Il Radicepura Garden Festival 2025 si rinnova: sotto l’Etna 7 mesi di allestimenti e iniziative sul (e nel) paesaggio
GIARRE (CATANIA). Appuntamento ormai tradizionale per il progetto di paesaggio contemporaneo, alle pendici dell’Etna. Occasione, tra fascino e suggestioni, per cogliere movimenti e tendenze dell’architettura del giardino.
Tra lava, piante ed alberi
Il 17 maggio è stata inaugurata la quinta edizione del Radicepura Garden Festival, la biennale del giardino mediterraneo organizzata nel Parco Botanico Radicepura di Giarre.
Fino al 7 dicembre 2025 si potranno visitare i 7 giardini permanenti e i 10 giardini temporanei realizzati con le essenze del vivaio Faro, una realtà attiva da oltre 50 anni, che – grazie alla fertilità di queste terre laviche alle pendici dell’Etna – oggi ospita 800 specie e più di 5000 varietà botaniche provenienti da tutto il mondo: cespugli, fiori, alberi, palme rare, piante medicinali e aromatiche che costituiscono un autentico archivio vivente di sperimentazione e formazione.
I giardini permanenti, realizzati nelle edizioni precedenti da paesaggisti di fama internazionale come François Abéllanet, James Basson, Paolo Pejrone, Michael Péna, Antonio Perazzi, Andy Sturgeon e Kamelia Bin Zaal, sono ormai sono giunti alla loro piena maturità espressiva e danno vita a una vera e propria collezione d’autore che celebra la peculiare varietà del paesaggio mediterraneo. Nel parco sono anche disseminate le opere artistiche frutto delle residenze di Federico Baronetto, Alfio Bonanno, Emilio Isgrò, Renato Leotta, Adrian Paci, che confermano l’interesse a indagare il legame tra natura e territorio anche attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea.
Il protagonista della residenza di quest’anno è l’artista siciliano Francesco Lauretta che con la mostra RITUALS propone “un viaggio che evoca rituali antichi e contemporanei, individuali e collettivi”.
Il giardino permanente di questa edizione del festival è “A Postcard from Sicily”, opera della paesaggista inglese Sarah Eberle che offre un omaggio alla ricchezza botanica e culturale dell’isola, alla sua storia di diversità e resilienza e alla fertilità di questa terra capace di accogliere e far prosperare piante provenienti da ogni continente.
Più di mille candidature, dieci giardini realizzati
In questi dieci anni (la prima edizione è del 2017), il Festival Radicepura si è affermato come laboratorio internazionale di confronto, ricerca e pratica del giardino mediterraneo inteso come espressione collettiva.
Un tratto distintivo del festival è la volontà di individuare e coltivare i giovani talenti selezionandoli attraverso un bando internazionale rivolto ad architetti e paesaggisti under 36 che, quest’anno, sono chiamati ad interpretare il tema proposto dal direttore artistico Antonio Perazzi: “Chaos (and) Order in the Garden”, un invito a riflettere su come la natura possa rigenerarsi a partire dal disordine.
Le oltre 1.100 candidature provenienti da più di 60 Paesi testimoniano l’ormai consolidato interesse per quest’iniziativa e la giuria composta da Daniela Bruno, Michele De Lucchi, Sarah Eberle, Antonio Perazzi, Silvia Arnaud Ricci, Antonio Sellerio, Mario Testino e Massimo Valsecchi ha selezionato i 10 giardini temporanei – 8 in concorso e 2 fuori concorso – che pur offrendo diverse interpretazioni del tema proposto sono accomunati da un approccio sostenibile all’ambiente e dalla ricerca di soluzioni per adattarsi al cambiamento climatico e trovare un nuovo equilibrio tra le forze naturali e quelle dell’intervento antropico.
“Echoes” di Claudio Bussei esplora il rapporto tra caos e ordine, con il primo che è terreno fertile da cui prende forma il secondo. “Patio” del team Follow Friday (Marta e Fernando Gamarro) è un giardino mediterraneo tradizionale che s’ispira ai cortili andalusi con un approccio contemporaneo e sostenibile. “The Rambunctious Garden” di Parita Jani e Urvish Bhatt propone un paesaggio astratto, ispirato al giardinaggio come pratica artistica immersiva. “Il Giardino della Palma Mazari” di Nicholas Roth fonde i paesaggi selvaggi afghani con quelli coltivati. “Il miracolo di Quasimodo” di Carlo Federico e Franco Enrico Serra si ispira alla poesia “Specchio” di Salvatore Quasimodo che descrive il miracolo della rinascita dal declino. “Giardino di Terra” di Vincent Dumay e Baptiste Wullschleger riscopre i materiali naturali e immagina un futuro ove umanità e natura possano coesistere in armonia. “Mira” di Monica Torrisi e Giada Straci è un giardino selvatico e spontaneo che valorizza la biodiversità della macchia mediterranea. “Intricate Dance of Armonic Contrast” del duo Cracks of Nature (Koni Chan e Rose Tan) dimostra l’equilibrio armonioso generato dall’interazione tra caos e ordine.
Luogo di incontro e di ibride sperimentazioni
Infine, i due giardini fuori concorso: “Ignivomus Hortus” di Guđmundur Björnsson propone una satira della crisi climatica e del riscaldamento globale innescato dall’uomo mentre “Living Fence” dello studio Mantis (Asmita Raghuvanshy, Parth Patankar e Amol Nimkar) crea una “recinzione vivente” realizzata con la tecnica Miyawaki, che permette la crescita rapida di foreste autoctone autosufficienti.
Nei prossimi mesi il festival sarà animato da talk, eventi musicali, percorsi didattici ed appuntamenti come le “Domeniche in giardino”. Tra le iniziative proposte vi sono inoltre il corso di scrittura ”Le radici di una storia. Seminare un’idea”, organizzato dalla Scuola Holden per scrivere un racconto con lo scrittore Mattia Corrente; il workshop con gli studenti di Architettura e Patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Catania – SDS Siracusa e la manifestazione “Garden in Movies” cui si lega il concorso internazionale di cortometraggi volto ad indagare il ruolo dei giardini nella narrazione filmica.
A dicembre, in occasione dell’evento conclusivo del festival sarà infine assegnato il “Premio Gardenia” destinato al giardino temporaneo che avrà avuto la migliore evoluzione durante i sei mesi del festival. Radicepura Garden Festival continua quindi a proporsi come osservatorio dinamico sul paesaggio mediterraneo contemporaneo, luogo d’incontro tra la sperimentazione botanica, la creatività progettuale, l’ibridazione dei linguaggi artistici e la cura dell’ambiente.
“Chaos (and) Order in the Garden”
17 maggio – 7 dicembre 2025
Radicepura, Strada 17, 19, Frazione di S. Leonardello, Giarre (CT)
Direttore artistico: Antonio Perazzi
https://www.radicepurafestival.it
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giardino , mediterraneo , paesaggio , radicepura , sicilia
Last modified: 11 Giugno 2025