LOice aveva già segnalato il 15 novembre 2007 che qualcosa non andava nelloperato del Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo, presieduto da Angelo Balducci riguardo agli appalti per le celebrazioni dellanniversario dellUnità dItalia. «La nostra segnalazione», ricorda il presidente Braccio Oddi Baglioni, «riguardava tra gli altri gli appalti di progettazione ed esecuzione del Palazzo del Cinema di Venezia, dellauditorium dIsernia, dellaeroporto di Perugia e della nuova Città della scienza di Roma, del nuovo auditorium di Firenze, del Museo archeologico di Reggio Calabria e del Municipio di Ospedaletti. Tutte queste gare anticipavano la liberalizzazione della procedura dellappalto integrato, mandando in gara il contratto congiunto di progetto e lavori, sulla base di un semplice elaborato preliminare. Questo contravveniva la normativa vigente che aveva sospeso lutilizzo di tale procedura fino allentrata in vigore del regolamento attuativo del Codice dei Contratti pubblici. Oltretutto, alcune di queste gare non avevano copertura finanziaria».
LOice, dunque, chiedeva in una lettera-esposto allAutorità di vigilanza di proporre «lurgente revisione dei bandi di gara, pubblicati in palese violazione della legge, per evitare le impugnazioni e i conseguenti ritardi dannosi soprattutto per la collettività». Cosa che si è verificata con la presentazione dei ricorsi da parte delle società escluse dalle gare, come nel caso di Venezia.
LAutorità di vigilanza guidata da Luigi Giampaolino, infatti, rispose che i bandi erano stati legittimati da unapposita ordinanza della Presidenza del Consiglio la quale, derogando a numerose disposizioni del Codice fra cui anche larticolo 253 comma 1 (disposizione che prevedeva la sospensione dellappalto integrato fino allemanazione del regolamento del Codice dei contratti pubblici), consentiva alla struttura incaricata di gestire levento e di superare i vincoli stabiliti dalla normativa per rispettare una procedura durgenza. «Quale urgenza, ci chiedemmo fin da allora, potesse riscontrarsi in un evento pianificato a quattro anni di distanza dalla scadenza» ricorda Oddi Baglioni «non fu dato di sapere. Ma con il recente decreto approvato dal Parlamento sui compiti della Protezione civile, nonostante sia stata evitata la privatizzazione che si aveva in mente in origine di realizzare, il controllo e la gestione degli interventi, anche di quelli che non hanno le caratteristiche dellemergenzialità, è stato comunque delegato a una Struttura di missione che può operare attraverso leggi speciali che mettono fuori gioco norme e regolamenti a scapito, come si è visto, della garanzia sulla trasparenza delle procedure».
Articoli recenti
- Il Corridoio, ora spoglio, della storia. Firenze ritrova Vasari 29 Gennaio 2025
- CSAC chiuso: tempi incerti e molta preoccupazione 27 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? The Brutalist, cemento e non solo 27 Gennaio 2025
- Franco Piperno (1943-2025) 23 Gennaio 2025
- Gaza, tregua e ricostruzione 22 Gennaio 2025
- Guido Guidi al MAXXI, il tempo della fotografia 22 Gennaio 2025
- L’Archintruso. Cina, allarme umarell 21 Gennaio 2025
- Cina, grandezze e stravaganze di un’architettura che è (troppo) marketing 21 Gennaio 2025
- L’archiviaggio. Kyoto, nel cuore della tradizione giapponese 20 Gennaio 2025
- Architecture’s Afterlife: quanti architetti non fanno gli architetti 15 Gennaio 2025
- Marco Romano (1934-2025) 15 Gennaio 2025
- Cosenza e tutti i suoi MicroMondi, contro la turistificazione 14 Gennaio 2025
- Françoise Choay (1925-2025) 13 Gennaio 2025
- BioarchitetturaⓇ, il master che fa la differenza 13 Gennaio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata