Visit Sponsor

Written by: Design

55° Salone: ricercare (il classico) a sei voci

55° Salone: ricercare (il classico) a sei voci
Impressioni a caldo dell’equipe del nostro Giornale presente all’edizione 2016 (da record) del Salone del mobile di Milano

MILANO. Il ricercare è composizione musicale strumentale che, dal tardo rinascimento al primo barocco, si riferisce ad una forma antica di fuga di carattere serio il cui soggetto usa note di elevato valore. Immersi nel vortice del Salone del Mobile 2016 ci è sembrata questa la miglior metafora per dare il via ad una riflessione a sei voci attraverso la quale ricercare temi e spunti.
Ps: secondo tradizione la forma musicale si articola in soggetto, risposta, controsoggetto, coda e parti libere.

 

Soggetto (ALESSANDRO COLOMBO)

L’importanza dell’offerta, la quantità di pubblico, la percentuale di visitatori esteri, sembrano fare di questa edizione una delle migliori degli ultimi anni. In fiera la qualità è molto alta, sia per il prodotto che per la strategia di comunicazione, ma mi sembrano mancare le punte assolute che forse erano più frequenti in anni lontani. In questo il Salone mi sembra uno specchio fedele dei nostri tempi nei quali, grazie anche alla circolazione delle idee e all’istantaneità della comunicazione, si riescono ad ottenere risultati di alto livello ma, d’altro canto, è ancora più difficile uscire dal coro e scardinare l’ordine dell’offerta con proposte veramente innovative. Salutiamo con convinzione, in questo scenario, lo sdoganamento del settore classico, da sempre parte fondamentale del mercato ma spesso offuscato e messo a margine del “Design”. Per riassumere, credo che la vitalità che ci circonda possa comunque permetterci di affermare che “finché c’è Salone c’è speranza”.

 

Risposta (MARCO ADRIANO PERLETTI)

Per riflettere sul design del mobile classico ci si può affidare anche alla particolare angolazione offerta dall’arte cinematografica. Fra le pareti dello stand “Before design: Classic” i visitatori del Salone 2016 hanno potuto concedersi una pausa di qualche minuto, estraniandosi momentaneamente dalla sovraesposizione offerta dalla kermesse milanese e immergendosi nell’esperienza artistica di un video in cui il design incontra il cinema. Affidato all’abilità di Matteo Garrone, conosciuto al pubblico per aver portato sul grande schermo “Gomorra” di Roberto Saviano, il video è un omaggio al mobile di stile classico che, secondo il regista romano, ha la capacità di attraversare le epoche “restando sempre attuale”. Il “corto” è stato girato tra le rovine del litorale campano, fra Napoli e Castel Volturno, tra i reperti archeologici romani di Bacoli. È qui che si materializza l’affascinante e inquieta scenografia di un racconto immaginario post-atomico in cui alcuni bambini trasportano mobili e oggetti classici sopravvissuti alla distruzione. I bambini sono visti dal regista come i “custodi del gusto”, perchè hanno “uno sguardo puro”; a loro è affidato il compito di conservare i mobili dalla devastazione, disponendoli all’interno di una fantastica “Arca”, perfettamente rappresentata dall’architettura ipogea della Piscina Mirabilis. Le immagini si completano con le suadenti note di un pianoforte, “rubate” ad una colonna sonora di Alexandre Desplat, che rendono ancora più sognante l’atmosfera che trasmette il breve film. Il contrasto creativo determinato dagli arredi disposti fra le mura fredde e scrostate di luoghi dimenticati dal tempo è coinvolgente e le sequenze di Garrone ottengono anche l’effetto collaterale, forse non del tutto involontario, di richiamare l’attenzione sull’incuria a cui troppo spesso è destinato il meraviglioso patrimonio artistico del nostro Paese.

 

Controsoggetto (MICHELE RODA)

Come è normale, un evento come il Salone intreccia relazioni altre, diverse e inattese. E allora cito due realtà imprenditoriali, per certi versi agli antipodi – che nel recinto del Salone non ci sono – ma che possono aprire finestre e punti di vista suggestivi, aiutando forse a capire qualcosa di quelle tendenze che i dati congiunturali (il solito più-uno-virgola-qualcosa) non descrivono abbastanza bene.

La prima viene dall’Estremo Oriente. In occasione della riapertura dello store di via Buenos Aires a Milano, era per la prima volta in Italia in questi giorni Satoru Matsuzaki, presidente di un marchio giapponese ma ormai globale qual è Muji. Le sue parole e il senso della visita sono stati improntati a sottolineare come low-cost e alta qualità debbano e possano stare insieme. Anche nell’arredo, anche nel design. Anche attraverso sinergie e scambi che superano i continenti e i limiti geografici. Un concetto carissimo al brand svedese per eccellenza che, nelle parole dell’amministratore delegato di Ikea Italia Belén Frau, disegna una prospettiva di sviluppo che intercetta nuove esigenze e contribuirà a rivoluzionare almeno un po’ il modo di vedere e comprare arredo. L’obiettivo è infatti di affiancare ai tradizionali mega-store periferici una rete di negozi di vicinato: piccoli punti vendita, fino a 3.000 mq, centrali, dove sarà possibile ritirare quello che si acquista on line (cosa non banale per un settore come l’arredo) ma anche immergersi in una realtà che è design ma diventa stile di vita a tutto tondo.
Sono due casi che si sovrappongono e ibridano nel settore italiano dell’arredo, contribuendo a trasformarlo in senso internazionale.

 

Coda (FRANCESCO CANTORE)

Ikea “versione light” è sicuramente un approccio interessante che sta facendo scuola. Quest’anno ho seguito molte aziende che hanno iniziato ad operare in questo modo con risultati di netta crescita in Italia e con collaborazioni legate ai piccoli progetti, rivolte ai privati, alle persone comuni che scelgono il “pezzo” di design. Forse il 2016 è l’anno di un nuovo mercato, anche un po’ più accessibile.

 

Parti libere (ALESSANDRO COLOMBO, ZAIRA MAGLIOZZI, ARIANNA PANARELLA)

(AC) Ma, a questo punto, se Milano mette le mani sul classico, a Roma che cosa rimane?

(ZM) Al di là del caso di quest’anno (il “design classico” al Salone), Milano rimane sempre la capitale del contemporaneo in fatto di design. Basti pensare ai tantissimi appuntamenti che ci sono al di fuori della fiera, principalmente improntati sulle nuove tecnologie, sull’innovazione, sulla ricerca. Elementi che solitamente troviamo in nord Europa, e quindi in Italia a Milano. A Roma di tutto questo arriva ben poco. Per quanto mi riguarda, il focus di questa settimana è proprio questo. Aprire la mente alle novità di questo nostro settore: quanto c’è di buono e quanto si sta facendo dal punto di vista della ricerca dei materiali, delle nuove forme, dei nuovi modelli dell’abitare e del lavorare. Oggi spendiamo la maggior parte del nostro tempo lavorando. E capire come cambiano gli spazi e come cambia il nostro modo di percepirli è molto interessante. E poi c’è da dire che Milano è ineguagliabile in questa settimana. È un punto di riferimento nel mondo, lo si capisce dalla quantità di stranieri presenti, ed è giusto che sia così. Essere qui apre la mente, soprattutto grazie a una serie di congiunture astrali particolari, tra cui la presenza delle più importanti aziende e dei designer che lavorano e riflettono sul futuro di questa nostra professione.

(AP) La 55° edizione del Salone ha cambiato la sua immagine con un nuovo logo e un messaggio forte: “O ci sei. O ci devi essere”. Rivolge lo sguardo al passato ma ci fa ricordare che dobbiamo guardare al futuro. Ed ecco infatti, un occhio che ci suggerisce la visione, ma anche il primo simbolo usato dal Salone nel 1960 ed un numero che celebra la lunga storia di successi di questa istituzione. Lo sguardo al passato viene raccontato ancor meglio nella mostra “Before design: classic”. Il Salone di quest’anno punta i riflettori su un nuovo classico fatto di tradizione ma anche di sperimentazioni e contaminazioni. Un rilancio del classico, anche se tra gli architetti continua a imperare il gusto per il moderno ed il minimal (la casa tutta bianca, priva di decorazioni, …). La verità è che nella maggior parte delle case italiane non troviamo neanche i mobili Ikea, ma prevale ancora un gusto che s’indirizza al classico, alla tradizione, all’idea del pezzo di arredo che si possa tramandare nel tempo. È molto interessante quindi l’approccio usato per l’allestimento della mostra con otto scenografiche stanze che rilanciano questo settore dell’arredo, mettendo in evidenza il fatto che il classico è senza tempo ma, ancora di più, sottolineando l’abilità produttiva delle aziende italiane.

 

Per_approfondire

Comunicato stampa di chiusura 

Salone del Mobile.Milano: record assoluto di presenze

Registrando un totale inedito di 372.151 presenze, con un incremento del 4% rispetto all’edizione 2014 anno in cui si sono svolte le biennali dedicate alla Cucina e al Bagno  si è conclusa la 55a edizione del Salone del Mobile.Milano. Nelle due giornate di apertura al pubblico, sabato e domenica, gli ingressi sono stati 41.372.

“Questa edizione con la presenza del 67% di operatori esteri – la maggior parte di alto profilo e con forte potere di acquisto, secondo i commenti degli espositori, ha confermato, ancora una volta, la forte vocazione internazionale e l’importanza dell’export come elemento ormai imprescindibile del settore – afferma Roberto Snaidero, Presidente del Salone del Mobile.MIlano.” 

Un Salone sempre più internazionale dunque, con presenze qualificate da tutto il mondo, attratte dall’eccellenza creativa e produttiva della nostra filiera, riconoscendo il valore della produzione made-in-Italy e dell’arredo di qualità.

Un significativo riconoscimento alla rilevanza della manifestazione – che si è trasformata nel tempo da fiera a “momento must” come ha evidenziato il claim della campagna pubblicitaria – e all’importanza del settore è giunto dalla presenza di numerose figure istituzionali rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, tra tutte il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha visitato la manifestazione presenziando alla cerimonia di premiazione del 7° SaloneSatellite Design Award mercoledì 13 aprile.

Anche la 19a edizione del SaloneSatellite dedicata al tema “Nuovi materiali> Nuovo design/New Materials> New Design” ha visto grande affluenza di pubblico per scoprire i 650 i giovani under 35. 

Interesse anche per gli eventi organizzati in Fiera e in città: “Before Design: Classic”, reinterpretazione dell’arredo classico in chiave contemporanea con la direzione artistica di Ciarmoli Queda Studio e un video del regista Matteo Garrone.

Dedicato invece alle finiture per l’architettura l’evento “space&interiors”, a cura di Migliore+Servetto Architectsal The Mall, Porta Nuova.

Infine, ancora in corso fino al 12 settembre alla Triennale di Milano, nell’ambito della XXI Triennale International Exhibition “STANZE. Nuove filosofie dell’abitare”, a cura di Beppe Finessi: lo stato dell’arte dell’architettura degli interni.

Milano, 17 aprile 2016

Autore

About Author

(Visited 360 times, 1 visits today)
Share

Tag


,
Last modified: 18 Aprile 2016