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Dentro la natura

Dentro la natura
I curatori della Biennale di Architettura di Pisa (dal 10 ottobre al 16 novembre 2025) introducono temi e sguardi della sesta edizione dell’evento toscano

 

Il tema “Nature” non è una suggestione estetica, ma una presa di posizione culturale ed etica. Parlare di natura oggi significa riconoscere che non siamo un elemento esterno che deve rispettare un contesto, ma che siamo parte di un sistema più ampio. La Natura è il grande quadro di cui facciamo parte: non un “altro” con cui dialogare, bensì il tutto che ci contiene. È un cambiamento di prospettiva sostanziale ed epocale.

In questa visione, ogni azione progettuale non può più essere pensata come intervento su un contesto, ma come gesto che appartiene a un organismo complesso, in cui le nostre città, i paesaggi, gli ecosistemi e le comunità sono tessere di un unico mosaico. Siamo dentro questo quadro e ogni scelta che compiamo – che si tratti di architettura, infrastruttura o paesaggio – è parte di un equilibrio che ci comprende.

La Biennale nasce da questa consapevolezza: la necessità di immaginare città e architetture non più “in relazione alla natura”, ma “dentro la natura”, con la coscienza che la nostra salute, il nostro benessere e la nostra stessa sopravvivenza dipendono dall’essere parte di un sistema che va mantenuto integro.

La Biennale di Pisa vuole essere uno strumento per i cittadini e non soltanto un luogo di esposizione: un dispositivo culturale che mette in connessione progettisti, studiosi, amministratori e comunità, per cercare risposte condivise. Le mostre, le call, i convegni e le lectio magistralis non sono pensati come momenti separati, ma come tasselli di un percorso che intreccia architettura, paesaggio, ambiente e società.

Questa edizione affronta sei grandi sezioni di studio – dai sistemi ecologici ai luoghi della cultura, dagli spazi della produzione al rapporto città-natura, fino ai luoghi dell’acqua e all’architettura specialistica – proprio per esplorare l’ampiezza dei campi in cui l’architettura può incidere sulla qualità della vita.

Portare a Pisa esperienze da tutto il mondo non significa soltanto mostrare buoni esempi, ma confrontarli con il nostro territorio, affinché diventino stimolo e occasione di crescita per la città. La Biennale è radicata a Pisa: due padiglioni sono dedicati specificamente alla città, ma l’intero impianto vuole restituire idee e visioni al nostro contesto.

La scelta dei quattro ambasciatori – Álvaro Siza, Guido Canali, Paolo Riani e il Renzo Piano Building Workshop – nasce dal desiderio di riconoscere figure che, con coerenza e qualità, hanno saputo esprimere i fondamentali dell’architettura contemporanea: rispetto dei luoghi, ascolto, etica, tensione alla bellezza.

In questo senso, la Biennale è un percorso che guarda al futuro senza cercare soluzioni spettacolari o immediate, ma immaginando – come ci ricorda Charles Darwin – che l’evoluzione non opera per sconvolgimenti, ma per piccoli cambiamenti graduali. Crediamo che sia questa la strada da percorrere: un dialogo continuo fra natura e architettura, fra città e cittadini, che sappia restituire qualità, benessere e senso di appartenenza.

 

Autori

  • Massimo Del Seppia

    Progettista profondamente convinto del valore etico nell’architettura vista come un bene collettivo. Si laurea nel 1997 con una tesi sul recupero della ex linea tramviaria Pisa-Tirrenia-Livorno. Questa risulterà un’esperienza fondamentale per la conoscenza di quel territorio maturando l’idea forte di profonda unione tra la città e il suo litorale. Nel 2007 ha modo di lavorare con lo studio MBM arquitectes di Barcellona guidato da Oriol Bohigas nell’ambito del concorso internazionale di progettazione per il recupero dell’area dell’ospedale di Santa Chiara a Pisa.Il pensiero di Oriol Bohigas sarà fonte di ispirazione, studio e approfondimento del metodo di lettura della città che sta alla base del suo lavoro con l’associazione culturale LP Laboratorio Permanente per la Città,  fondata con altri 5 architetti nel 2014. Nel 2015 con LP progetta e organizza la prima biennale di architettura a Pisa.

    Tra i suoi progetti più significativi si segnalano per complessità quello inerente il Polo Culturale di Fiesso D’Artico (VE), la trasformazione urbana dell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico di Volterra, il nuovo Palazzetto dello Sport di Guastalla e il nuovo Polo Socio Sanitario di San Giuliano Terme.

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  • Andrea Iacomoni

    Architetto, dottore di ricerca in Progettazione urbana e territoriale (con specializzazioni al Berlage Institute di Rotterdam, all’Università Federico II di Napoli e alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa) e ricercatore della Fondazione Michelucci. E' stato docente di Progettazione presso le Università di Firenze, Genova, Pisa e Roma La Sapienza, ed attualmente è ricercatore in Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma. Parallelamente alla didattica svolge attività professionale e di ricerca con lo studio Giraldi Iacomoni Architetti, ricevendo vari riconoscimenti (Premi Gubbio, IQU, De Masi, Bastelli) ed è consulente di varie amministrazioni e membro di Commissioni edilizie e per il paesaggio. Suoi progetti sono stati pubblicati in libri e riviste («Domus», «Opere», «Paesaggio Urbano», «Urbanistica», «Urbanistica Dossier») ed esposti in mostre, tra cui la Triennale di Milano e la Biennale di Pisa. Collabora con riviste di settore tra cui «Arknews», «Ananke» e ha diretto «Architetture città e territorio» e «Macramè». È autore di numerosi testi e libri, tra cui: «Tracce storiche e progetto contemporaneo» (2009), «Architetture per anziani» (2009), «Lo spazio dei rapporti» (2011), «Questioni sul recupero della città storica» (2014), «Topografie dello spazio comune» (2015).

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  • Pietro Berti

    Cresciuto respirando l’amore per la pittura, arte e antiquariato, si laurea nel 2005 in Architettura a Firenze con indirizzo di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici. La tutela della storia, dei beni architettonici e artistici sono stati le fondamenta dei primi anni di lavoro, dove ha affrontato il tema del recupero del patrimonio edilizio esistente. Nei successivi anni si è confrontato con la realizzazione di nuove costruzioni residenziali ed ha maturato un forte interesse nell’ambito del design e nell’arredamento d’interni, avviando collaborazioni con professionisti italiani nella progettazione di brand legati ad attività commerciali. Nel 2021 decide di intraprendere il percorso come consigliere dell’Ordine degli Architetti di Pisa con la specifica intenzione di contribuire alla valorizzazione della Professione come disciplina sociale. Ritiene fondamentale, nello sviluppo delle attività professionali realizzate, partecipare, con la propria competenza, a “tradurre le esigenze degli individui, dei gruppi sociali e delle autorità in materia di assetto dello spazio, di progettazione, organizzazione e realizzazione delle costruzioni” ma in specifico modo “conservare e valorizzare il patrimonio architettonico e di tutela degli equilibri naturali”.

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  • Chiara Barsotti

    Architetto con formazione presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, ha collaborato con l’Università di Vienna per una campagna di rilievo e analisi dei caratteri tipologici dell’edificato in alcuni comuni del Molise, e con la Architectural Association di Londra per un progetto di riqualificazione urbana nel quartiere di Bromley By Bow. Si laurea con una tesi sul recupero del patrimonio edilizio, incentrata sulla rifunzionalizzazione del Palazzo dei Trovatelli a Pisa, sotto la guida del Prof. Arch. Ulisse Tramonti. Prosegue la sua formazione con un Master di II livello in BIM Management presso l’Università di Pisa, con una tesi di ricostruzione digitale della Stazione Marconi di Coltano (PI), sviluppata interamente secondo metodologia BIM. Libera professionista dal 2016, ha collaborato con diversi studi di architettura partecipando a concorsi pubblici di progettazione. La sua attività si è poi ampliata all’interior design per residenze, strutture turistiche, sanitarie e spazi commerciali, includendo anche la progettazione di arredi su misura, loghi, insegne pubblicitarie e pattern per il settore tessile. Fin da bambina, nel calzaturificio dei nonni, ha respirato il valore della cura del dettaglio, della qualità della materia prima e dell’importanza del “progetto su misura”, pensato per rispondere alle esigenze reali delle persone. Che si tratti di una pantofola, una fantasia tessile, un oggetto d’arredo, una casa, un quartiere o un’intera città, il progetto nasce sempre da un ascolto attento dell’utente e  dalla cura e dal rispetto della storia che ci ha condotto fino a oggi.

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Last modified: 7 Ottobre 2025