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Written by: Patrimonio

Notre-Dame de Paris, voilà il restauro del secolo

Notre-Dame de Paris, voilà il restauro del secolo

A cinque anni dal catastrofico incendio, riapre al culto la cattedrale. Breve sunto di un intervento da primato

 

PARIGI. Sotto ogni possibile profilo, questa opera di restauro e di ricostruzione ha avuto un carattere straordinario: innanzitutto per i tempi rapidi di esecuzione, considerata la complessità del lavoro; per l’investimento colossale di 900 milioni, donati da privati, da imprese e dallo Stato francese; per il numero dei tecnici e delle maestranze coinvolti, oltre duemila; per le superfici che è stato necessario ripulire e restaurare, l’equivalente di 13 ettari; per le oltre duemila querce che sono state necessarie per la ricostruzione della struttura del tetto; per gli oltre 1.300 metri cubi di pietra utilizzati per sostituire le parti distrutte.

Quando, il 15 aprile 2019, l’incendio consumò in poco tempo tutta la carpenteria secolare del tetto di Notre-Dame, facendo fondere le 500 tonnellate di piombo della copertura, distruggendo gran parte delle volte e facendo crollare la grande guglia alta 96 metri, costruita nel corso del restauro della cattedrale diretto da Eugène-Emmanuel Viollet-le-Duc (1814-1879), ci fu una immediata e potente reazione collettiva per avviare il “restauro del secolo”, come lo ha definito il presidente francese Emmanuel Macron, in vista dell’inaugurazione e riapertura del 7-8 dicembre 2024.

 

Rinascita di un gigante

Nella prima fase, durata circa due anni, fu necessario mettere in sicurezza l’edificio, che aveva perduto importanti parti strutturali ed era esposto al rischio di crollo. Tutti gli archi rampanti che agivano da contrafforti delle altissime pareti della cattedrale gotica vennero sostenuti da grandi centine, un tetto provvisorio impermeabile venne posto a protezione della struttura dalle intemperie e l’enorme impalcatura metallica che era stata realizzata per il restauro della guglia, in corso al momento dell’incendio, venne gradualmente rimossa, consentendo l’avvio del restauro delle strutture.

Una profonda operazione di pulizia e restauro di tutte le superfici, condotta in condizioni operative speciali, a causa del rischio d’inquinamento da piombo presente nell’area, venne avviata subito dopo, parallelamente al consolidamento di tutti gli spazi interni, della navata centrale, di quelle laterali, delle gallerie, delle cappelle, del deambulatorio del coro e della sagrestia.

Per fortuna, alla violenza distruttrice dell’incendio erano miracolosamente scampate gran parte delle decorazioni interne, come i ventidue grandi dipinti e le sculture, tra cui l’importante «Pietà» di Nicolas Coustou (1658-1733), conosciuta come il “voto” di Luigi XIII, oltre a un insieme di grandi vetrate colorate, appartenenti a secoli diversi, come quelle del grande rosone sud, realizzate nel 1260, quelle inserite dall’architetto Germain Boffrand (1667-1754) nel Settecento, quelle realizzate da Viollet-le-Duc nell’Ottocento, e infine quelle inserite negli anni ’60. Quasi tutte le opere d’arte sono state rimosse, attentamente restaurate e riposizionate.

 

La ricostruzione à l’identique (con upgrade antincendio)

La fase più impegnativa del restauro è stata la ricostruzione della copertura, della guglia, delle volte, dell’attico della navata centrale e del coro e della struttura della torre nord che era stata parzialmente danneggiata dall’incendio. La ricostruzione delle strutture, svolta sotto la direzione dell’architetto-capo di Notre-Dame, Philippe Villeneuve (1963), coadiuvato dagli architetti Rémy Fromont (1977) per la ricostruzione del tetto e Pascal Prunet (1956) per le volte della navata, ha preso due anni di tempo, a partire dall’autunno 2022, una volta ultimata la messa in sicurezza. Con l’aiuto di gigantesche gru si è proceduto alla ricostruzione della volta della crociera, al posizionamento delle strutture del tetto e della copertura e infine alla ricostruzione della guglia, rifatta à l’identique secondo il progetto di Viollet-le-Duc. Naturalmente, la ricostruzione ha anche permesso d’inserire nuovi sistemi di controllo di eventuali incendi basati su pareti metalliche e un sistema di vaporizzatori.

 

Un viaggio nel tempo tra pietra, storia e luce

Il grande cantiere ha anche consentito di realizzare importanti scoperte archeologiche, tra cui un sarcofago in piombo del XIV secolo, e di approfondire lo studio degli elementi architettonici precedenti il restauro ottocentesco. Un’opera di restauro e ricostruzione così complessa è stata possibile grazie alla perfetta conoscenza delle tecniche costruttive tradizionali, tramandata attraverso i secoli dalle organizzazioni del compagnonnage, le antiche corporazioni di mestiere di origine medievale, oggi protette anche dalla Convenzione del patrimonio immateriale dell’Unesco.

Oggi, il risultato di questi interventi è la straordinaria rinascita di Notre-Dame, dove l’atmosfera spirituale si nutre delle emozioni legate alla bellezza della pietra, del vetro, del legno scolpito, dei grandi gruppi scultorei e delle pitture, immerse in una luminosità mielata. È una cattedrale del ventunesimo secolo che mantiene viva la sua immagine del dodicesimo secolo, in un’armonia architettonica che la conserva fedele alla visione dei suoi creatori: la rappresentazione in terra della Gerusalemme celeste. 

Immagine copertina: la nuova guglia di Notre Dame in costruzione, Parigi

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Last modified: 4 Dicembre 2024