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Written by: Inchieste

I 9 progetti: Nuovo Palazzo del cinema di Venezia

La Biennale, alla fine degli anni Ottanta, bandisce un concorso internazionale a inviti per il nuovo Palazzo del cinema al Lido. In occasione della V Mostra internazionale di architettura del 1991 sono esposti dieci progetti di architetti di fama internazionale, tra i quali Carlo Aymonino, Mario Botta, James Stirling, Rafael Moneo, Jean Nouvel, Aldo Rossi, Oswald Mathias Ungers, ma il progetto vincitore (Moneo) viene abbandonato a causa degli alti costi. Nel 2004 la Fondazione Biennale di Venezia bandisce un nuovo concorso internazionale di progettazione (per un valore complessivo massimo dell’opera da realizzare stimato in 75 milioni) vinto dallo studio genovese 5+1AA con il francese Rudy Ricciotti.
Nel settembre 2007 si annuncia che il progetto sarà costruito seguendo le procedure dell’appalto integrato, rientrando tra le opere del 150°. Il contributo statale è di 16 milioni, la Regione Veneto ne promette 10, mentre il resto dovrebbe giungere dal Comune attraverso la vendita e la riqualificazione dell’ex Ospedale al Mare. Nel dicembre 2007, a due giorni dalla scadenza della gara d’appalto, quattro imprese (Ge.Di e Tecnomec di Altamura, insieme a Tesault e Sve di Roma) ricorrono al Tar del Lazio: chiedono la riformulazione della gara contestando sia i tempi (62 giorni sono troppo pochi per poter realizzare un progetto definitivo accurato), sia la violazione della legge che norma la contabilità pubblica (i soldi promessi dalla Regione e dal ricavato delle vendite del Comune non sono certi e si rischia la mancata copertura finanziaria). Intanto il Comune procede e firma il preliminare d’acquisto dell’ex Ospedale con l’Asl per 25,1 milioni.
Nel marzo 2008 l’Ati d’imprese venete guidata da Sacaim (nota in laguna anche per la ricostruzione del teatro La Fenice, di cui era commissario Angelo Balducci) si aggiudica la gara. Enrico Intini, titolare di una delle imprese dell’Ati, nell’estate del 2009 è indagato dalla Procura di Bari per turbativa d’asta, nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità in Puglia.
Il progetto definitivo ha mantenuto le linee guida di 5+1AA e Ricciotti, i quali, dal momento della stipula del contratto dell’Ati, hanno il solo incarico di consulenza al Rup per gli aspetti architettonici e artistici del progetto. La rivisitazione di maggiore impatto riguarda il rivestimento esterno della sala grande (ridotta nelle dimensioni e nella capienza da 2.300 a 2.100 posti), dove alla resina si sostituisce un mosaico di scandole di vetro dai colori sabbia all’oro.
Il 28 agosto 2008 è posata la prima pietra. La conclusione dei lavori e l’inaugurazione sono previste per il 2011, ma è improbabile che la scadenza venga rispettata considerato che a ottobre 2009 si stavano ancora eseguendo i lavori di scavo. «Siamo fiduciosi, per ora siamo in linea con i tempi dell’appalto, anche se le difficoltà vanno affrontate quando si presentano e allora si valutano le conseguenze sulle opere. Le bonifiche sono ancora in corso», afferma in un’intervista sul quotidiano «La Nuova» del 18 febbraio scorso Vincenzo Spaziante, dal maggio 2009 commissario per la realizzazione dell’opera e già vice capo del dipartimento della Protezione civile dal 2001 al 2006.

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Last modified: 17 Luglio 2015