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Giulia Annalinda NegliaWritten by: Progetti

The Veil, finalmente qualcosa di radicale nel cielo di Dubai

The Veil, finalmente qualcosa di radicale nel cielo di Dubai

Presentato durante la Dubai Design Week, il grattacielo di RCR Arquitectes promette un cambio di paradigma nella tipologia degli edifici alti

 

DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI). Con un approccio così consapevole da poter essere definito rivoluzionario, nel nuovo progetto The Veil, un grattacielo di 73 piani alto 380 metri, Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta (studio RCR Arquitectes, premio Pritzker 2017) riflettono sul significato spaziale e ambientale della tradizione a partire dalla reinterpretazione degli archetipi dell’edilizia residenziale e della sostenibilità in ambiente desertico: la casa a corte e l’oasi. 

 

Veli, ventagli e oasi che toccano quasi il cielo

Il progetto, presentato durante la Dubai Design Week nella Muraba Veil Gallery, un padiglione temporaneo appositamente allestito sul sito del futuro edificio, attinge al patrimonio ambientale e alla tradizione dell’edilizia residenziale degli Emirati Arabi Uniti, senza concedere spazio al vernacolare ma ambendo a introdurre un nuovo modello di grattacielo per Dubai, e forse per l’intera regione. 

Per RCR Arquitectes The Veil rappresenta anche una nuova tappa nel loro esercizio di “acclimatamento” del progetto al luogo, condotto attraverso la pratica dell’astrazione, lavorando con la natura e non contro di essa, al fine di fondere paesaggio e architettura: una sfida a non ripetersi nella progettazione di edifici connessi al sito, al tempo e alla sua narrazione, di spazi che siano in dialogo con i rispettivi contesti, che mettano in relazione l’esterno e l’interno del costruito. 

Gli acquerelli di progetto, presentati alla stampa dagli stessi architetti, mostrano il grattacielo incastonato in un segno paesaggistico orizzontale e fluido che richiama le dune del deserto e il verde dell’oasi. Le viste iperrealistiche dei livelli sotterranei dell’edificio, che conterranno alcuni dei servizi collettivi di cui sarà provvisto The Veil, richiamano, invece, le grotte erose dal vento e dall’acqua dei sottosuoli carsici. 

 

The Veil in details

Sopraelevandosi su di un suolo concepito come l’area ombrosa di un’oasi nel deserto, The Veil si svilupperà portando in altezza 131 unità abitative che reinterpretano la casa a corte nei principi che regolano i rapporti spaziali e ambientali tra le parti. Il progetto ambisce, infatti, non solo a ricontestualizzare l’architettura di Dubai, ma anche a ripensare la tipologia del grattacielo adattandola al sito specifico, acclimatando l’architettura a questo luogo situato tra l’acqua e il deserto, la sabbia e il cielo, orientando la torre nella direzione della ventilazione migliore per sfruttare l’aerazione naturale e schermando gli appartamenti dall’eccessivo soleggiamento. 

La struttura distributiva dei diversi livelli dell’edificio è fondata sul principio della corte-giardino della casa araba tradizionale, in questo caso ribaltata all’esterno dell’appartamento o degli spazi comuni, e sul passaggio attraverso una serie di “veli” che, separando lo spazio pubblico da quello privato, soddisfano il bisogno antropologico di rifugio, sicurezza e privacy. Si tratta quindi di unità abitative che si rivelano dietro strati successivi, il primo dei quali è il velo – mashrabiya (il tradizionale sistema di schermatura della casa araba) che il nome al progetto: una maglia di acciaio inossidabile porosa e reattiva, che riflette le diverse tonalità del cielo e smaterializza la tettonica. Oltre il velo, l’ingresso agli ambienti domestici è mediato da una sequenza di terrazze-giardino che arretrano il filo delle vetrate scorrevoli che definiscono il fronte degli appartamenti. Quando le vetrate sono completamente aperte, i benefici tradizionali di mitigazione climatica e di benessere ambientale, forniti dalle vasche d’acqua e dalla vegetazione rampicante, sono amplificati dall’orientamento dell’edificio ai venti prevalenti. Il progetto prevede, infatti, una profondità della torre di soli 22,5 metri, quanto quella di ogni singolo appartamento, per far sì che ciascuno di essi possa godere, oltre che del duplice affaccio sul Golfo e sulla città, della ventilazione trasversale, che insieme all’altezza dell’interpiano riduce naturalmente la temperatura. 

Il grattacielo conterrà anche servizi collettivi tra cui un centro benessere, un ristorante, una galleria che intende proporsi come nuovo polo culturale per il futuro sviluppo urbano di Dubai, un campo da padel, sale riunioni e un cinema privato. 

 

Una collaborazione consolidata

Situato in una posizione privilegiata sul Dubai Water Canal, accanto alla principale arteria di trasporto di Dubai, Sheikh Zayed Road, The Veil è la quinta collaborazione tra RCR Arquitectes e la società locale di sviluppo immobiliare indipendente Muraba, impegnata nel segmento del lusso e fondata da Ibrahim Al Ghurair, ex amministratore delegato di Al-Ghurair Properties. Si tratta del culmine di un rapporto decennale tra il developer e lo studio spagnolo, che testimonia l’aspirazione a lavorare in armonia con l’ambiente circostante, con la cultura e il clima, con le possibilità tecniche ed economiche offerte da una città globalizzata come Dubai, il cui skyline riflette oggi influenze di altre culture e climi, di architetture trapiantate da altri luoghi, spesso assai poco attente alle condizioni specifiche. Tra gli altri progetti, esito di questa fruttuosa collaborazione ma ancora sulla carta, il residence Muraba Dia e la scuola privata Dar Al Marefa, donata da Muraba al quartiere e concepita come sequenza di spazi articolati attorno a giardini e luoghi d’ombra.

Immagine copertina: The Veil, schizzo di progetto (© RCR Arquitectes)

 

 

Dubai Design Week atto decimo

Si è tenuta dal 5 al 10 novembre, nel Dubai Design District (d3), la decima edizione della Dubai Design Week, la principale fiera del design in Medio Oriente, che ha accolto oltre 1.000 architetti, designer e creativi provenienti da circa 50 paesi, in un programma che ha incluso installazioni, mostre, conferenze, workshop, progetti immersivi, collaborazioni interdisciplinari e presentazioni speciali. 

Evento di punta è stata la fiera Downtown Design, gestita da Art Dubai Group e supportato da Dubai Culture & Arts Authority (Dubai Culture), che si pone come un catalizzatore per la crescita della scena creativa della regione, in cui sono state presentate le ultime collezioni e soluzioni innovative di 330 marchi e produttori da tutto il mondo, con un’attenzione particolare ai talenti emergenti della regione, del Sud-Ovest asiatico e del Nord Africa.

Quest’anno il calendario della Dubai Design Week si è arricchito di Editions, una nuova fiera di arte e design, la prima in edizione limitata del Medio Oriente, con una curatela inaugurale di opere di oltre 50 gallerie, studi e collettivi di design. 

 

Autore

  • Laureata in Architettura nel 1999, è professoressa associata di Architettura del paesaggio presso il Politecnico di Bari, dove ha coordinato numerosi gruppi di ricerca in lavori sul campo e studi in Medioriente e Nord Africa. Autrice di oltre 150 pubblicazioni, tra cui 6 monografie e 3 curatele, ha ricevuto borse di studio da enti di ricerca internazionali (tra cui DAAD e Fondazione Max van Berchem) ed è stata borsista di post-dottorato presso l’Aga Khan Program for Islamic Architecture del Massachusetts Institute of Technology. Socia ICOMOS e AIAPP, svolge attività di consulenza scientifica per società ed enti internazionali tra cui UNESCO, UN-Habitat e ICOMOS

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Last modified: 20 Novembre 2024