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Ubaldo SpinaWritten by: Design

Worth, l’Europa creativa passa di qui

Worth, l’Europa creativa passa di qui

Prima puntata di un viaggio sullo stato dell’Unione: iniziative, attori e strategie per rafforzare l’identità e la cooperazione in materia di design in Europa

 

Tra poco più di due settimane la cara vecchia Europa farà i conti con la più grande mobilitazione anti-europea che si ricordi nei suoi 70 lunghi anni di utopie, progetti, successi e, purtroppo, anche fallimenti. La rovinosa esperienza della Brexit ci sta insegnando che non è poi così facile abbandonare un percorso di questa portata, anche grazie alle importanti sacche di resistenza all’isolamento rappresentate da quella fascia di popolazione britannica che contribuisce in larga parte al progresso e alla crescita economica. La realtà, comunque, è che l’esito delle elezioni del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo potrebbe rimettere in discussione l’intero impianto e portare diversi Paesi a ritrattare l’anima e la sostanza degli accordi, se non addirittura verso nuove preoccupanti spaccature. Proveremo, in tre puntate, a narrare lo stato dell’Unione attraverso una delle sue armi più affilate, il design, ammirato e venerato in tutto il mondo nelle sue molteplici sfaccettature mediterranee, mitteleuropee e nordiche.

Ai brexiters delle industrie creative, si risponde innanzitutto rimarcando l’ottimo stato di salute delle stesse. Lo abbiamo scritto più volte: sono state tra le poche realmente resilienti negli anni in cui i cicloni finanziari abbattutisi dal 2008 in poi sembravano spegnere il cuore della manifattura europea. Ma quello che realmente impressiona è come l’Europa creativa modellatasi recentemente nelle start-up, negli spin-off universitari e nelle giovani imprese innovative abbia contribuito più dei brand storici e delle istituzioni accademiche collaboranti nei programmi quadro della ricerca e sviluppo a tenere saldo, vivo e dinamico lo spirito comunitario.

 

Il progetto WORTH

Ecco una limpidissima prova. WORTH è un’iniziativa quadriennale finanziata dal programma COSME della UE che ha lo scopo di favorire lo sviluppo di prodotti innovativi nei settori creativi attraverso collaborazioni transnazionali tra designer, artigianato (tradizionale e digitale) e industria manifatturiera. Un primo grande incubatore virtuale comunitario che rappresenta la migliore opportunità per supportare e finanziare idee innovative provenienti dai 28 Paesi UE, ma anche dai Paesi che aspirano a far parte di un progetto considerato paradossalmente in declino dai suoi stessi fondatori. Connettere, creare, innovare. È questa la missione di WORTH, iniziativa fondata sulla convinzione che l’innovazione possa guidare un cambiamento importante nell’industria e nella società europea, magari riallacciando o consolidando legami culturali e politici che ultimamente faticano a rigenerarsi.

Proviamo a dare qualche numero. La seconda call ha rappresentato un grande traguardo per la community di WORTH: 183 partnership candidate, 80 progetti preselezionati provenienti da 27 Paesi dell’Unione Europea, fino ad arrivare alle 65 partnership vincitrici formate da 150 partner internazionali. Dei progetti selezionati, 29 operano nel settore moda/tessile, 7 in calzature, 5 in accessori, 19 in design/home decoration, 4 in gioielleria e 1 nella pelle, e sono stati scelti per la notevole qualità delle idee e dei partner.

Se confrontiamo i risultati della prima e della seconda call, risulta subito evidente come si sia passati da 111 a 183 candidature, da 239 a 387 soggetti coinvolti, da 24 a 33 Paesi rappresentati, da 665 a 1.525 registrazioni nella gallery. I progressi più significativi sono stati quelli di Francia, Olanda, Slovenia, Ungheria, Finlandia, Lituania, Svezia, Estonia, Romania e Danimarca. Olanda, Spagna, Regno Unito, Germania e Italia rappresentano i primi 5 bacini di provenienza dei progetti (numero di candidature >30). Inutile sottolineare come l’Olanda detenga meritatamente il primato, mix perfetto di cultura del design e progresso tecnologico. Tra i Paesi extra-UE che hanno dimostrato un forte interesse verso il progetto, meritano un cenno le 5 candidature dell’Ucraina (Paese dove si registrano numerosi insediamenti di società di consulenza per servizi avanzati di modellazione e digitalizzazione) e le presenze turche, islandesi, armene, bosniache, macedoni e moldave. Del tutto assenti, invece, Albania, Cipro, Irlanda, Lussemburgo e Montenegro. Un ultimo dato statistico riguarda la composizione delle partnership: il 74% degli 80 progetti finalisti sono costituite da due membri, il 26% da tre membri.

WORTH è una “macchina da guerra” che non conosce pause o interruzioni. Dopo aver presentato alla Milano Design Week i 25 progetti vincitori della prima call e dopo aver chiuso le selezioni dei progetti meritevoli candidati nella seconda call nella rilevante cornice della Città delle Arti e della Scienza di Valencia, è stata già pubblicata l’8 aprile scorso la terza call, ancora una volta a supporto di designer, creativi, PMI, start-up e tech firms (ce ne occuperemo nello specifico, prima della deadline del 31 ottobre).

Anche dopo il 26 maggio, l’Europa del confronto, dello scambio, delle aperture e delle contaminazioni creative, passerà indubbiamente di qui.

 

Immagine di copertina: stand WORTH alla Milano Design Week 2019 (foto Stefano Pedrelli)

Autore

  • Ubaldo Spina

    Ricercatore, Industrial Designer e BDM presso CETMA (www.cetma.it), dove lavora occupandosi di progetti di ricerca sul design e servizi di design e innovation management. Consulente di startup, PMI e Grandi Imprese, con focus sulla gestione dei processi di sviluppo di nuovi prodotti e fornitura di servizi avanzati di progettazione concettuale e strategica, ingegneria, prototipazione e protezione IP. Esperto europeo nella ricerca di "Tecnologie emergenti per il design" e membro dello Steering Board del progetto WORTH, il più grande incubatore europeo finanziato all’interno del programma COSME per la creazione e il supporto di collaborazioni transnazionali tra designer, PMI e technology provider, è membro della Commissione "Ricerca per l'impresa" dell'ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Per conto del Joint Research Center della Commissione Europea, ha co-curato il rapporto "Innovation Ecosystems in the Creative Sector: The Case of Additive Manufacturing and Advanced Materials for Design". Il suo gruppo di lavoro ha ricevuto diversi premi ADI Design Index, nel 2011 e nel 2016 le Menzioni d'Onore Compasso d'Oro ADI. Docente nell'ambito delle attività didattiche magistrali de “Il Sole 24 Ore”, coordina la pagina Design de “Il Giornale dell'Architettura” e le rubriche giornalistiche “SOS Design” (Design for Emergencies), “Design&Startup” e “Professione Designer”.

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Last modified: 9 Maggio 2019