerea Morán, Cristina Fernández, Gorka Ascasíbar, Quim Vilar; L’Aia, Madrid, Sheffield): «Bonpastor barrio de código abierto»; Karin Fernanda Schwambach, Susan Eipper, Fernando Campo Medina (Weimar): «Refining Bonpastor» (nel disegno); BonThinkers (Barbara Dovarch, Stefano Grigoletto, Sara Incerti, Gynna Millan, Marta Pietroboni, Luca Serra, Pietro Pusceddu; Nuoro, Rovereto, Milano, Libano, Colombia, Cagliari): «With-in walls»; Sergio Azpiroz Martín, Alain González Montejo, Mireia Cortina Crau, Pedro García Figura (Spagna): «Ciudad (de)generada» (menzione speciale).

Autore

  • Francesca Comotti

    Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1998, dopo alcuni anni come libero professionista rivolge la sua attenzione al mondo editoriale, formandosi presso la redazione della rivista «Area» e il settore libri di Federico Motta Editore. La tesi in urbanistica, con i professori Giancarlo Consonni e Giuseppe Turchini le apre (inconsapevolmente) la strada verso quella che è diventata la sua città di adozione, Barcellona, dove risiede dal 2004. Da qui consolida il suo percorso professionale come giornalista freelance specializzata in architettura contemporanea, collaborando stabilmente con alcune testate di settore italiane e come corrispondente per «Il Giornale dell’Architettura». Per la casa editrice spagnola Loft Ediciones ha pubblicato come co-autrice «Atlas for living», «Atlas de arquitectura del paisaje» e «Sketch landscape»

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Last modified: 17 Luglio 2015