Proseguono le anticipazioni alla XXI edizione dell’Esposizione internazionale, con una perlustrazione delle mostre presso la Fabbrica del vapore, il Museo della Scienza e Tecnologia (che inaugura i restaurati spazi delle Cavallerizze) e la Villa reale di Monza. Parallelamente, continua il nostro racconto per immagini delle edizioni precedenti
New craft
La mostra, nel suggestivo spazio della Fabbrica del vapore, racconta dell’incontro virtuoso fra innovazione tecnologica e manifattura d’eccellenza e permetterà al visitatore di guardare all’opera il nuovo artigianato e gli strumenti del digital manufacturing. Oggi, i produttori artigiani di nuova generazione sono in grado di sfruttare le nuove tecnologie per promuovere varietà e creare prodotti di qualità superiore, unendo tecnologia e tradizione per dare senso e valore economico a prodotti altrimenti facilmente replicabili. All’interno di questa rivoluzione tecnologica che ha trasformato il modo di produrre, di consumare e, soprattutto, di progettare, i nuovi strumenti consentono d’immaginare manufatti di diverso genere, con infinite varietà e personalizzazioni. Molti quindi, i settori coinvolti all’interno della rassegna: automobili, biciclette, stampa letterpress, gioielli, vestiti, mobili, materiali protesi e dentali, acciaio e legno. Per ogni settore coinvolto, verrà messo in scena il processo di produzione. Ad esempio, ai visitatori sarà data la possibilità di assistere alla realizzazione di un prototipo di auto.
All’entrata, 9 grandi installazioni verticali mostreranno altrettante eccellenze dell’artigianalità; al centro ci sarà un grande tavolo da lavoro, dall’iconica forma a “X”, cuore della mostra e luogo d’incontro e creazione, oltre che supporto per videoproiezioni e informazioni grafiche dove, durante i mesi di apertura della mostra, si alterneranno workshop e verranno realizzati oggetti poi messi in mostra. Un’ampia area sarà invece dedicata ai multilab che accoglieranno le diverse realtà dell’artigianato contemporaneo, laboratori digitali e artigiani capaci di produrre oggetti straordinari in spazi limitati.
Confluence
Il Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci è stato invitato a partecipare alla XXI Triennale, insieme ad altri musei e istituzioni culturali. La prestigiosa sede ospiterà, all’interno degli spazi recuperati delle Cavallerizze, due dei paesi partecipanti all’Esposizione internazionale; negli spazi del museo sarà invece allestita la mostra temporanea “Confluence” che interpreta il tema ispirante “Design after design”; inoltre, durante i weekend, sarà la volta del programma educativo “Fai da tech”, rivolto a giovani e famiglie.
Il progetto di “Confluence” ha origine da “Studiare il futuro già accaduto”, ciclo d’incontri incentrati sulla questione climatica. Il sistema climatico del bacino del Po e la sua evoluzione dal Novecento ai giorni nostri è il caso studio che accompagna il visitatore nel percorso (nell’immagine di copertina, un allestimento). L’esposizione permette di esplorare il progetto del territorio inteso come occasione di condivisione e riflessione sui saperi nel rapporto Uomo – Ambiente, con l’idea che il conoscere in sé sia un modo di abitare il mondo, e portando in primo piano la necessità di un dialogo tra competenze diverse.
Il programma di attività “Fai da tech”, rivolto ad adulti e ragazzi, s’ispira al metodo tinkering e alla filosofia maker. Il tinkering è un innovativo approccio pedagogico che lavora all’intersezione fra arte e scienza sviluppando creatività, capacità d’innovazione, pensiero critico e sistemico.
L’Esposizione internazionale sarà anche l’occasione per presentare al pubblico i nuovi spazi recuperati del Museo nazionale Scienza e Tecnologia: le Cavallerizze. L’intervento, finanziato dal MiBACT e dal Museo per un totale di 6 milioni, è stato diretto dal Segretariato regionale per la Lombardia in coordinamento con il Museo ed è stato realizzato dall’architetto Luca Cipelletti. Si è trattato del recupero funzionale dei volumi esistenti e della ricostruzione di quelli demoliti dai bombardamenti bellici con l’obiettivo di realizzare nuove aree espositive e servizi museali per un totale di 1.800 mq. Le Cavallerizze sono due scuderie parallele con al centro il maneggio, costruite sugli ex giardini conventuali. Le strutture, incluse nel complesso museale, risalgono alla metà del XIX secolo quando l’edificio del Museo, un ex monastero olivetano, era adibito a caserma militare. I bombardamenti del 1943 distrussero parte dell’edificio monumentale, radendo al suolo la Cavallerizza meridionale e distruggendo due campate di quella settentrionale, oggetto d’intervento.
L’adattamento museale delle Cavallerizze, oltre a rendersi necessario per ampliare gli spazi espositivi, rientra in un ampio progetto in corso di riqualificazione sulle aree esterne; un progetto, quindi, a scala urbana. Il Museo si apre così sulla città, in diretta continuità con le fermate dei trasporti pubblici, con l’obiettivo di favorire un’intuitiva organizzazione dei flussi museali che in futuro, terminati i lavori di riqualificazione delle aree esterne, utilizzeranno le Cavallerizze come ingresso principale al Museo.
Il progetto architettonico, costituito da un percorso lineare e ottenuto da un volume di sottrazione dei muri originari, s’imposta sull’asse storico dell’edificio monastico, la crociera dei due chiostri, e ripercorre quello che un tempo era il camminamento centrale del giardino storico. Da un punto di vista conservativo, l’obiettivo primario è stato quello di evidenziare gli elementi di valore della struttura originaria come le ampie finestre ad arco, le lunette dove preesistenti, l’orditura del tetto con il sistema delle capriate lignee e, in generale, l’ordine modulare dell’impianto che ne distingue la tipologia architettonica.
Road to (R)evolution
Il mensile «Quattroruote» celebra proprio nel 2016 i suoi primi sessant’anni e sceglie di partecipare alla XXI Esposizione internazionale proponendo una mostra d’eccezione nella prestigiosa cornice di Villa Reale a Monza. La mostra, un viaggio nella società attraverso il concetto di mobilità, permetterà ai visitatori di ricordare che cosa in passato ci s’immaginava guardando a oggi, e di riflettere sulle effettive esigenze del presente senza smettere di guardare al futuro. Una prospettiva inusuale sul tema del trasporto privato e pubblico, volta a dimostrare come oltre ad avere una forte connotazione sociale e infrastrutturale, sia anche legato alla creatività. Grazie a una minuziosa ricerca iconografica, «Quattroruote» racconta l’evoluzione della società attraverso una serie d’immagini e video che mostrano come l’automobile, per il tramite di design e tecnologia, sia in grado di adattarsi al mondo, caratterizzandolo sempre di più.
Guarda le nostre gallery
I manifesti delle 20 Esposizioni internazionali della Triennale
Triennale story: V edizione (1933)
Triennale story: VI edizione (1936)
Triennale story: VII edizione (1940)
Triennale story: VIII edizione (1947)
Triennale story: IX edizione (1951)
Triennale story: X edizione (1954)
Triennale story: XI edizione (1957)
Triennale story: XII edizione (1960)
Triennale story: XIII edizione (1964)
Triennale story: XIV edizione (1968)
Triennale story: XV edizione (1973)
Triennale story: XVI edizione (1976)
Triennale story: XVII edizione (1988)
Triennale story: XVIII edizione (1992)
Triennale story: XIX edizione (1996)
New craft (2 aprile – 12 settembre 2016)
Curatore: Stefano Micelli
Allestimento: Studio Geza
Grafica: Sebastiano Girardi e Matteo Rosso
Stefano Micelli (Udine, 1966) è dal 2003 professore associato di Economia e gestione delle imprese presso la Facoltà di Economia l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2000 al 2003 è stato professore associato di Economia e gestione delle imprese presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova. È dean di Venice International University e presso la stessa istituzione è direttore del centro di ricerca TeDIS (Technologies for Distributed Intelligence Systems). È inoltre presidente del COSES (Consorzio per la Ricerca e la Formazione) a Venezia. Le sue attività di ricerca si concentrano sul tema della competitività delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali. Si è occupato dei processi di diffusione delle nuove tecnologie nei distretti industriali italiani. Inoltre, ha analizzato i percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali in relazione alla crescente globalizzazione dei processi economici. Più recentemente, ha studiato il tema del design e della creatività quali fattori sui quali ripensare il vantaggio competitivo delle piccole e medie imprese italiane. È autore di diversi articoli e volumi fra cui “Futuro Artigiano” (Marsilio, 2011), manifesto di un nuovo immaginario per l’industria italiana attraverso la possibile contaminazione virtuosa tra lavoro artigiano ed economia globale.
Sede: Fabbrica del vapore
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Confluence (2 aprile – 12 settembre 2016)
Curatore: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”
Allestimento e grafica: dotdotdot
Sede: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”
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Road to (R)evolution (12 aprile – 12 settembre 2016)
Curatore: «Quattroruote»
Allestimento: MCM Comunicazione
Sede: Villa reale, Monza
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Milano , mostre , restauro , triennale milano
Last modified: 23 Marzo 2016
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