PARIGI. Con la pubblicazione congiunta il 12 dicembre da tre riviste di architettura («Le Moniteur», «AMC» e «Cahiers Techniques du Bâtiment») di una petizione firmata da grandi architetti francesi ed esponenti del mondo delledilizia, la vicenda della Tour triangle è di nuovo al centro dei dibattiti transalpini sullopportunità o meno di costruire torri nella capitale. In una città che risente ancora le traumatiche conseguenze della costruzione nel 1972 della Tour Montparnasse (210 m), vista da tanti come un errore storico e come il simbolo di una maniera agressiva di pensare la relazione tra architettura e città, la proposta degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron di costruire, nellambito della ristrutturazione del parco delle esposizioni della Porte de Versailles, lungo il raccordo périphérique, una torre di 180 m e 42 piani aveva subito scatenato infiniti dibattiti (cfr. «Il Giornale dellArchitettura», 2011, n.95, p.10). Ma con lelezione di Anne Hidalgo a sindaco (era vice-sindaco e assessora allurbanistica nella giunta di Bertrand Delanoë, quando il progetto è stato presentato), sembrava che tutto dovesse andare liscio verso la definitiva conferma del progetto proprio in questautunno. Tuttavia, londa durto delle recenti elezioni amministrative ha finito per colpire anche la Tour triangle.
Nathalie Kosciusko-Morizet, avversaria di centrodestra della socialista Hidalgo nelle passate elezioni, è riuscita, malgrado il suo precedente appoggio al progetto, a riunire in occasione dellultima conferma da parte del consiglio municipale parigino una coalizione inedita (centrodestra, verdi, Parti de gauche) contro la giunta. Il 17 novembre, con un colpo di scena spettacolare, il progetto è quindi stato bocciato nellultima fase della sua approvazione. Allorchè finora il processo di modifica del PLU (Plan local d’urbanisme) era andato liscio (il punto principale era la regola dei 37 metri per le costruzioni a Parigi intra-muros, così come le regole sulla destinazione duso) per il Comune, con la risposta il 19 luglio 2013 alle ultime riserve emesse da una commissione dinchiesta nel 2012, in un momento teatralizzato dallopposizione, la giunta è stata messa in minoranza.
Da qui un rilancio dei dibattiti filosofico-economico-architettonici sulla Tour triangle e sul tema torri, ma anche sull’architettura contemporanea in generale. Tra i firmatari dellappello a sostegno del progetto della Camera di Commercio di Parigi e dellIle-de-France, in cooperazione con limpresa Unibail-Rodamco, si trovano nomi di spicco della professione, come Jean Nouvel, Christian de Portzamparc, Jean-Michel Wilmotte, Jean-Paul Viguier o Marc Mimram, ma anche Patrick Aimon presidente della Fédération française du bâtiment e Alain Dinin, dirigente dellimpresa di promozione edilizia Nexity. Gli argomenti principali dei promotori di questa iniziativa sono di natura economica, come lassurdità di rinunciare a 500 milioni di euro d’investimento privato in un periodo di crisi o la necessità di sostenere il settore della costruzione, ma anche relativi allidea di non fare di Parigi una città museo sull’esempio di Venezia. Ovviamente, sia gli architetti firmatari che gli investitori rappresentati dalle organizzazioni che appoggiano liniziativa hanno anche interesse a sbloccare la questione, per ragioni corporativistiche o economiche. Il che non sminuisce lintensità dei dibattiti sulla morfologia urbana.
Hidalgo ha già annunciato che cercerà di far annullare il voto del 17 novembre dalla magistratura, con il prestesto che alcuni esponenti dellopposizione di centrodestra hanno esplicitamente mostrato la scheda che stavano per inserire nellurna, in violazione della regola del segreto di voto. Nuovi sviluppi sono quindi da aspettare.
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