Riceviamo e pubblichiamo un appello della Sezione Roma di Italia Nostra in merito alla dissoluzione dello storico Caffè Greco in Via Condotti, oggi dimenticato dall’amministrazione capitolina
ROMA. Italia Nostra Roma si appella al presidente dell’UNESCO Italia, Franco Bernabè, perché intervenga autorevolmente trovando una soluzione concordata per lo storico Caffè Greco di Via Condotti. Il destino della sua dissoluzione, dopo 250 anni di storia italiana, deve essere impedito ad ogni costo.
L’identità del centro storico di Roma è ridotta ai minimi termini, devastato da decenni di funzioni improprie e plurime sempre in agguato, pronte a rilevare tutte le funzioni vitali, inghiottendo e trasformando tutto in nome del profitto.
Il Caffè Greco, nato nel 1790, svolgeva la sua funzione a Via dei Condotti prima che in Francia scoppiasse la rivoluzione che ha dato inizio, in tutta Europa, all’età moderna. Sarebbe riduttivo dare lo sterile elenco dei personaggi illustri che hanno frequentato le famose sale da the nel più famoso caffè romano: l’elenco è infinito ed il rischio di dimenticare donne e uomini illustri è altissimo.
Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini tace ed il Campidoglio gli fa eco.
Ma il centro storico di Roma spezzato, sbrindellato e smozzicato è ancora degno di essere Patrimonio dell’Unesco se perde i pezzi di valore per strada senza che coloro i quali hanno l’obbligo del rispetto delle leggi facciano sentire la loro voce forte e chiara? Ministro Franceschini, sindaca di Roma Virginia Raggi, sappiate che a furia di eliminare dal centro storico le funzioni che lo qualificano e lo rendono unico al mondo, rimarranno solo finestre buie e luoghi privi di vita. Fino a quando faremo finta che il centro storico sia ancora Patrimonio dell’Umanità se si permettono, nel silenzio più totale, furti quotidiani alla sua identità?
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Last modified: 5 Gennaio 2018