Negli oltre 150 anni di storia delle Expo, Shanghai è la prima ad aver scelto come tema la città: ledizione cinese, aperta dal 1° maggio al 31 ottobre, approfondirà infatti le potenzialità della vita urbana nel ventunesimo secolo, con lobiettivo di stimolare una riflessione su questo simbolo della civiltà umana che dovrebbe rappresentare levoluzione armoniosa tra individui e ambienti, naturali e sociali.
Shanghai 2010 si concentra sulla conservazione e lutilizzo di edifici e manufatti industriali presenti lungo le due rive del fiume Huangpu, nel tratto compreso fra il ponte Nanpu e il ponte Lupu, con lobiettivo di creare una nuova funzionalità in quello che era il centro industriale della città vecchia. Prendendo in considerazione fattori quali distanze percorribili a piedi e percezione dei visitatori, il master plan propone una struttura a cinque livelli suddivisa in: parco, zona chiusa, zone, gruppi e sottogruppi. Parco: occupa unarea di 5,28 chilometri quadrati, e comprende la zona chiusa e le aree esterne delle strutture di supporto. Si estende su entrambe le sponde del fiume Huangpu, per 3,93 chilometri quadrati a Pudong e per 1,35 a Puxi. Zona chiusa: misura 3,22 chilometri quadrati (2,47 a Pudong e 0,75 a Puxi). Zone funzionali: sono cinque (A, B, C, D, E), ciascuna della dimensione di circa 60 ettari. Zona A: ospita il Padiglione Cinese e i padiglioni dei Paesi Asiatici (escluso il Sudest). Zona B: ospita i padiglioni del Sudest Asiatico e dellOceania, quelli degli Organismi Internazionali, i padiglioni Tematici, lExpo Centre e il Performance Centre. Zona C: ospita i sottogruppi dei padiglioni europei, americani e africani. Zona D: è uno dei siti originari dellindustria cinese moderna, nonché sede dei cantieri navali Jiangnan: qui, alcuni vecchi edifici industriali sono stati ristrutturati e convertiti nei padiglioni delle aziende. La zona portuale e lo scalo a est dei padiglioni delle aziende sono stati trasformati in uno spazio aperto per le mostre pubbliche e lo scambio culturale. Zona E: ospita i padiglioni indipendenti delle aziende, il «Padiglione della Civiltà Urbana» e la «Zona delle Migliori Prassi Urbane».
I padiglioni
Sono dodici, otto
dei quali a Pudong e quattro a Puxi, ciascuno con una superficie media di 10-15 ettari. Aree espositive: sono ventisei, ogni area misura 2-3 ettari e può ospitare 40-45 unità espositive, ognuna delle quali di 20-25mila metri quadri. Per ragioni di funzionalità, ogni sottogruppo di padiglioni contiene piccole mense, negozi, telefoni, bagni, servizi di assistenza e altre strutture pubbliche.
Le architetture
Si prevede unarticolazione di strutture espositive permanenti e provvisorie in affiancamento alla prassi conservative applicate agli edifici del vecchio distretto industriale. La progettazione del sito e la costruzione delle singole strutture esplora il tema della sostenibilità esibendo nuove tecniche, forme di energie e materiali. Molti edifici hanno tetti e pareti con pannelli solari integrati e lenergia solare è inoltre utilizzata per i veicoli destinati alla mobilità interna, e per alimentare lampade, fontane, sculture e sfondi dinamici. Si prevede il riciclaggio dellacqua piovana, un ampio utilizzo dellilluminazione a led e di tecnologie per il controllo della temperatura, come le correnti artificiali, il sistema di irrigazione e gli schermi solari. Il sito dispone di un impianto centralizzato per lo smaltimento dei rifiuti.
Dopo l’Expo
In relazione alla strategia di sviluppo futuro della città, in occasione dellexpo sono state realizzate undici nuove linee ferroviarie urbane, per una lunghezza complessiva di 420 chilometri. Con il riuso degli edifici tematici permanenti (Expo Axis e i quattro padiglioni ad esso connessi), e degli edifici industriali, il sito dellexpo si propone di diventare il nuovo centro internazionale degli affari e degli scambi culturali nonché un nuovo centro per le attività pubbliche di Shanghai.