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Written by: Progetti

Bicromia simbolica per il palazzo senatoriale

Bologna. Dopo un anno di lavori torna all’antico splendore la facciata di Palazzo Fantuzzi, una delle fabbriche patrizie più importanti del rinascimento bolognese. Collocato nel cuore del centro storico, iniziato nel 1517 e comunemente attribuito ad Andrea da Formigine (anche se la critica fornisce altre ipotesi tra cui quella suggestiva di Sebastiano Serlio), il palazzo si contraddistingue per la sua imponente facciata, costituita da due ordini di semicolonne ricoperte di bugne in arenaria alternate da superfici in laterizio. Il disegno della facciata si distacca dagli schemi consueti dell’architettura locale: la mole massiccia del palazzo interrompe bruscamente il ritmo dei portici e il palazzo emerge dal contorno edilizio.
La facciata si trovava in un gravissimo stato di degrado. I precedenti interventi di restauro e gli effetti degli agenti atmosferici inquinanti avevano provocato veri e propri distacchi di porzioni di arenaria dalla superficie. L’équipe di professionisti artefici del restauro (gli studi Betarchitetti, SgLab con la consulenza del restauratore dei Beni culturali Giuseppe M. Costantini) ha compiuto uno studio approfondito sulla natura e sullo stato dell’opera, per giungere alla redazione di un progetto che non si fondasse sui luoghi comuni della prassi consolidata, ma che ha incrociato l’analisi chimica dei frammenti rimasti sulla facciata allo studio delle fonti documentarie. Una prima rilevante novità nei risultati ottenuti riguarda la ricostruzione dei colori tra laterizi e arenarie. Le superfici piane in laterizi rossi sono tornate a leggersi come base ritmica continua su cui apprezzare l’armonia delle decorazioni scolpite e l’inedita policromia dell’apparato lapideo, dovuta a specifiche differenze nella composizione delle tre arenarie (bianca, gialla e grigia) selezionate per trabeazioni, finestroni e colonne binate. Il recupero della facciata ha consentito inoltre il ripristino delle torce che fiancheggiano le finestre del piano nobile (di cui restavano i supporti metallici), con nuovi elementi illuminanti ricostruiti filologicamente ma con tecnologia aggiornata. A completamento dell’intervento, i progettisti hanno formulato una proposta di allargamento del percorso pedonale eliminando i posti auto dislocati lungo il fronte.

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Last modified: 17 Luglio 2015