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Sergio PaceWritten by: Reviews

Alla ricerca dell’architettura sghemba

Da qualche decennio l’espressione «giovane architetto» designa una nebulosa dove s’affiancano neolaureati a ultracinquantenni d’aspetto giovanile. Com’è ovvio, in entrambi i casi si tratta d’una pietosa menzogna. Il presunto giovane architetto non è tale per l’anagrafe, quanto per l’ordine professionale. Essere giovani significa aver costruito poco, a prescindere dall’età e soprattutto dalle ragioni che hanno portato a costruire meno dei propri coetanei. Negli anni settanta e ottanta tale condizione pareva determinata da un’ansia di ricerca inversamente proporzionale alle reali opportunità di tradurre ogni progetto in pietra. Con gli anni novanta lo scenario è cambiato e gli spazi riservati alla ricerca progettuale tout court si sono assottigliati, relegati per lo più all’ombra dei dipartimenti universitari. Almeno in Italia, in un mercato paradossale e spesso cialtrone, pochi sono rimasti gli architetti che possono (e vogliono) concedersi il lusso d’una ricerca paziente, fatta di tempi lunghi, verifiche sul campo, rinunce e ripensamenti.
Cherubino Gambardella (Napoli, 1962) ha potuto scegliere questa strada, dove la superficie lorda di pavimento non costituisce la sola unità di misura della qualità architettonica. In numerosi lavori, densi di segni e significati ma dalle dimensioni talvolta minuscole (con qualche significativa recente eccezione), Gambardella ha provato a ragionare su temi non afflitti dall’urgenza della quotidianità, di progetto in progetto spostandosi all’interno d’una grammatica e una sintassi sghemba, dove le relazioni tra ipotesi di partenza e risultato finale non sono mai lineari, brevi, scontate. Anche a prezzo di qualche ermetismo – talvolta le didascalie alle immagini di questo atlante tematico, così come le conversazioni iniziali dell’architetto con Claudio Sorrentino e Tiziano Scarpa, sono solo evocative, concise fino all’afasia – l’architetto mette a nudo il proprio lavoro, colloca in piena luce i propri dubbi e le scelte meno razionali, così spostando sempre i confini dell’intervento, rimettendone in discussione le ipotesi iniziali. Come peraltro dovrebbe accadere in ogni ricerca.
 
Cherubino Gambardella, Neorealismo Magico. Atlante di architettura 2005-2009, Electa, Milano 2009, pp. 224, euro 35

Autore

  • Sergio Pace

    Professore ordinario di Storia dell'architettura presso il Politecnico di Torino, dove è anche referente del Rettore per Biblioteche e archivi storici. Ha lavorato e pubblicato principalmente sull'architettura europea e la città del XIX secolo, così come sull'architettura industriale e la ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale, con particolare attenzione all’opera di Carlo Mollino. Negli ultimi anni si è dedicato alle culture architettoniche dell’eclettismo europeo e alla città di Nizza, tra la tarda età moderna e la prima età contemporanea

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Last modified: 17 Luglio 2015