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Written by: Inchieste

Piano CASE: le alternative ci sono

1) Che cosa non funziona nel processo di ricostruzione avviato dal governo?

Noi lavoriamo a Sant’Eusanio, un comune montano con circa 440 abitanti che non ha subito vittime ma danni per il 90% e il conseguente abbandono del borgo. Il governo ha accantonato la sua ricostruzione, forse per lo scarso interesse mediatico suscitato da comuni in simili condizioni nei quali, fortunatamente, non si sono verificati decessi. La voglia di ripartire è nata dal paese stesso, con l’aiuto di persone e associazioni che si sono avvicinate senza fini di lucro per contribuire alla sua rinascita.
Se poniamo la vostra stessa domanda all’amministrazione locale, composta da molti giovani, otteniamo questa risposta: «Sant’Eusanio Forconese è il nostro paese e il terremoto del 6 aprile lo ha completamente distrutto. Abbiamo bisogno di trasparenza sulle attività di messa in sicurezza e demolizione del centro storico. Prima di azionare ruspe e demolitori si rende necessaria una diagnosi statica e geologica per avere una mappa completa del tessuto urbano. Il valore di Sant’Eusanio, come quello di tutti gli altri centri colpiti dal sisma, deve andare oltre il business del terremoto. In collaborazione con un’associazione no-profit e docenti universitari, vorremmo realizzare un campus di progettazione per il recupero del nostro borgo coinvolgendo la popolazione che diverrebbe così un attore protagonista attento e consapevole nel difendere il proprio patrimonio artistico, storico e culturale. L’imprenditoria locale, inoltre, dovrebbe ricevere maggiori agevolazioni. Abbiamo un solo grande desiderio: riavere il nostro paese, antisismico sì ma dov’era e com’era…no alla new town!»

2) Che cosa avete fatto o vorreste fare per impostare la ricostruzione su altre basi?
Collaboriamo su un aspetto fondamentale per Sant’Eusanio: la comunicazione. Le nostre proposte sono atte a migliorare la visibilità del sito (www.santeusanio.info): non è una soluzione, ma uno strumento per sensibilizzare e invogliare a recuperare il patrimonio non solo per chi lo vive ma anche per chi si sente coinvolto. Vogliamo riportare aggiornamenti dei progetti realizzati e in fase di realizzazione, filmati, opinioni, garantendo interattività per discutere su proposte e dubbi. In futuro vorremmo collaborare alla ricostruzione del borgo, l’associazione che inizierà i lavori ha già maturato esperienze nella ricostruzione dopo il terremoto dell’Umbria: per noi sarà un ottimo inizio. Chi prende le decisioni a livello governativo di rado chiede ai diretti interessati ciò di cui hanno bisogno; coloro che dovranno convivere con le azioni altrui non vengono ascoltati e spesso sorgono spazi senza alcun valore se non economico. La partecipazione dei cittadini è fondamentale.

Lavinia Di Francesco
Ingegneria Senza Frontiere
http://isf-italia.org

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Last modified: 17 Luglio 2015