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Christine DesmoulinsWritten by: Progetti

La ziqqurat di RPBW per lo skyline di Parigi

La ziqqurat di RPBW per lo skyline di Parigi

Visita al nuovo Tribunal de grande instance di Parigi firmato Renzo Piano Building Workshop

 

PARIGI. A quarant’anni dal Centre Pompidou, Renzo Piano offre alla capitale francese un secondo edificio magistrale già coronato dall’assegnazione del prestigioso premio Equerre d’argent. Con più di 100.000 mq di superfici pavimentate, 2.500 dipendenti e 8.500 visitatori al giorno, è il più grande complesso giudiziario in Europa; inoltre, dopo la Tour Montparnasse, è l’edificio più alto di Parigi.

Esito di una partnership pubblico-privato tra il Ministero della Giustizia e l’impresa di costruzioni Bouygues, dal 16 aprile il Tribunal de grande instance completa il Palazzo di giustizia storico dell’Ile de la Cité, dove permangono le corti d’Appello e Cassazione. Per gli utenti abituati al quadro secolare della Parigi storica, si tratta di un cambiamento radicale di prospettiva.

Ai margini della tangenziale, del parco Martin Luther King e dei nuovi quartieri delle ZAC Clichy Batignolles, l’enorme grattacielo in metallo e vetro alto 160 metri rende ancor più affascinante lo skyline parigino per via della sua inedita sagoma scaturita dalla sapiente sovrapposizione di quattro volumi di dimensioni decrescenti, punteggiati da terrazze. L’intervento, visibile ovunque con le sue enormi facciate in vetro che spaziano da Montmartre alla Tour Eiffel, è proprio quanto necessitava al quartiere di Clichy per la sua rigenerazione.

Nel capitolato di concorso, il Ministero della Giustizia aveva pensato di separare funzioni pubbliche e uffici in due distinti edifici, ma RPBW ha scelto di riunirli in un unico edificio che, per la sua scala, unisce il risanamento e lo sviluppo del quartiere. L’asse principale del Tribunale è allineato con la diagonale nord-sud del parco, che ri-articola Parigi verso la sua periferia. Collocato su una spianata minerale, è composto da uno zoccolo da 5 a 8 piani che integra la parte inferiore della torre degli uffici, composta da tre parallelepipedi sovrapposti, in levitazione. Estendendosi in sottili strisce, le facciate est e ovest esaltano la leggerezza di un edificio senza artifici, dove le valenze estetiche derivano dal razionalismo costruttivo.

La Salle des pas perdus distribuisce le funzioni pubbliche e le 90 aule su svariati livelli, attorno al vasto atrio di 28 metri nel cuore del basamento. I lucernari zenitali fanno vibrare le colonne d’acciaio che ritmano tale spazio. Grazie alla doppia pelle vetrata, integrata di numerosi pannelli fotovoltaici, la luce è onnipresente anche nelle aule di udienza. Mescolati con il rivestimento in legno di faggio, il candore e la trasparenza dell’architettura riecheggiano senza austerità il simbolismo e la trasparenza della giustizia. All’8° piano, una terrazza boscosa di 7.000 mq è dedicata al passeggio e agli scambi. Al 19° e 29° piano, i blocchi levitanti ospitano giardini pensili che estendono visivamente il parco.

Ora, i vari funzionari del Tribunale, del tribunale di polizia e di quello per i minori si stanno progressivamente insediando nell’edificio che è collegato da un tunnel al quartier generale della polizia giudiziaria, il quale sostituisce con un’architettura più insignificante il mitico 36 Quai des Orfèvres sull’Ile de la Cité.

 

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Autore

  • Christine Desmoulins

    Giornalista e critica di architectura francese, collabora con diverse riviste ed è autrice di numerose opere tematiche o monografiche presso diverse case editrici. E’ anche curatrice di mostre: in particolare «Scénographies d’architectes» (Pavillon de l’Arsenal, Parigi 2006), «Bernard Zehrfuss, la poétique de la structure» (Cité de l’Architecture, Parigi 2014), «Bernard Zehrfuss, la spirale du temps» (Musée gallo romano di Lione, 2014-2015) e «Versailles, Patrimoine et Création» (Biennale dell'architettura e del paesaggio, 2019). Tra le sue pubblicazioni recenti: «Un cap moderne: Eileen Gray, Le Corbusier, architectes en bord de mer» (con François Delebecque, Les Grandes Personnes et Editions du Patrimoine, 2022)

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Last modified: 26 Aprile 2018