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Laura CerioloWritten by: Professione e Formazione

Una casa più grande per volatili e piante

SAN GALLO (SVIZZERA). Il Comune necessitava di dare nuove e spaziose collocazioni ai suoi 30.000 pezzi collezionati dal 1846, nonché ricovero alle numerosissime specie di uccelli domestici e selvatici che popolano già gli spazi esterni dell’attuale Museo di storia naturale. Si voleva ampliare il museo con spazi espositivi e per conferenze, laboratori, uffici, archivi, magazzini e naturalmente luoghi di ricovero e cura per i volatili. Dovendo le aree interne essere multifunzionali, non era richiesto un allestimento specifico dei diversi spazi. Inoltre il parco doveva alloggiare le voliere, uno stagno e percorsi guidati, collegati e coerenti con gli spazi interni.
Il sito individuato per il nuovo museo è un’area complessa a base pentagonale, compresa tra la novecentesca chiesa di Santa Maria Neudorf, un tunnel autostradale, il giardino botanico e un quartiere residenziale a bassa densità edilizia.
Il concorso internazionale a procedura aperta ha visto la partecipazione di 127 concorrenti e varie fasi eliminatorie che hanno portato a scegliere fra undici progetti, di cui sette premiati con 185.000 franchi complessivi. Autori del progetto vincitore sono gli zurighesi Meier e Hug con Armon Semadeni, Sinassi Ingegneria e Wino Grond Robin e Katja Albiez per l’architettura del paesaggio.
Il progetto propone una sequenza di edifici con tetto a capanna: principio che vuole l’integrazione nel paesaggio e la continuità con l’impianto dell’edificio religioso, di cui sembra giocare da controparte laica. La forma dell’involucro richiama le serre del giardino botanico e si orienta in direzione del paesaggio agricolo, anziché di quello urbanizzato che risulta discontinuo. Di fronte all’ingresso principale l’edificio è in aggetto, offrendo ricovero ai visitatori. All’interno, le sale sono collegate da ballatoi che permettono la vista nel grande spazio di accoglienza sottostante.
Le tipologie presentate dai partecipanti al concorso comprendevano sia edifici alti sia volumi interrati, ma la distribuzione considerata più vantaggiosa per la giuria è stata quella su pochi piani. Controversa è apparsa la questione della luce diurna e della multifunzionalità richieste, cui alcuni hanno risposto proponendo grandi vetrate e facciate trasparenti che però avrebbero sovraesposto alla luce i pezzi in mostra. Anche le diverse proposte sui percorsi sono state, a detta della giuria, non sempre pertinenti e corrispondenti al valore aggiunto descritto nei progetti.

Autore

  • Laura Ceriolo

    Insegna all'ULB e al Politecnico di Bruxelles, e all'EPFL di Losanna. Si è laureata in architettura a Venezia (IUAV), poi specializzata all'Ecole normale supérieure di Cachan-Parigi. È dottore di ricerca in Storia delle scienze e delle tecniche costruttive, ha frequentato il master in Ponti dell'ENPC di Parigi, sempre sostenuta da solide fondamenta umanistiche, preziosa eredità della formazione liceale classica. Ha insegnato presso le Università di Architettura di Venezia, Losanna, Mendrisio. Per 10 anni è stata redattrice della rivista svizzera "Archi”, e collabora tra gli altri con “Tracés” e “il Corriere del Ticino”. Ha vinto per due anni consecutivi il Premio giovani ricercatori del Murst. A Venezia ha restaurato - primo esempio al mondo - un ponte in ghisa storico con fibre aramidiche (AFRP). I suoi ambiti di ricerca sono, oltre alla meccanica della frattura dei materiali fragili e il restauro con i materiali compositi, la storia dei materiali, dell'ingegneria e delle tecniche costruttive. Ha compartecipato alla 14. Mostra internazionale di architettura di Venezia con l'evento collaterale: „Gotthard Landscape-the unexpected view“. Ha curato mostre di architettura e strutture a Venezia, Torino e Ginevra. È stata direttrice responsabile della Fondazione Wilmotte di Venezia; perito tecnico d'ufficio del Tribunale civile di Venezia; membro attivo di varie associazioni di ingegneria, per l'arte e la storia dell'ingegneria, è autrice di numerose pubblicazioni. Collabora con la Società svizzera degli ingegneri e degli architetti

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Last modified: 17 Luglio 2015