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Arianna PanarellaWritten by: Reviews

Domus di BIG: nel 2025 copertine pesanti

Domus di BIG: nel 2025 copertine pesanti
La storica rivista milanese affida dieci numeri di guest editorship al progettista danese Bjarke Ingels. Che parte dalla materia

 

MILANO. Il nuovo guest editor internazionale per i dieci numeri di Domus 2025 è Bjarke Ingels. Come per gli anni precedenti, sarà Walter Mariotti a coordinare la guest editorship giunta all’ottavo passaggio di testimone – Michele De Lucchi (2018), Winy Maas (2019), David Chipperfield (2020), Tadao Ando (2021), Jean Nouvel (2022), Steven Holl con Toshiko Mori (2023) e Norman Foster (2024) – del progetto editoriale 10x10x10 ideato in vista del centenario, che ha cercato di dare forma ad un dibattito globale dell’architettura, del design e delle scienze affini legate al mondo del pensare, del progettare, dell’abitare e del rigenerare gli spazi. 

 

Dalla pietra alla terra

Nato a Copenaghen (1974), Bjarke Ingels è il fondatore dello studio Bjarke Ingels Group (BIG) con sede a Copenaghen, New York, Londra e Barcellona. Da enfant prodige nello studio di Rem Koolhaas ad archistar il percorso è stato molto rapido. Associa un talento creativo indiscutibile all’originalità giocosa e all’abile disinvoltura nel fare marketing. Nel suo percorso numerosi premi e riconoscimenti e molti progetti, dalla nota pista da sci di CopenHill (2017) a VIA 57 West (2016), il grattacielo piramidale che ridisegna lo skyline di New York, fino alle colonie lunari immaginate per NASA (2020).

Come lui stesso dichiara nel manifesto scritto per presentare la curatela: “La vita è materia animata. A differenza di altre forme d’arte, l’architettura non riguarda la rappresentazione, ma l’accoglienza. Non si riferisce alla vita, ma le fa spazio. Non discute il mondo, ma lo produce […]. Ogni numero si concentrerà quindi su un materiale diverso, esplorando il modo in cui architetti e designer interagiscono con la materia per definire oggetti e ambienti che sostengono la vita. Sulle pagine di Domus troverete, fianco a fianco, la tradizione e l’avanguardia, artigiani e tecnofili, l’ornamentale e l’austero, l’espressivo e il tettonico, il globale e il locale, il pragmatico e l’utopico. Idee conflittuali, unite dalla materia”.

Un modo diverso di guardare al tradizionale significato di materialismo, che si allontana dagli stereotipi e dalla rappresentazione più negativa, e si avvicina all’immagine di chi plasma la realtà e traduce la visione in materia. Anche le copertine della storica rivista si fanno quindi pesanti: non foto di progetti, planimetrie o invenzioni grafiche, ma semplicemente una grande immagine di dettaglio del materiale che sarà il soggetto del mese e la scritta “Domus” come fosse incisa nella materia stessa. L’architetto danese accompagna quindi i lettori in una odissea materica che esplora il ruolo dei materiali nel dare forma all’architettura e al design con la sua visione post-ideologica e creativa.

L’editoriale della prima uscita è stato un tributo alla pietra, in un numero che si snoda tra progetti d’architettura e d’arte. A febbraio, l’architetto danese ha esplorato la terra, in tutte le sue forme: battuta, intonaco d’argilla, adobe, ceramica, terracotta, argilla umida e mattoni cotti. Materiale universale e incredibilmente versatile da cui ha origine uno degli elementi per eccellenza dell’architettura: il mattone, caro a Bjarke Ingels perché considerato la pietra naturale della Danimarca.

Il numero di marzo è invece tutto dedicato al calcestruzzo, materiale antico e al tempo stesso protagonista ed espressione del contemporaneo. Sinonimo, per tanti, di edilizia sociale e di noiose scatole architettoniche che rinunciano alla bellezza per il budget. E simbolo, ugualmente, di emissioni e di crisi climatica. Calcestruzzo però è anche straordinaria architettura moderna, è strade, ponti e gallerie, fondazioni. E sperimentazioni di sostenibilità. Il numero mostra la sua malleabilità e la sua adattabilità alle richieste, ai desideri, ai valori e alle necessità dei nostri giorni.

 

Cantieri aperti in Italia: Milano e San Pellegrino Terme

Nel lavoro di Bjarke Ingels troviamo un approccio che tende ad una definizione della complessità attraverso elementi semplici, per cui le sue opere non esprimono un approccio intellettualistico ma derivano da schemi che assicurano un risultato di immediata lettura e riconoscibilità. Questo atteggiamento è identificabile anche in questa curatela editoriale, di impatto ma di facile lettura, che abbraccia diversi punti di vista perché come sottolinea Ingels “l’unico modo in cui comunichiamo in architettura è criticando il nostro lavoro. Oggi il rischio più grave è che il discorso politico e culturale sia privo di critica”.

Oltre al progetto editoriale lo studio BIG è impegnato a Milano con CityWave, già ribattezzato Lo Sdraiato, che sarà il quarto e ultimo grande edificio all’interno del quartiere di Citylife. L’edificio, non lontano dal completamento, è già un importante segno nello skyline insieme alle Tre Torri, con il suo sviluppo orizzontale e l’identità di portale di accesso a quello che sarà uno dei maggiori business district della città. Oltre agli spazi per il lavoro, sono previsti negozi, ristoranti, corti private ed un rooftop bar. Con il suo tetto monumentale sarà probabilmente la più grande pensilina solare urbana integrata in Europa.

Proseguono, ormai da alcuni anni, a San Pellegrino Terme (Bergamo) i lavori per la Flagship Factory, il nuovo stabilimento dell’azienda di acque minerali. La conclusione del cantiere è prevista nel 2026. Il progetto, frutto di un concorso, prevede la ristrutturazione e l’ampliamento dell’attuale stabilimento di imbottigliamento e della sede centrale degli uffici della San Pellegrino. Il design è fortemente influenzato dall’ambiente naturale e dall’architettura locale. Particolarmente influenti sono gli elementi architettonici dell’arco e del porticato e il concetto di ripetizione.

In copertina: due delle nuove copertine di “Domus”, firmate da Bjarke Ingels con Walter Mariotti

Autore

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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Last modified: 31 Marzo 2025