VENEZIA. Una signora ginocchioni lucida alacremente il pavimento a specchio. Qua e là isolette bianche disegnano un archipelago misterioso. E’ il padiglione del Kuwait che ha voluto inaugurare “senza macchia” e con l’ambioso titolo «Between East & West: a Gulf» che è anche un programma ed un intento. Il programma è quello di rileggere tutte le isole del Golfo e il Golfo stesso alla luce di una ritrovata stagione sociale e politica e l’intento quello di mettere il Kuwait al centro di un possibile Rinascimento dell’area. E’ anche una coraggiosa proposizione di una ridefinizione degli equilibri fra mondo persiano e mondo arabo, ridefinizione che va molto al di là del potere dell’architettura probabilmente.
Ma i curatori affermano che Venezia può essere il luogo per questa riflessione e non può che far piacere che la città lagunare goda di questa fiducia. Seguendo una qualità alla quale i paesi del Golfo ci hanno abituati, il padiglione è accurato nel suo allestimento e la comunicazione precisa ed esaustiva. Da notare il bel volume che correda l’apparato didattico e costituisce una preziosa fonte. Sicuramente, questa del Kuwait, una presenza che ha goduto di buone risorse, evidentemente ben investite.
Commissario: NCCAL Curatori: Hamed Bukhamseen and Ali Karimi Sede: Arsenale
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allestimenti , biennale venezia 2016 , reporting from the front , venezia
Last modified: 30 Maggio 2016
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