Arriva in Italia un docufilm che svela i lati nascosti e poco eroici della figura mitica, centrale nell’epopea del Bauhaus
Il detto e il non detto. È uscito nelle sale italiane il docufilm Mies van der Rohe – Le linee della vita della regista svizzera Sabine Gisiger, con due anni di colpevole ritardo. Per i cultori della materia si poteva trovare in rete, ma non nel nostro Paese, o, come recita la nota su Vimeo, “unavailable in your region”.
Uomo geniale, relazioni complesse
Ancora Bauhaus e America dopo The Brutalist di Brady Corbet, 2004, si dirà, ma non è il tema del racconto.
Il sottotitolo italiano è un depistaggio rispetto all’originale A female family saga. La parola chiave è femminile: le donne dell’architetto tedesco sono le protagoniste del film, raccontate attraverso un’intervista impossibile a Georgia (Dorothea) van der Rohe, la prima figlia delle tre, ricostruita partendo dall’autobiografia del 2001 (editore tedesco aufbau-verlage) Mein bedingungsloses Leben (La mia vita incondizionata), tradotta in italiano con il titolo La donna è mobile (ndr. ?); e sono raccontate, anche, attraverso una raffinata architettura cinematografica che si è avvalsa di documenti inediti e straordinarie foto d’archivio.
Una storia familiare, coniugale ed extraconiugale, che ci dice come le donne intorno al grande architetto vivessero nella sua luce riflessa. Lui come un pendolo di Foucault lasciava tracce nella sabbia per poi fuggire subito via. A volte tornava, mai nello stesso luogo.
Marito e moglie, padre e figlie: rapporti complessi di un uomo geniale ma alla fine pavido, nella storia personale e in quella generale. Dietro il Less is more non c’è coraggio ma solo menefreghismo, non sacrificio ma opportunismo.
Donne del Bauhaus, nascoste per troppo
La situazione delle donne al Bauhaus era già stata raccontata nel documentario Bauhausfrauen, di Susanne Radelhof (2018). La riscoperta del ruolo e del fondamentale apporto femminile alla scuola è stata studiata da poco, così come il quasi sistematico annichilimento da parte dei padri/padroni/fondatori.
Nel nuovo docufilm viene riportata anche la vicenda di Lilly Reich, pioniera nella storia del design, amante di Mies, abbandonata dopo la sua fuga in America.
In Skleněný pokoj, The Affair (Julius Sevcik, 2019), la protagonista è la mitica Villa Tugendhat a Brno, nella Repubblica Ceca. Il vero Mies, che nel film diventa l’architetto Von Abt for Liesel, progetta e realizza per gli entusiasti coniugi Tugendhat una residenza pelle e ossa sullo stile del Padiglione della Germania all’Esposizione internazionale di Barcellona del 1929, demolito l’anno successivo.
Gli arredi e i colori della villa sono sicuramente opera della designer tedesca. Dorothea van der Rohe racconta che l’amante venne risarcita economicamente nel dopoguerra dall’ormai ricco e agiato architetto. Pensare che la famosa sedia Barcellona è stata frutto di una collaborazione sconosciuta ai più, ci rende consapevoli di una storia ancora tutta da riscrivere.
Fantasmi che ritornano
Il tema della fuga aleggia nell’opera di Sabine Gisiger fin dalle prime immagini: fuga dalle donne, dalla storia, dai collaboratori e amici.
Nel corto Bauhaus – Broken Wings (Philipp Eierund, 2006), visibile liberamente su Vimeo, si racconta il tumultuoso e drammatico momento della chiusura della Bauhaus nel marzo 1933. Mies è il preside quando i nazisti in Germania occupano la scuola a Berlino da lui aperta dopo la cacciata da Dessau dell’anno precedente: porterà negli USA lo spirito rivoluzionario di quegli anni, di quella scuola.
La storia sembra ripetersi. Alternative für Deutschland, il partito della destra ultranazionalistica che si è affermato in Germania nelle recenti elezioni di fine febbraio 2025 (con il 20,8% dei voti) ha rilanciato la famigerata campagna contro “l’arte degenerata”.
L’AfD ha condannato il Bauhaus simbolo delle aberrazioni del modernismo. Tempi bui.
Mies van der Rohe – Le linee della vita
di Sabine Gisiger
2024, Svizzera
90 minuti, in tedesco, sottotitolato in italiano
Prodotto da Wanted Cinema
Gli altri film citati nell’articolo
Bauhausfrauen, di Susanne Radelhof, 2018, Germania
Skleněný pokoj, The Affair, di Julius Sevcik, 2019, Repubblica Ceca
Bauhaus – Broken Wings, di Philipp Eierund, 2006 USA
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bauhuas , cinema , film , Mies van der Rohe , modernismo , quo vadis architetto
Last modified: 17 Marzo 2025