La storia inizia nel 1983 con il ritrovamento sotto piazza Marconi di uno fra i più importanti siti archeologici del Nord Italia, che porta nel 2007 alla raccolta di oltre un milione di reperti, dalla seconda metà del II secolo a.C. al secoli X I X – X X. I resti di una domus imperiale è la scoperta più importante presentata nel nuovo allestimento del museo, nella chiesa sconsacrata di San Lorenzo, curato dallo studio di architettura Tortelli- Frassoni. «Lordinamento tematico è basato sulla scelta dei reperti più significativi per illustrare al pubblico lo spazio domestico di una residenza paragonabile a quelle dellaristocrazia pompeiana e romana. Linsieme dei frammenti, tuttora in fase di analisi e di restauro, è consultabile da studiosi e ricercatori», spiega Marina Volonté, direttrice del museo. Lo studio del percorso è il nodo centrale del progetto, attraverso cui rendere leggibili sia il tema della residenza augustea sia le stratificazioni dellarchitettura ecclesiastica, caratterizzata dallo scavo archeologico aperto nella parte absidale e dalle decorazioni affrescate delladdizione cinquecentesca. Grandi totem di ferro nero cerato, staccati dallantico, poggiano su lastre di pietra piacentina che definisce lestensione del percorso museale, restando a debita distanza dallo zoccolo perimetrale. La composizione di questi due materiali marca il confine tra nuova identità museale e lettura archeologica del sito.
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