HAMARØY (NORVEGIA). Steven Holl consolida la sua presenza in terra scandinava. Dopo il Kiasma realizzato nel cuore di Helsinki negli anni novanta, inaugurati a un mese di distanza due nuovi spazi museali: il 4 agosto lHamsunsenteret a Hamarøy, nellestremo nord della Norvegia, e il 9 settembre il Museo di arte contemporanea di Herning, in Danimarca. Inoltre, Holl si è di recente aggiudicato i concorsi «The LM Project» per la nuova porta dal mare di Copenhagen e «Meander» per un nuovo quartiere residenziale nella baia di Taivalahti a Helsinki.
Lapertura del museo e centro culturale dedicato a Knut Hamsun (1859-1952) a Hamarøy ha segnato il culmine dellanno dedicato al più originale scrittore norvegese del Novecento nel giorno del 150° anniversario della nascita. Un pubblico deccezione ha assistito, alla presenza della principessa ereditaria Mette-Marit e del ministro della Cultura Trond Giske, a uno spettacolo di recitazione, musica e danza ispirati alla figura del «vagabondo», il personaggio di maggior successo dello scrittore. Scenario dello spettacolo è stata larchitettura di Holl, concepita nei suoi contrasti tra esterno e interno per raccontare la drammatica vicenda umana e artistica di Hamsun ed essere al contempo luogo privilegiato di osservazione dello straordinario paesaggio nordico. È un riconoscimento alla tenacia di committenti (la contea di Nordland) e progettisti che hanno condotto a termine lopera dopo 15 anni, superando scetticismi sollevati da più parti allambizioso e costoso (oltre 20 milioni di dollari) progetto. Lincarico per un museo storico dedicato allo scrittore Knut Pedersen, premio Nobel per la letteratura nel 1920, da costruirsi nei luoghi ispiratori di molti suoi romanzi (da qui deriva il suo nome darte Hamsun), è stato affidato a Holl nel 1994 (coadiuvato da LY Arkitekter di Oslo dal 2005), e il progetto ha ricevuto nel 1997 il Progressive Architecture Award, mentre un modello è stato acquisito nella collezione del MoMA.
Lidea dellarchitetto fu da subito chiara: una torre di osservazione di quel paesaggio «letterario» tra gli alti rilievi montuosi e la costa frastagliata, concepita «come un corpo umano, campo di battaglia tra forze invisibili», evidenti nelle lame di luce che attraversano lo spazio interno al fine di provocare «esperienze bizzarre ed eccezionali che diventano contesto dispirazione per la mostra». Lavversione al progetto – con una massiccia campagna mediatica sulla stampa locale e nazionale – ha molte ragioni. La figura controversa del grande autore, che ha ispirato con le sue innovative forme espressive intere generazioni di scrittori da Franz Kafka a Thomas Mann, da Ernest Hemingway a Orhan Pamuk, è pesantemente segnata dalladesione al nazismo ai tempi delloccupazione tedesca della Norvegia che gli è costata, nel dopoguerra, la confisca dei beni e il temporaneo internamento in un ospedale psichiatrico. Va anche considerata la difficoltà di superare il primato e la centralità di Oslo a favore di una regione molto periferica, situata oltre il Circolo polare artico. La presenza di oltre 5.000 spettatori e di centinaia di giornalisti il 4 agosto è segno evidente di uninversione di tendenza. La direttrice del Centro, Bodil Børset, ha chiaramente affermato che con lopera di Hamsun e larchitettura di Holl, Hamarøy e la sua regione ambiscono a diventare meta turistica culturale e paesaggistica. Il binomio si presenta vincente e una spinta sicura verso tale traguardo è senza dubbio il progetto di una rete nazionale di strade turistiche promosso dal governo norvegese nel 1994, che prevede entro il 2016 la realizzazione di 18 itinerari con strade panoramiche per valorizzare la ricchezza paesaggistica del paese.
Nella stesura finale del progetto per lHamsunsenteret (2.271 mq di superficie costruita), allalta e massiccia torre che allude alla millenaria tradizione costruttiva verticale delle stavkirken (chiese in legno) si affianca il corpo orizzontale dellauditorium da 230 posti, che completa il programma funzionale di museo storico, spazi espositivi, biblioteca e sala di lettura, caffè. La pelle in assi di legno scurito (a imitare le pareti incatramate della tradizione edilizia locale) della torre museale a base parallelepipeda è forata da numerose aperture capaci di tagliare i percorsi di visita allinterno con lame di luce profondissime e di estrarre balconi con particolari proprietà sonore o ballatoi allusivi ai personaggi di Hamsun, che diventano privilegiati punti di osservazione del paesaggio. La torre ospita le aree espositive in una complessa geometria di spazi sovrapposti e avvolti intorno al corpo ascensore. Alla pelle nera del rivestimento ligneo fa da contrappunto il bianco della scialba tura del cemento armato che, nel gioco di luce sensibile allo scorrere delle stagioni, amplifica gli spazi interni. La fasciatura in pannelli forati di ottone della spina centrale dellascensore prosegue a contenere i volumi tecnici della copertura, coronata da una criniera di flessuose canne di bambù a interpretare con ironia il tradizionale tetto di paglia.
Non resta che attendere lallestimento del museo storico per misurare la piena riuscita del progetto di Holl, per comprendere se questa raffinata opera sia in grado di trasmettere «il carattere di Hamsun in termini architettonici », e non sia invece soltanto lennesimo spettacolare contenitore destinato a segnare nuove tappe del turismo architettonico contemporaneo.
Articoli recenti
- Città del Messico, la comunità che costruisce e cura i suoi presidi 22 Febbraio 2025
- Immeuble Molitor, se il restauro di Corbu è troppo grigio 19 Febbraio 2025
- Bologna, in Montagnola spunta Filla: nuova foglia in cerca di linfa 19 Febbraio 2025
- Parigi si muove sottoterra: Villejuif e la stazione di Perrault 17 Febbraio 2025
- Le nature interiori di Villa Savoye 15 Febbraio 2025
- Architettura e qualità? In Francia hanno un’idea (e ora una strategia) 14 Febbraio 2025
- La Biennale di Carlo Ratti: Installazione? No, necessaria sperimentazione 12 Febbraio 2025
- L’Archintruso. Ecco il vero piano MAGA: Make Architecture Great Again 12 Febbraio 2025
- Intelligens, l’architettura dell’adattamento sbarca a Venezia 11 Febbraio 2025
- Un quartiere virale: Seul, lo stile Gangnam 10 Febbraio 2025
- Gilles Perraudin, l’arte dei fondamenti in architettura 8 Febbraio 2025
- Wood Architecture Prize 2025: prestazioni senza ansia 7 Febbraio 2025
- Roma, 45 anni dopo, è ancora una città interrotta 5 Febbraio 2025
- Ri_visitati. Milano verticale, in principio fu la Velasca: 70 anni con restauro 4 Febbraio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata