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Il senso di Raffaello Galiotto per il marmo, la natura e il parametrico

Il senso di Raffaello Galiotto per il marmo, la natura e il parametrico

*** Arte e tecnologia s’incontrano in 21 opere litiche nella mostra personale presso l’ex chiesa di San Pietro in Monastero a Verona

 

VERONA. Forme arcuate, eleganti increspature della materia, superfici plasmate ad arte per il tramite della tecnologia. Si presentano così le 21 opere litiche (di cui cinque inedite) realizzate da Raffaello Galiotto per «Artefacta Lapis», la nuova mostra personale che animerà gli spazi dell’ex chiesa di San Pietro in Monastero nel centro storico di Verona dall’11 al 18 ottobre, in parallelo alla 19° edizione di ArtVerona (11-13 ottobre), la fiera d’arte moderna e contemporanea della città scaligera. Curata da Alfonso Cariolato, filosofo dell’arte, «Artefacta Lapis» è un viaggio nella ricerca d’artista, un lavoro in equilibrio tra arte e tecnologia, tra natura e materia, tra pensiero antico e strumenti della contemporaneità.

«Ciò che mi affascina maggiormente – afferma Galiotto – è la ricerca di forme strutturali ambigue, a cavallo tra il regno animale e quello vegetale che alludono alla polpa del corpo e alla sembianza da esse stesse sottesa. Questa mostra coniuga la materia più antica, la pietra, alla tecnologia parametrica più evoluta. Il fil rouge che tiene insieme queste antitetiche posizioni è la forma che si ispira alla natura. Le logiche strutturali dei corpi dei viventi si manifestano attraverso geometrie simmetriche, andamenti ondulatori progressivi, successioni di pieni e vuoti di grande fascino. Queste logiche m’ispirano un racconto tra il passato e il futuro, tra il fossile e l’alieno. Il tutto realizzato con i nuovi dispositivi di progettazione computerizzata e lavorazioni a controllo numerico. Un racconto che apre una riflessione sulle potenzialità di questi mezzi, sulle straordinarie caratteristiche e varietà del marmo e su un nuovo linguaggio espressivo litico».

È dunque pratica complessa quella messa a punto da Galiotto per dare forma all’idea. Una pratica che forgia gli strumenti che concretamente sono chiamati a modellare la pietra, forzandola, incidendola e levigandola, per lasciar affiorare in superficie le forme organiche disegnate al computer dall’artista. Arte e tecnologia come espressione dello spirito del tempo ma con un limite, quello che il curatore definisce “la rivincita della materia”, così descritta in catalogo: «Le forme sono opera dell’uomo, ma in esse il materiale si prende la rivincita. Si lascia plasmare e nell’attimo più alto quando ormai si sarebbe indotti a credere che l’idea abbia campo libero, quasi affrancata dalla materia, dunque nel momento platonico della pura forma, a emergere è l’elemento materico con i suoi colori, le gradazioni, i toni allo stato brado. Si comprende così che non c’è forma separata dalla materia, o meglio: la forma è sempre forma-dei-materiali, con le loro peculiarità e idiosincrasie».

Accanto alla forma, dunque, il colore. Espresso in purezza o policromo, a tratti uniforme, in altri striato. Denso e pastoso o appena accennato al limite della percezione. In queste sculture i colori dei marmi interagiscono di volta in volta con la figura in una modalità tale da scompaginare i limiti tra l’ideato e il naturale.

Allestite lungo l’asse centrale della navata e nei quattro altari laterali dell’ex chiesa di San Pietro in Monastero, le 21 opere in marmi colorati saranno illuminate per esaltare le increspature e le pieghe della pietra, le percettibili variazioni cromatiche delle superfici e degli spessori della materia. Un gioco di chiaroscuri teatrali per una messa in scena dal forte impatto visivo.

Realizzata nell’ambito del programma di eventi collaterali di ArtVerona, in collaborazione con Marmomac, «Artefacta Lapis», come dichiara Federico Bricolo, presidente dell’ente fieristico veronese, «sintetizza mirabilmente il ruolo di Veronafiere quale catalizzatore di innovazione e cultura sul territorio. Per questo siamo orgogliosi di presentare questo progetto che esemplifica la sinergia tra memoria storica e futuro».

*** articolo sponsorizzato

Immagine copertina: Raffaello Galiotto, allestimento per «Artefacta Lapis», ex chiesa di San Pietro in Monastero, Verona

 

«Artefacta Lapis. Opere di Raffaello Galiotto»

A cura di Alfonso Cariolato

Ex chiesa di San Pietro in Monastero, Via Garibaldi, 3 — Verona

11 — 18.10.2024

Opening: 10.10.2024, ore 18.30

Orari: 11-13 ottobre 2024 dalle 10 alle 21 e 14-18 ottobre dalle 10 alle 18

Ingresso gratuito

Per informazioni: info@galiottodeisgn.it / tel.+39 0444 688 404

 

 

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Last modified: 9 Ottobre 2024