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Caterina PagliaraWritten by: Progetti

Architettura vs società Negoziazione tra attori e valori

In un bellissimo passaggio di Production de l’espace, Henri Lefebvre scrive che i sentieri sono tracce che fissano nello spazio e nel tempo il valore assegnato dalle persone a particolari percorsi; da uno sguardo più generale l’insieme di questi segni appare come texture, come la tela di un ragno. Così «la produzione dello spazio», illustrata in queste pagine, scaturisce dal progetto di una texture che riconosce valori, fissa connessioni tra attori, calibra interessi. Il progetto è qui creatività di processo e ha i principi di inclusività e conciliazione come strategia: l’architettura prende forma come continua pratica di negoziazione di condizioni strutturali fisiche, sociali, economiche.
La Municipalità di Rennes vuole una biblioteca per animare il quartiere Lucien Rose, contiguo all’elegante Parc du Thabor, all’ingresso del quale il committente, Archipel Habitat, propone d’insediare 81 nuove residenze sovvenzionate: nel luogo più chic di Rennes, Atelier du Pont progetta l’integrazione di funzioni urbane e sociali. L’inserimento paesaggistico dei nuovi fabbricati si realizza nel ridisegno dell’ingresso al parco storico: la biblioteca fa da pivot, articolandosi su gradoni per mediare il dislivello (di dieci metri) tra i due settori.
Nel Distrito Actur di Saragozza, quartiere residenziale di anonima espansione edilizia anni sessanta e ottanta, il Consejo de Patronato propone la costruzione di una struttura socioculturale nella quale ricollocare la Biblioteca Benjamin Jarnés, in coesistenza con un nuovo Centro de convivencia para mayores. L’elevata qualità dei sistemi di controllo climatico e la scelta della prefabbricazione per contenere i costi e velocizzare l’esecuzione si coniugano alla possibilità di aprire i settori dell’edificio a un’utenza differenziata, senza interferenze nella circolazione generale.
A Villeurbanne, invece, l’Office Public d’Aménagement et de Construction du Rhône realizza residenze studentesche nel Campus de la Doua. Partecipando al rinforzo della coesione sociale, il committente, l’Opac, interagisce come agenzia di servizi con soggetti collettivi per realizzare e dare in locazione edifici residenziali, o destinati a studenti, disabil

i e anziani, fornendo al t erritorio competenze di gestione del parco immobiliare (a oggi di 41.000 alloggi).
La Comunidade Autónoma di Madrid, in accordo con il Plan Estatal de Vivienda y Rehabilitación 2009-2012, promuove interventi di alta qualità ambientale. Dall’intelligente mediazione tra vincoli urbanistici (volumetrici e di altezza dei fabbricati) e ricerca d’identità in un’area dal tessuto monotono, scaturisce la frammentazione intenzionale dell’edificio di Madrid: incorporare il vuoto nella composizione totale ottimizza il soleggiamento e la ventilazione delle 35 Viviendas de Protección Pública.

Autore

  • Caterina Pagliara

    Architetta e giornalista pubblicista, vive e lavora in Regno Unito dove svolge attività professionale e di consulenza nel campo dell’edilizia residenziale e dello sviluppo immobiliare. Dopo la laurea, consegue un dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino. Interessata agli elementi strategici e managariali della pratica di architettura, consegue un Master of Business Administration. Ha collaborato con istituti universitari per attività di docenza, tutoraggio di workshop internazionali di progettazione architettonica e come referente di ricerca storica su progetti urbani strategici, in Italia e all’estero. Coltiva la passione per la scrittura, i viaggi, la tutela ambientale e il giornalismo d'inchiesta. Collabora con «Il Giornale dell’Architettura» e «Abitare»

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Last modified: 17 Luglio 2015