Stefano Stanghellini, presidente di Urbit, traccia un bilancio e illustra l’edizione 2016 di Urbanpromo, evento nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana
Mentre è atteso a giorni il varo del nuovo portale bilingue (responsivo ed intuitivo, rinnovato nella grafica ed arricchito nei contenuti, con le gallery dei progetti e le sezioni dedicate al premio Urbanistica ed al concorso Urban-promogiovani), sono ormai definiti i programmi per l’edizione 2016 di Urbanpromo, evento culturale di riferimento nell’ambito delle politiche e delle pratiche di gestione e trasformazione urbana e territoriale in Italia, promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica ed organizzato da URBIT (Urbanistica Italiana Srl, società strumentale dell’INU per lo svolgimento di eventi culturali e di attività di consulenza). Ne parliamo con Stefano Stanghellini, presidente di URBIT ed anima dell’iniziativa fin dalla sua fondazione.
Professor Stanghellini, Urbanpromo raggiungerà quest’anno la 13° edizione per quanto concerne la rassegna principale e la 6° per l’anteprima Social Housing. Ci può tracciare un bilancio ed illustrare come sia mutata la manifestazione nel tempo?
La manifestazione è stata pensata in seno all’INU e in origine si prefiggeva di esplorare le modalità attraverso cui una pluralità di soggetti, pubblici e privati, interagivano in occasione della definizione dei progetti di trasformazione urbana, e quindi per conoscere meglio le tipologie dei soggetti, le loro strategie, le procedure, con particolare riguardo per le relazioni che si stabilivano tra tali modalità e gli strumenti urbanistici. Lo scopo finale era quello di recare un contributo all’innovazione degli strumenti urbanistici, cercando di renderli più flessibili ed al contempo più trasparenti, più equi per quanto riguarda i vantaggi ottenibili dai proprietari immobiliari e dagli sviluppatori, più capaci di rappresentare i benefici pubblici. Eravamo negli anni 2003-2004, cioè in un periodo in cui le nostre città erano interessate da proposte private d’investimento molto importanti. Da allora, anno dopo anno, il contesto economico è mutato. In tale evoluzione, il social housing si è imposto quale componente innovativa delle politiche abitative e quale ingrediente essenziale dei programmi di rigenerazione urbana.
Quali sono i temi portanti dell’appuntamento legato al social housing (Torino, 6-7 ottobre, presso il Polo del ‘900) e come cambierà la formula delle presentazioni?
Urbanpromo Social Housing ha l’ambizione di riunire, in un’intensa duegiorni di lavori, tutti i protagonsiti dell’edilizia residenziale sociale, dai rappresentanti dello Stato e delle Regioni, agli operatori dell’edilizia pubblica e di quella privata sociale, dalle cooperative di abitazione agli investitori e gestori dei fondi immobiliari etici. La manifestazione, inoltre, accoglie e valorizza gli apporti di analisi e di proposta provenienti dal mondo della ricerca, pubblica e privata. Lo scopo è di cogliere l’evoluzione degli approcci culturali e di delineare prospettive. La manifestazione è promossa, insieme all’INU, da CDPi sgr, dalla Compagnia di San Paolo / Programma Housing, dalla Fondazione CRT / Fondazione Sviluppo e crescita, dalla Fondazione CRC e da FHS. La novità di questa edizione è che gli organismi promotori hanno costituito quattro gruppi di studio che, dall’inizio dell’anno, hanno sviluppato alcuni temi di cruciale importanza: il social housing nella cttà che cambia, gli strumenti che definiscono i rapporti tra istituzioni ed operatori, i fattori di successo del social housing, la misurazione degli impatti sociali, la comunicazione del social housing. Nell’incontro torinese saranno presentati e discussi i risultati di questa interessante e soprattutto utile attività.
Quali invece i temi portanti dell’appuntamento milanese (8-11 novembre, presso la Triennale) e come si legano al dibattito nazionale sulla trasformazione e sulla rigenerazione urbana?
Abbiamo sottotitolato la manifestazione milanese, giunta alla tredicesima edizione, “Progetto Paese” per legarla al recente Congresso dell’INU e porre l’accento sulla progettualità che deve investire le nostre città per riqualificarle e migliorarvi le condizioni di vita e lavoro. In questo quadro, il programma che si sta definendo rappresenta in modo efficace la prospettiva evolutiva delle nostre città. I progetti di natura immobiliare continuano a rivestire un ruolo importante, nell’ambito di una ridefinizione del rapporto pubblico-privato caratterizzata, in questa particolare fase, da un rinnovato protagonismo del settore pubblico, testimoniato ad esempio dal bando sulla rigenerazione delle periferie e dal ruolo assunto da Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e altre articolazioni del settore pubblico. Nel contempo, si registra la definizione di strategie volte ad intervenire in città che abbinano situazioni di criticità a potenzialità inespresse, facendo leva sul rilancio delle attività economiche. L’economia locale è quindi asssunta quale motore della riqualificazione urbana. È il caso delle città portuali o delle città con risorse storico-culturali e paesaggistiche non sufficientemente valorizzate. Qui cambia il quadro dei protagonisti: Regioni e Comuni, Autorità portuali, Camere di Commercio, Fondazioni. Una terza caratterizzazione del programma è rappresentata dall’insieme delle innovazioni riconducibili all’idea della “smart city”. Urbanpromo registra il passaggio da un dibattito modaiolo, quale quello che finora ha riguardato la “smart city”, alla presentazione di concreti interventi sulla città ed in particolare in alcuni suoi delicati settori – la mobilità, i rifiuti, l’informazione, la sicurezza, i servizi al cittadino – che documentano l’evoluzione prospettica dell’uso della città e dei suoi spazi pubblici.
C’è anche una call for paper per nuove pratiche di pianificazione tra tattiche e strategie che rilancia le istanze del “Progetto Paese” discusso al congresso nazionale INU di Cagliari lo scorso aprile. Ce ne vuole parlare?
L’11 novembre, si è pensato di concludere la manifestazione con un convegno di carattere scientifico, basato sulla raccolta e selezione di saggi. L’obiettivo è di coinvolgere i giovani ricercatori, insieme agli studiosi più noti, in un ragionamento comune sulle tendenze più innovative che si stanno manifestando nel governo delle città e sulle loro auspicabili evoluzioni. Lo scenario è quello dello sviluppo sostenibile, della ricerca di una nuova economia, del cambiamento climatico. L’auspicio è di fare interagire l’analisi delle esperienze più innovative, che da sempre caratterizza Urbanpromo, con la riflessione teorica e l’ideazione di nuove impostazioni disciplinari.
Chi è Stefano Stanghellini
Docente ordinario di Estimo e valutazione economica del progetto presso l’Università IUAV di Venezia. È stato presidente dell’INU dal 1993 al 2001. Quale presidente di Urbit – Urbanistica Italiana, società dell’INU, coordina l’organizzazione di Urbanpromo e di Urbanpromo Social Housing. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche sulla valutazione della convenienza pubblica e privata, la fattibilità dei progetti urbani, la perequazione urbanistica.
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rigenerazione urbana , social housing
Last modified: 27 Luglio 2016
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