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Written by: Città e Territorio

Expo 2015: il grande salto del Brasile

Expo 2015: il grande salto del Brasile

Una visita al Padiglione disegnato da Arthur Casas, dove l’esplosione economica e l’immaginario comune di un paese culturalmente esuberante sono tradotti in gioia di vivere e voglia di affrontare il futuro con ironia e innovazione

Il padiglione

L’esuberante vivacità culturale, oltre che economica e tecnologica, del Brasile, si auto-rappresenta a Milano 2015 con una rete elastica di 1.300 mq, sulla quale grandi e piccoli possono camminare, saltare, ballare insieme. Ed è un must per chi visita Expo: uno spettacolo visivo e sonoro esilarante di cui le persone sono protagoniste. Non può passare inosservato agli sguardi curiosi di chi è sul Decumano in cerca di attrazioni. La rete sospesa collega i vari piani – fisici e concettuali – e attraverso un sistema di sensori trasmette impulsi di movimento che orientano luci e suoni, metafora dell’interconnessione tra i singoli, le masse e il sistema Paese. La biodiversità è un videogioco nei tavoli interattivi lungo la Green Gallery e tra un game over, una piantina di quinoa e un piccolo ananasso che cresce giorno per giorno nel microclima creato, anche i bambini capirebbero l’importanza della preziosa varietà necessaria alla sopravvivenza degli ecosistemi.

I contenuti
Nello spazio evento indoor, proiezioni audiovisuali (attivate da sensori di prossimità al primo piano) e una fascia maxischermo (che incalza il ritmo espositivo al piano terra) illustrano con efficaci infografiche le strategie agroindustriali e le azioni intraprese da una delle più importanti potenze mondiali. Il Brasile è infatti uno tra i principali produttori ed esportatori di cibo, con imponenti investimenti in ricerca e tecnologie avanzate (non prive di contraddizioni). Una poetica installazione di oggetti in ceramica bianca che stilizzano case, fattorie, industrie, sospese a fili invisibili e contenenti elementi vegetali e minerali, restituisce un paesaggio antropizzato surreale alla costante ricerca di equilibrio tra innovazione e naturalità.
Il Brasile presenta a Expo la sua agricoltura di precisione, gli interventi sui sistemi agro-forestali e il recupero dei pascoli degradati, le infrastrutture per garantire l’accesso all’acqua a 4 milioni di persone realizzate dal 2003 ad oggi, i finanziamenti pubblici per le unità produttive familiari. Illustra inoltre un programma di nutrizione scolastica per 43 milioni di bambini, cucine comunitarie per distribuire pasti a prezzi accessibili, 76 banche degli alimenti. Questo il messaggio di crescita economica, internazionalizzazione e sostenibilità dello sviluppo dell’Agência Brasileira de Promoção de Exportações e Investimentos (Apex-Brasil), con il coordinamento del Ministério do Desenvolvimento, Indústria e Comércio Exterior (MDIC).

La mostra
Nella macroeconomia di crescita globalizzata del BRIC, il Brasile persegue anche l’internazionalizzazione delle sue piccole realtà artigianali. Esemplificativa nel padiglione è lapiccola area commerciale dedicata a realtà produttive minoritarie ma di eccellenza, a cui si giunge dopo un meritato e festoso relax tra le forme organiche e fluide del Cafè do Brasil. Piacevolmente si scopre, tra le boiserie in legno chiaro, l’ingresso alla raffinata mostra “Alimentario”, ispirata dal pensiero di Gilberto Freyre – figura tra le più versatili e autorevoli nel dibattito sociologico, antropologico e artistico brasiliano – che dal mix etnico ha inteso derivare la forza propulsiva del Paese. Attraverso le contaminazioni e il riequilibrio tra influenze africane, indigene e portoghesi avvenuto nel nord-est rurale, la supposta “democrazia razziale” diventa Cucina. Un’esibizione ricca di materiali eterogenei: fotografie di cibi insoliti commentati da brani letterari, sculture dalle forme organiche che profumano di pepe nero cumino e curcuma, fotografie di un mondo arcaico e affascinante, di utensili per noi misteriosi, come ad esempio il tipiti, sacco in foglie di palma intrecciate usato per togliere l’acqua dalla farina di manioca. Un ritratto impressionista dell’universo alimentare brasiliano.

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Last modified: 4 Novembre 2015