Il 17 marzo 2011 si apriranno i festeggiamenti per il 150° dellUnità. Forse è utile fare un passo indietro e un po di chiarezza. Chi governa le celebrazioni?
Strutture e grandi eventi
Due sono le strutture, tra loro indipendenti e con ruoli ben diversi. A Torino, il Comitato Italia 150 (www.italia150.it), nato nel maggio 2007 e composto dagli enti locali e dai principali soggetti economici e culturali piemontesi: organizzatore degli eventi per la ricorrenza concentrati prevalentemente nel capoluogo ma di rilevanza nazionale, sullesempio dei festeggiamenti che videro Torino protagonista nel 1911 e nel 1961, e senza alcuna funzione di stazione appaltante.
A Roma, un Comitato interministeriale (Beni culturali, Economia, Infrastrutture, Istruzione, Difesa, Sviluppo economico, Rapporti con le Regioni; www.governo.it/150_italia_unita), istituito con decreto del presidente del Consiglio Romano Prodi il 24 aprile 2007, incaricato di pianificare e coordinare il programma nazionale delle celebrazioni. Dal 15 giugno 2007 lo supporta una Struttura di missione (presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio), ricostituita in Unità tecnica di missione con ordinanza del presidente Berlusconi il 19 maggio 2009, che si fa carico della fase realizzativa delle attività, e più in generale di tutti i «grandi eventi» (sono dichiarati tali i Mondiali di nuoto «Roma 2009» con decreto del presidente del Consiglio il 14 ottobre 2005, lExpo 2015 di Milano con analogo decreto del 30 agosto 2007 e il vertice del G8 con decreto del 21 settembre 2007). Il 23 novembre 2007, anche il 150° rientra nel gruppo, grazie a un decreto di Prodi; nello stesso giorno, unOrdinanza costituisce il Comitato dei garanti per le celebrazioni, guidato dal presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, cui è demandato il monitoraggio delle iniziative.
Della Struttura di missione fanno parte dirigenti, tecnici e amministrativi, nonché funzionari di comprovata esperienza, specie nel settore dei Lavori pubblici. Dopo Raniero Fabrizi, dal 13 giugno 2008 il coordinatore è Angelo Balducci, già capo dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo presso la Presidenza del Consiglio (e, in quanto tale, Commissario generale della Struttura di missione per il rilancio dellimmagine dellItalia), nonché presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici dal 28 settembre 2005 al 17 settembre 2006 e capo del Dipartimento per le infrastrutture statali, ledilizia e la regolazione dei Lavori pubblici dal 31 agosto 2006 (dimissionario dal 25 febbraio scorso). Balducci si era già occupato di cantieri rilevanti: direttore dei lavori per il Giubileo del 2000, poi commissario straordinario alla ricostruzione dei teatri La Fenice a Venezia e Petruzzelli a Bari. Nel 2009 gli subentra Mauro Della Giovampaola: entrambi in carcere, sono indagati nellambito dellinchiesta in corso condotta dai magistrati della Procura di Firenze in merito alle presunte irregolarità negli appalti dei lavori per il G8 alla Maddalena (poi trasferito allAquila) e negli appalti per lauditorium del Maggio fiorentino, una delle opere del 150°.
Il programma delle opere
A muoversi per prima è Torino, che nel luglio 2005 pensa a riqualificare la vasta area di Basse di Stura, alla periferia nord della città, con un intervento che per il 2011 realizzi un grande polo europeo dedicato alle scienze e tecnologie dellambiente; ma nel 2006 le Olimpiadi invernali e lincerta gestione del post evento relegano lidea negli archivi. Più realisticamente, il capoluogo piemontese punta a cogliere loccasione del 150° per completare il disegno della trasformazione urbana intrapreso da oltre un decennio e delineato dal secondo Piano strategico dellarea metropolitana. Ne deriva una comunque ambiziosa lista di 15 progetti, con investimenti per circa 1,7 miliardi di euro, da ripartire al 50% tra fondi locali e statali, poi via via ridimensionata, anche in seguito al mancato rispetto degli impegni assunti dal governo centrale.
Nel frattempo, il ministro dei Beni culturali e vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli coglie loccasione della ricorrenza per varare un programma «di qualificati interventi e opere, anche infrastrutturali, di carattere culturale e scientifico, nonché di un quadro significativo diniziative allocate su tutto il territorio nazionale, in particolare nelle città di preminente rilievo per il processo di Unità della Nazione, tali da assicurare la compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identità e unità nazionale proprio delle celebrazioni». In realtà sono individuati, senza alcun bando nazionale per manifestazioni dinteresse e secondo un criterio meramente redistributivo delle risorse ma quasi del tutto casuale e privo sia di qualsiasi coerenza di pianificazione che di attinenza con il tema delle celebrazioni, 9 progetti (gli elenchi ufficiali ne contano 11, ma per il parco Dora a Torino si parla di 3 lotti facenti parte di un unico intervento!), per un totale di 450 milioni dinvestimento statale (di cui un terzo destinati a Torino), da stanziare in 3 tranches dal 2007 al 2009 attraverso la Legge finanziaria (a differenza di quanto avvenne per le celebrazioni del 1961, che godettero di unapposita legge n. 1235 del 30 dicembre 1959). Allimprobabile elenco (tra gli altri, lampliamento dellaeroporto di Perugia, 24 km di pista ciclabile nel Ponente ligure e un auditorium in una piccola città come Isernia che ne ha già due sottoutilizzati), si aggiungono con la consueta politica degli annunci altre opere promesse dal Governo Prodi e dal Governo Berlusconi, ma tutte verranno poi stralciate per assenza di fondi, tornando alle 9 originarie (vedi tabella a fianco). Anche per queste, dopo il primo stanziamento da 150 milioni nella Finanziaria 2007 del Governo Prodi, il Governo Berlusconi chiuderà i rubinetti e non elargirà più nulla.
Le procedure
Nella stessa Ordinanza del 23 novembre 2007 con la quale, su precisa indicazione di Rutelli, il Governo Prodi costituisce il Comitato dei garanti, si dichiara che «gli interventi finalizzati alle celebrazioni del 150° anniversario sono indifferibili, urgenti e di pubblica utilità». Dallo status di grande evento deriva il sistema delle deroghe nellattuazione degli interventi, rispetto a numerose normative vigenti, nazionali e comunitarie, nonché il conferimento di grandi poteri operativi e negoziali ai rispettivi commissari delegati per le singole opere, che agiscono coordinati da Balducci.
Rapidissime le procedure dappalto lavori, le cui gare sono pubblicate il 20 ottobre 2007 e debbono essere espletate entro il 20 dicembre per poter usufruire dei 150 milioni impegnati dalla Legge finanziaria. La strada scelta è quella della liberalizzazione dellappalto integrato (progetto definitivo ed esecutivo e offerta economica presentata da unAssociazione temporanea dimprese costituita da impresa e progettista) sulla base di un progetto preliminare posto a base di gara dalla stazione appaltante, ovvero la Struttura di missione stessa. Si tratta di una possibilità prevista dal nuovo Codice degli appalti, ma in quel momento sospesa in quanto non era ancora entrato in vigore il regolamento attuativo. Uninnovazione che desterà immediata preoccupazione tra i professionisti, per i rischi di abbassamento della qualità e del controllo sui progetti, nonché per il moltiplicarsi delle varianti e dei costi, come non tarda di denunciare lOice (lAssociazione delle società di progettazione) con una lettera-esposto allAutorità di vigilanza del 15 novembre 2007. Restano fuori dallapplicazione di tale procedura le gare per il Parco Dora a Torino e per il Broletto di Novara, in cui lappalto integrato viene bandito sul definitivo, così come tutti i lavori previsti nel capoluogo piemontese a carico della Città (e anche per questo motivo, alcuni saranno in ritardo). Da rilevare che le gare vengono bandite prima che il programma degli interventi venga ufficialmente presentato da Rutelli, il 30 dicembre 2007.
Questo tipo di procedura pare attribuire la paternità delle opere ai progettisti aggiudicatari delle gare il 5 febbraio 2008, obliterando gli autori dei progetti preliminari: da Gae Aulenti a 5+1 AA e Rudy Ricciotti, da Pasquale Culotta a Peter Latz.
La situazione oggi
Qualche cantiere è già concluso (Teatro San Carlo a Napoli) o quasi (Parco del Ponente Ligure); viaggiano a buon ritmo laeroporto di Perugia (ma cè uninchiesta in corso) e il Parco Dora a Torino; nonostante i rispettivi commissari ostentino sicurezza, sono in ritardo più o meno marcato il Palacinema a Venezia, il Museo di Reggio Calabria e lAuditorium fiorentino (con inchiesta pendente); è invece fermo quello dIsernia. Analizzando soggetti attuatori e imprese, i nomi spesso ritornano, a differenza dei progettisti (tranne nel caso di Reggio, dove si è visto come un commissario sembra imporre quale consulente straordinario lo studio con cui lavora a Firenze dove riveste il ruolo di direttore lavori). Difficile comprendere lo stato di avanzamento dei lavori per limpossibilità di entrare in contatto con Rup, imprese e progettisti. Tuttavia, lincognita sulla conclusione dei cantieri (non esiste un cronoprogramma dinaugurazioni cadenzate durante gli 8 mesi dei festeggiamenti) non dipende solo dai ritardi tecnici o dalle inchieste, ma anche dal reperimento fondi, visto il venir meno di quelli statali.
Bocche cucite anche presso lUnità tecnica di missione il cui sito web, al momento in cui questo Giornale va in stampa, riporta ancora il nome di Della Giovampaola quale coordinatore. Da noi incontrata il 26 febbraio a Torino in occasione dellinaugurazione dellinfopoint «Verso il 2011» che riassume le iniziative e i progetti nazionali, la responsabile della comunicazione Loretta Cardoni sgusciando come una saponetta non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
Il programma culturale
Mentre per la scelta delle opere infrastrutturali non cè stato alcun bando, allavviso di selezione pubblicato il 6 maggio 2006 hanno risposto in più di 350: iniziative culturali che non verranno mai concretizzate per mancanza di fondi.
La questione della sostanziale indifferenza del governo alla impostazione di un programma culturale scoppia però a luglio 2009. Ernesto Galli Della Loggia, membro del Comitato dei garanti, il 20 luglio sul «Corriere della Sera» denuncia «La classe politica italiana, di fronte alla necessità di immaginare un modo per ricordare il senso e il valore della nascita di una nazione, fa la sola cosa che sa fare e che in fondo la società le chiede: distribuire soldi». Gli fa eco Carlo Azeglio Ciampi che minaccia di dimettersi perché «non disposto a fare da alibi a nessuno». Giorgio Napolitano il 23 luglio invia una lettera a Palazzo Chigi invitando il governo a una maggiore sobrietà e a un ripensamento selettivo delle celebrazioni. A settembre, con lo stralcio di una cinquantina di opere ritenute inutili, il Governo Berlusconi rinuncia definitivamente allidea di aprire altri cantieri in nome dellausterità, e si concentra sulle iniziative di carattere culturale, abbozzando un elenco di convegni e dibattiti. Il 16 settembre, Sandro Bondi, nella qualità di presidente del Comitato interministeriale, illustra il programma culturale. Nulla vi è ancora di certo a livello di mostre ed eventi (che una volta definiti dovrebbero essere finanziati con fondi della Presidenza del Consiglio e del ministero per i Beni e le attività culturali), eccenzion fatta per due mostre allArchivio centrale dello Stato e per il progetto «Luoghi della memoria», coordinato da Paolo Peluffo, già portavoce di Ciampi: poco più di un lungo elenco di restauri e messe in valore di siti rilevanti che dovrebbe già costituire lordinario disbrigo di ogni Soprintendenza.
Anche qui si distingue il Comitato Italia 150 (in cui figurano, dal settembre 2008, Fulvio Basteris, Alain Elkann e Enzo Ghigo, nominati dal Mibac in rappresentanza del Governo), con un ricco programma diniziative denominato «Esperienza Italia», quasi completamente definito grazie alle risorse economiche reperite tra gli enti locali piemontesi, le fondazioni bancarie e gli sponsor. Saranno due le mostre ospitate nel complesso delle Officine grandi riparazioni ferroviarie, per la cui messa in sicurezza e predisposizione degli allestimenti fissi è stata espletata una gara (vinta da un raggruppamento guidato da 5+1AA), e altre due ospitate nel complesso della Reggia di Venaria.
Articoli recenti
- Il Corridoio, ora spoglio, della storia. Firenze ritrova Vasari 29 Gennaio 2025
- CSAC chiuso: tempi incerti e molta preoccupazione 27 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? The Brutalist, cemento e non solo 27 Gennaio 2025
- Franco Piperno (1943-2025) 23 Gennaio 2025
- Gaza, tregua e ricostruzione 22 Gennaio 2025
- Guido Guidi al MAXXI, il tempo della fotografia 22 Gennaio 2025
- L’Archintruso. Cina, allarme umarell 21 Gennaio 2025
- Cina, grandezze e stravaganze di un’architettura che è (troppo) marketing 21 Gennaio 2025
- L’archiviaggio. Kyoto, nel cuore della tradizione giapponese 20 Gennaio 2025
- Architecture’s Afterlife: quanti architetti non fanno gli architetti 15 Gennaio 2025
- Marco Romano (1934-2025) 15 Gennaio 2025
- Cosenza e tutti i suoi MicroMondi, contro la turistificazione 14 Gennaio 2025
- Françoise Choay (1925-2025) 13 Gennaio 2025
- BioarchitetturaⓇ, il master che fa la differenza 13 Gennaio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata