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Pietro MezziWritten by: Città e Territorio

“Reiventing Cities”, 15 progetti per edifici a emissioni zero

“Reiventing Cities”, 15 progetti per edifici a emissioni zero

A Milano, Madrid, Parigi, Oslo, Reykjavík e Chicago i vincitori del bando internazionale per interventi di rigenerazione urbana e carbon free. Il ruolo di C40, il network delle metropoli che contrastano il cambiamento climatico

 

Quattro i progetti vincitori per Milano, altrettanti per Madrid, due ciascuno per Parigi, Oslo e Reykjavík, uno infine per Chicago. In totale, quindici progetti di rigenerazione che a breve dovrebbero diventare realizzazioni concrete di sostenibilità ambientale e resilienza urbana. È l’esito di “Reinventing Cities”, il bando internazionale nato due anni fa per realizzare interventi a zero emissioni di carbonio e mettere in pratica il recupero dei siti e delle aree dismesse (al progetto fanno riferimento 14 città in tutto il mondo: oltre le sei citate, ne fanno parte Auckland, Houston, Montréal, Portland, Rio de Janeiro, Salvador, San Francisco, Vancouver).

A promuovere l’iniziativa è C40, il network delle metropoli che si battono contro il cambiamento climatico (a oggi sono più di 90 le città aderenti). Attraverso il bando, C40 si è rivolto ad architetti, urbanisti, designer, sviluppatori e imprenditori. L’iniziativa – avvenuta con il supporto di Climate-Kic, la comunità scientifica sostenuta dall’European Institute of Innovation and Technology – ricalca “Reinventer Paris”, il bando che nel 2015 ha consentito di avviare la rivitalizzazione di 22 aree della capitale francese. I progetti vincitori, selezionati da giurie internazionali secondo un meccanismo di premialità basato sulla qualità del progetto e sull’offerta economica, sono stati presentati alcuni giorni fa a Oslo.

 

Madrid

Quattro i progetti vincitori

per la capitale spagnola. Il primo, “Tercer sonido”, proposto dagli studi di progettazione Sensual City Studio, Laboratorio de Cuidados Urbanos, E. Bardajì y Asociados e Estudio Periferia, intende collegare le aree residenziali e industriali del quartiere Villaverde attraverso la realizzazione di residenze per studenti dotate di music factory, sale prove e spazi sportivi. “Campus for Living Cities”, di Ambitare Architectural Strategies, vuole invece rafforzare il campus sud del Politecnico a Vallecas, facendone un centro di ricerca per l’ecologia urbana e la conservazione della biodiversità. Il terzo progetto, “Urban Battery”, di Green Building Council España, intende trasformare un’area di tre ettari a Vicálvaro in un centro di sviluppo di tecnologie energetiche all’avanguardia per il trattamento delle batterie biodegradabili per la mobilità elettrica. L’ultimo vincitore, “Laboratorio-Sur”, di Sensual City Studio, E. Bardajì y Asociados e Estudio Periferia, è un prototipo dimostrativo d’idee innovative per riutilizzare gli edifici pubblici dismessi di Madrid.

 

Parigi

Per Parigi sono stati premiati due progetti per giovani e start-up. Il primo è “Mkno”, di Coldefy Associés Architects Urbanistes, Atelier d’Architecture Triptyque, Pila Studio e Moz Paysage, che propone un nuovo quartiere, da realizzare con materiali riciclati e alimentato per il 50% da energia rinnovabile, destinato ad alloggi per studenti, residenze, uffici, negozi. Il secondo è “Odyssée Pleeyel”, degli studi Jakob+MacFarlane e Naik, un progetto di riconversione di un edificio industriale a Saint Denis, da trasformare in laboratori per giovani, startup e ong impegnate nel contrasto ai cambiamenti climatici.

 

Reykjavík

Due i progetti vincitori per la capitale islandese, legati alle tecnologie del legno. Il primo è “Lifandi Landslag”, di Jakob+MacFarlane, T. Ark Architects e Landslag, grazie al quale verrà costruito il più grande edificio in legno d’Islanda. Il secondo è “The Fabric Info”, di Basalt Architects e Landmótun, che prevede di realizzare un hub residenziale e di co-working, a basso consumo energetico in legno e lana di roccia.

 

Chicago

“Garfield Green”

, di Perkins+Will e Nia Architects, riguarda il quartiere periferico di East Garfield Park, dove si prevede di costruire un nuovo centro residenziale a emissioni zero, con servizi sanitari e spazi verdi in grado di generare il 100% del fabbisogno energetico attraverso le acque piovane.

 

Oslo

Due progetti premiati anche per la capitale norvegese. Il primo, “Urban Village Team” di Lpo Architects e Sla, prevede di realizzare un quartiere senza auto, con case passive e impianti fotovoltaici sui tetti e sulle facciate esposte al sole; il secondo, “Recipe for Future Living”, di Mad Arkitekter e Landskap+S, è un esempio di come realizzare progetti a emissioni zero per contrastare la crisi climatica.

 

Milano

Quattro i progetti vincitori per il capoluogo lombardo (su cui torneremo con prossimi approfondimenti; ndr). Per l’ex scalo ferroviario di Greco, nella zona nord, il progetto “L’innesto”, frutto dell’iniziativa immobiliare di Investire Sgr firmata da Barreca & La Varra e Arup Italia, prevede di realizzare un quartiere di social housing a zero emissioni. Invece, per il recupero dello storico edificio Scuderie de Montel di San Siro è stato scelto il progetto “Teatro delle Terme”, progettato da un team multidisciplinare guidato dall’ATI Teatro delle Terme, che porterà nuova vita agli edifici storici delle scuderie. Carlo Ratti Associati, Habitech, Fondazione Politecnico di Milano e Ifom sono invece i protagonisti del progetto “Vitae” promosso da Covivio: si tratta di realizzare, in via Serio, un luogo dedicato alla ricerca scientifica, in grado di coniugare sostenibilità ed efficienza energetica. In viale Doria, promosso da una rete d’imprese b-smart, sorgerà “Coinventing Doria”, un ostello aperto alla ricettività internazionale, dotato di un nuovo centro per il quartiere con verde e spazi pubblici. Il quinto sito milanese candidato al bando, il Mercato di Gorla, non è stato assegnato per mancanza di offerte economiche. L’alienazione di aree e immobili consentirà al Comune d’introitare 7,3 milioni.

Autore

  • Pietro Mezzi

    Architetto e giornalista professionista. Per anni ha lavorato all’interno di redazioni di testate specializzate nel settore delle costruzioni. Attualmente come freelance scrive per riviste di architettura, design, edilizia e ambiente. È co-autore del libro “La città resiliente” (Altreconomia; 2016) e autore del libro "Fare Resilienza (Altreconomia, 2020)

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Last modified: 29 Maggio 2019