Apre ad Alessandria il 18 dicembre un racconto del suo contributo al razionalismo italiano e alla costruzione della città moderna a 120 anni dalla nascita
In occasione dei 120 anni dalla nascita di Ignazio Gardella, Alessandria rende omaggio a uno dei maggiori protagonisti dell’architettura italiana del Novecento con la mostra “Ignazio Gardella. Progettare la città”, in programma dal 18 dicembre al 15 marzo presso le Sale d’Arte di via Machiavelli. L’esposizione si propone come un ampio progetto culturale e critico, capace di restituire la complessità del pensiero e dell’opera di un architetto che ha saputo interpretare il rapporto tra architettura e città in modo profondo e duraturo.
Curata da Emanuele Piccardo, critico e storico dell’architettura, la mostra nasce dalla collaborazione tra il Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme, l’Archivio Storico Gardella e l’associazione culturale plug_in, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti PPC di Alessandria, Ance Alessandria e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria. Una rete di soggetti che sottolinea il legame stretto e non episodico tra Gardella e il territorio alessandrino, luogo fondamentale per la formazione e la maturazione del suo linguaggio progettuale.
Una carriera che nasce ad Alessandria
Gardella avvia infatti la propria attività professionale ad Alessandria nel 1928, alla morte del padre Arnaldo, proseguendo l’esperienza dello studio fondato insieme all’ingegnere Luigi Martini. Nato a Milano nel 1905, laureato in ingegneria al Politecnico di Milano e successivamente in architettura allo Iuav di Venezia, Gardella incarna una rara sintesi tra rigore tecnico e sensibilità progettuale. Figura centrale del razionalismo italiano, è capace di superarne le rigidità, aprendo la strada a una ricerca colta, misurata e profondamente attenta al contesto urbano. Non è un caso che nel 1955 gli venga assegnato il Premio Olivetti per l’architettura, riconoscimento che sottolinea la capacità delle sue opere di coniugare essenzialità costruttiva, chiarezza funzionale e forza espressiva, soprattutto negli edifici a carattere sociale e collettivo.
La mostra indaga 17 progetti realizzati tra Alessandria, Milano, Genova e Venezia, attraverso un ricco apparato di documenti originali, disegni, schizzi e fotografie storiche, affiancati da una campagna fotografica contemporanea realizzata appositamente da Marco Introini ed Emanuele Piccardo, oltre ad alcune immagini di Gabriele Basilico. Il filo conduttore è la capacità di Gardella di concepire l’architettura come frammento urbano, come elemento capace di dialogare con il tessuto esistente e di contribuire alla costruzione della città nel tempo.
Tre sezioni
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni. La prima è dedicata ai progetti alessandrini, veri e propri capisaldi della sua ricerca. Tra questi spiccano il Dispensario Antitubercolare e la Casa per Impiegati Borsalino, opere che hanno inciso in modo determinante sull’evoluzione del razionalismo italiano. Accanto a esse, vengono presentati altri interventi significativi, dal Sanatorio Vittorio Emanuele III al Padiglione Pediatrico dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo, fino all’Istituto Tecnico Industriale A. Volta, a testimonianza di una stagione progettuale intensa e sperimentale.
La seconda sezione mostra come la “lezione di Alessandria” venga rielaborata e applicata in contesti diversi. Qui trovano spazio progetti come la Casa ai Giardini d’Ercole a Milano, la Casa Cicogna a Venezia, la Facoltà di Architettura di Genova e i complessi religiosi e residenziali dell’area milanese, nei quali Gardella dimostra una straordinaria capacità di adattare il proprio linguaggio alle specificità dei luoghi, mantenendo costante l’attenzione per la dimensione urbana.
La terza sezione apre infine uno sguardo sul presente e sul futuro, presentando gli esiti del progetto didattico “Un giardino per Ignazio Gardella”, sviluppato dagli studenti del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova. Un contributo che conferma l’attualità del pensiero gardelliano e la sua capacità di dialogare con le nuove generazioni di progettisti.
Il catalogo e il programma collaterale
Ad accompagnare la mostra è anche una pubblicazione di 400 pagine, edita da plug_in, che raccoglie saggi critici e materiali d’archivio inediti, offrendo un quadro approfondito delle posizioni culturali e progettuali di Gardella. Completano il progetto un ricco programma di iniziative collaterali, tra convegni, reading e visite guidate alle architetture alessandrine.
Immagine di copertina: Casa Cicogna a Venezia (1953-1958, © Emanuele Piccardo)





















