Report dalla mostra al Museo Diocesano che rientra nel circuito della XXI Triennale
MILANO. “Design behind Design” è l’importante contribuito del Museo Diocesano alla XXI Esposizione internazionale della Triennale e descrive quello che architetti, designer e artisti hanno pensato e disegnato, in alcuni casi per la committenza della chiesa cattolica e in altri casi come pura rappresentazione del tema sacro attraverso opere d’arte o oggetti.
La mostra ci porta a guardare oltre – behind, appunto – per capire il significato che esiste nell’oggetto al di là di forma e funzione; una ricerca fondamentale quando si realizzano oggetti d’arte o arredi sacri. Un percorso espositivo attraverso tutte le arti (pittura, scultura, architettura, design, fotografia, musica, moda) organizzato per aree tematiche; un’importante produzione artistica che si è confrontata con il campo del sacro dal secondo dopoguerra ad oggi. La mostra indaga il sacro nella contemporaneità e raccoglie le eccellenze in cui ricerca estetica e di significato hanno trovato la sintesi perfetta.
La prima sezione è dedicata all’architettura che, grazie agli inediti scatti di Giovanni Chiaramonte ed utilizzando delle proiezioni nello spazio, mostra alcune delle più importanti chiese milanesi del moderno. Nel 1957, sotto il nome di Domus Ecclesiae, fu fondato il comitato Nuove chiese che vedeva riuniti Lodovico Belgiojoso, Luigi Caccia Dominioni, Carlo De Carli, Luigi Figini, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Roberto Menghi, Mario Tedeschi, Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Le nuove realizzazioni di quegli anni raccontano di “complessi parrocchiali” composti da nuclei articolati ed estesi che raccoglievano le diverse attività per la comunità. Veniva così riformulata non solo la tipologia architettonica ma anche la stessa simbologia tipologica. Il particolare allestimento ci immerge all’interno di un importante patrimonio di cui forse ci siamo dimenticati o che ormai guardiamo distrattamente: come la chiesa di San Giovanni battista di Giovanni Muzio; quella di Santa Marcellina di Mario Tedeschi con la sorprendente facciata in pannelli di cemento modellati dallo scultore Carlo Ramous; quella di San Francesco di Giò Ponti; o quella di San Gabriele dei fratelli Castiglioni.
Il percorso prosegue con l’esposizione di progetti di artisti. In particolare, è interessante la sezione dedicata a pittura e scultura, dove è possibile ammirare due Crocifissioni di Lucio Fontana che si confrontano con le sculture di Francesco Messina, Fausto Melotti ed Emilio Greco, oltre ai dipinti di Mario Sironi, William Congdon, Adolfo Wildt, Roberto Sambonet e William Xerra. Un’altra parte ci mostra invece il lavoro dei designer che si sono confrontati con le tematiche del sacro e con le regole del rito, ovvero con la liturgia. In mostra alcune tipologie contemporanee di arredo sacro, dai calici alle croci, quest’ultime simbolo che continua ad attirare molti artisti ma anche designer che, indipendentemente dalla committenza, hanno lavorato su questo simbolo, interpretandolo in modo completamente diverso. Una sezione a parte è dedicata agli Evangeliari, a illustrare la sinergia tra testo e immagine, nonché gli aspetti legati alla composizione grafica (come per esempio nel’Evangeliario di Pierluigi Cerri). Il percorso si conclude con una sorpresa: non immagini od oggetti ma uno spazio dedicato alla musica che permette di riscoprire le figure di alcuni compositori lombardi legati al tema del sacro.
Negli oggetti esposti, come negli edifici rappresentati, c’è la volontà valorizzare il patrimonio culturale della tradizione cristiana. In fondo, da sempre, l’artista è il tramite tra il mondo spirituale e la società.
Design behind Design (2 aprile – 12 settembre 2016)
Progetto: Arcidiocesi di Milano (vicario episcopale per la cultura, mons. Luca Bressan)
Curatori: Natale Benazzi, Carlo Capponi, Laura Lazzaroni, Marco Romanelli, Andrea Sarto
Allestimento: Marco Romanelli, Paolo Imperatori
Grafica: Giacomo Merli
Sede: Museo diocesano
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Milano , mostre , triennale milano
Last modified: 27 Luglio 2016
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