Clichy-la-Garenne (Parigi). Larchitetto francese Bernard Desmoulins, autore fra gli altri della riabilitazione del Musée des arts décoratifs e della Grand Cour de Versailles, ha terminato il nuovo conservatorio di Clichy-la-Garenne, alle porte di Parigi. Costato 7 milioni, è aperto da fine settembre, quasi un anno dopo le previsioni: la struttura può accogliere 1.300 allievi ed è già frequentata da circa 3.000 persone alla settimana. Destinato alla formazione nel campo della musica, della danza e delle arti drammatiche, il nuovo conservatorio conta 34 sale ripartite su oltre 3.000 mq e un auditorium di 230 posti.
Situata nel cuore della cittadina di circa 50.000 abitanti a nordovest della capitale, a pochi passi dal municipio e limitrofo a un importante complesso scolastico, lopera si pone come luogo di animazione urbana. Ed è proprio dal contesto popolare circostante che Desmoulins ha tratto ispirazione, inglobandolo nellarchitettura delledificio. Dal primo allultimo piano, la generosa distribuzione delle sale è realizzata lato strada e si apre sullesterno, creando una sorta di rue intérieure immaginata come un chiostro lineare, occasione dincontro per gli artisti.
Allesterno, lalternarsi rigoroso del ferro e del vetro disegna una trama verticale: richiamo evidente al mur rideau e allossatura metallica della Maison du Peuple, realizzata a fine anni trenta con la partecipazione di Jean Prouvé. Destinato ad accogliere manifestazioni di vario tipo, dalle riunioni sindacali al mercato, ledificio costituisce un modello dellarchitettura del Movimento moderno, oltre che un forte richiamo al passato industriale di Clichy.
Allinterno, il vocabolario architettonico cambia: luso del cemento a vista è predominante e le rigorose linee rette che caratterizzano lesterno lasciano spazio a un gioco di diagonali dalle prospettive insolite. Luso puntuale del colore contrasta con lausterità dei materiali principali e contribuisce alla convivialità degli spazi.
Per proteggere lauditorium dalle vibrazioni della metropolitana che passa poco distante si è ricorsi a qualche prodezza tecnica, inserendo uno strato di molle di caucciù sotto le fondazioni.
Articoli recenti
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















