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Written by: Città e Territorio

A Verona nasce M15, il Magazzino delle Professioni

A Verona nasce M15, il Magazzino delle Professioni

Un intervento di rigenerazione sostenibile promosso dall’Ordine degli Architetti di Verona sarà inaugurato a settembre negli ex Magazzini generali. Ce lo illustrano il vicepresidente Nicola Brunelli e Chiara Tenca, redattrice di «Architettiverona»

 

VERONA. L’Ordine degli Architetti P.P.C. inaugurerà prossimamente la sua nuova sede, individuata all’interno di un complesso sistema di fabbricati ex industriali che sorgono nella periferia sud della città, alcuni dei quali già recuperati, altri in cantiere. Tra gli edifici il cui recupero è in fase di ultimazione – molti dei quali con un intervento di Mario Botta – vi sono anche gli ex Magazzini 15, 16 e 17 che sono oggetto di un paziente e meticoloso progetto di recupero culturale, prima che architettonico, promosso e coordinato direttamente dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Verona; ciò è stato possibile attraverso il coinvolgimento della proprietà (Fondazione Cariverona) in un programma di progettazione partecipata che ha visto l’inclusione nel gruppo di progettazione di varie ed importanti competenze e professionalità, anche apparentemente estranee alle tematiche del costruire ma che hanno conferito un valore aggiunto al progetto.

Il gruppo di lavoro, denominato M28 – dal numero del magazzino in cui avrebbe dovuto insediarsi durante la fase di progettazione compartecipata – e guidato dall’architetto Antonio Ravalli, che ricopre anche l’incarico di Direttore lavori, ha visto pertanto l’alternarsi al suo interno di economisti, geografi, storici della città, educatori, geologi e fotografi, oltre alle figure più consuete come da un lato gli architetti, paesaggisti, pianificatori ed urbanisti, e dall’altro gli ingegneri, strutturisti ed impiantisti. Inoltre, un gruppo di architetti under 35 selezionato da una giuria a seguito di un bando di partecipazione, ha avuto l’opportunità di condividere un’esperienza formativa unica, per l’importanza del tema e per le modalità di coinvolgimento nelle fondamentali scelte progettuali, operando nel gruppo M28 a stretto contatto con professionisti d’indubbio valore e fama internazionale, tra i quali alcuni docenti universitari.

È difficile condensare in poche righe un’esperienza progettuale così rilevante ed articolata, ricca di tappe importanti e che ha coinvolto innumerevoli competenze e personalità. Anche perché l’area dei Magazzini generali, prima di essere un insieme di fabbricati più o meno architettonicamente interessanti, rappresenta un pezzo importante della ZAI (Zona agricolo industriale) storica di Verona e, di conseguenza, della città. Ed il progetto di recupero, coordinato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Verona nella figura dell’architetta Paola Ravanello, rappresenta un contributo all’idea di “ricucitura” del rapporto tra questa importante area urbana e la città di cui è parte integrante. Un rapporto che si ruppe molti anni or sono con la dismissione dei fabbricati originari, a causa dei cambiamenti socio economici che hanno portato all’abbandono delle attività industriali che li animavano, ora dislocate altrove.

Nello specifico, il progetto del Magazzino 15, che ospiterà il Magazzino delle Professionisede di tre ordini: oltre a quello degli Architetti, quello dei Commercialisti e quello dei Consulenti del lavoro – dal punto di vista tecnico è molto articolato, ma ogni scelta effettuata ha seguito sempre un iter logico.

La suddivisione planimetrica degli ambienti interni è semplice e chiara, frutto di gesti progettuali diretti e decisi. Gli spazi sono invasi dalla luce naturale e godono di un’ampia trasparenza e flessibilità, grazie alla presenza di partizioni vetrate riposizionabili. Anche le sale conferenze al piano terra possono ospitare grandi convegni o piccole riunioni, a seconda di come vengono suddivisi gli spazi, tramite l’utilizzo delle apposite partizioni scorrevoli. Gli ambienti comuni e di aggregazione ricoprono un ruolo prioritario e la scelta di non frammentarli in base alla sola funzionalità ne è testimonianza; mentre gli spazi amministrativi, seppur dotati della necessaria riservatezza, percorrendoli mostrano continuità e coerenza, dovuta essenzialmente alla congruenza nella scelta dei materiali per le finiture interne e per gli arredi fissi. Luminosità, continuità e trasparenza degli ambienti sono tre caratteristiche del progetto di M15 che vogliono comunicare una nuova percezione del mondo delle professioni in chiave più estroversa, coinvolgente e dialogante con la società.

L’involucro esterno del fabbricato è quello originario: recuperato con perizia ed attenzione, esso conserva tuttora il carattere, la finitura in intonaco di calce ed il colore degli edifici originari che hanno contraddistinto l’area a partire dai primi anni del secolo scorso. L’impianto strutturale, non rispettando i vigenti canoni di sicurezza, ha subito il rifacimento delle partizioni orizzontali ed un intervento di consolidamento in corrispondenza del piano terra. I setti strutturali d’irrigidimento sono posti perpendicolarmente allo sviluppo longitudinale dell’edificio e assecondano, a tutti i livelli, l’alternarsi ritmico degli spazi. Il corpo scala e l’ascensore sono posti in posizione centrale rispetto alla pianta e accolgono il visitatore in corrispondenza dell’ingresso.

L’inaugurazione della nuova sede diviene l’opportunità per approfondire l’ampio dibattito sui temi del riuso sostenibile in un vasto programma di eventi che, a partire dal mese di giugno (venerdì 17 è prevista anche una conferenza di Mario Cucinella), si svilupperà all’interno della rassegna “C’è Vita nello Spazio”, curata dagli architetti Nicola Brunelli e Marco Campolongo: essa rappresenta uno spazio virtuale di riflessione sui temi del riuso temporaneo e della rigenerazione urbana sostenibile, che culminerà con l’inaugurazione della nuova sede in un Festival finale previsto per il 23 e 24 settembre, con la partecipazione tra gli altri anche di TAM Associati (per maggiori informazioni sugli eventi in programma cfr. www.M15verona.it). Tutto ciò sarà possibile grazie al coinvolgimento non solo di architetti e tecnici ma anche delle associazioni attive sul territorio, degli insegnanti e dei giovani, mettendo in relazione i professionisti, la cittadinanza, le istituzioni e le aziende, creando un meccanismo virtuoso tra impresa e cultura. Molte infatti sono le realtà culturali che hanno aderito con entusiasmo al programma, elaborando progetti specifici per coinvolgere nel dibattito il più ampio numero di persone possibile.

 

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Last modified: 18 Maggio 2016