La prima edizione si svolge in concomitanza con i Giochi di Parigi 2024. Ecco le 10 specialità più spettacolari
Forse avrete notato che, nelle ultime settimane, si fa più fatica a trovare architetti liberi; sono tutti ad allenarsi perché quest’estate, in concomitanza con i più noti Giochi in programma a Parigi, si svolgono anche le Olimpiadi dell’architetto. Si tratta di una manifestazione che non ha ancora, purtroppo, la popolarità che meriterebbe, nonostante presenti discipline di assoluto interesse.
Lancio del disco rigido
Specialità alla quale possono iscriversi gli architetti che a causa di un temporale, un incidente meccanico o un virus letale, prendono atto della dipartita del disco rigido del proprio computer unitamente all’intero contenuto: disegni, foto, relazioni ecc… Si partecipa alla gara smontando dall’apposito supporto il disco, impugnandolo adeguatamente con le dita ed effettuando un lancio, che può avvenire sia utilizzando la tecnica rotatoria che la più tradizionale dislocazione con rincorsa. Si gareggia con un lancio solo e per la misurazione l’architetto può avvalersi di un collega o di un topografo.
Salto della fila al Catasto
Disciplina che, a causa della prenotazione online, sta scomparendo. E lo diciamo con una punta di rammarico perché si tratta di uno sport che ha dato a noi italiani sempre grandi soddisfazioni. La sua pratica richiede astuzia ma anche molta fisicità, perché la fila si può saltare in qualsiasi modo. Campione in carica l’architetto ucraino Sergej Maksimilian Bubkas, che la salta con l’asta.
Arrampicata sportiva sul ponteggio
Storica disciplina praticata all’aperto, ritornata in voga grazie al «bonus facciate» e ai ponteggi montati ignorando le più basilari norme, di sicurezza e nel posizionamento delle scale. Dicesi “sportiva” per differenziarsi da quella “lavorativa” che invece è competenza del coordinatore della sicurezza. Primatista del mondo è ancora la buon’anima dell’architetto brasiliano Oscar Noncèmayer, precipitato dopo aver raggiunto in meno di 30 secondi il solaio di copertura al sesto piano di un edificio in costruzione, senza trovare il solaio.
Lotta libera con lo sportello telematico
Specialità nuova, istituita grazie alla digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche. L’incontro si svolge in due riprese: nella prima bisogna riuscire ad entrare con lo SPID, nella seconda occorre «schienare» il sistema offrendogli tutte le informazioni che richiede. Esiste anche la versione “greco-romana”, con le password in fenicio e le bestemmie in latino.
Triathlon del nulla osta
Disciplina di grande sofferenza e impegno. La gara in genere dura mesi, a volte anni, e consiste nell’ottenere i nulla osta della Soprintendenza per la Valutazione d’impatto ambientale e, infine, quello dell’ANAS. Si gareggia con le crudeli leggi della “giungla lavorativa”: in caso di morte del concorrente per sfinimento si riparte daccapo.
Sollevamento pesi in cantiere
Disciplina parecchio faticosa per l’architetto solitamente non abituato al lavoro fisico. Vi partecipano solo professionisti parecchio generosi che collaborano al trasporto di oggetti, solitamente di rifinitura (luci, mobili, suppellettili varie) per accelerare le operazioni di chiusura lavori. Tuttavia questo è sufficiente per gareggiare solamente nei trofei amatoriali. La disciplina olimpica, viceversa, prevede che l’architetto cooperi anche per il trasporto di materiali pesanti quali riggiole, sacchi di cemento, attrezzi da cantiere. C’è anche la specialità con partenza ad handicap, per chi ha già almeno un’ernia al disco.
Staffetta degli impiantisti
Specialità molto comune tra gli architetti che devono organizzare l’ordine di arrivo dei vari impiantisti e artigiani, in maniera che non collidano tra di loro e che ognuno passi il testimone all’altro senza perdere neanche un istante… ammesso che li raggiunga, naturalmente. La staffetta può avere un numero variabile di frazioni che va da un minimo di 4 ad un massimo indefinito. Gareggia l’architetto con il compito di passare non solo virtualmente le consegne del cantiere ma anche fisicamente le chiavi.
Edilizia a stile libero
Variante del nuoto, ma senza acqua. Gareggiano gli architetti che vengono chiamati in un cantiere dove il proprietario ha trasmesso solo una comunicazione per interventi di edilizia libera e, con quella, ha costruito qualsiasi cosa. A quel punto l’architetto deve sistemare le cose. Determinante, più della virata, la variante. Vince chi ce la fa prima e senza finire in un’aula di tribunale.
Ginnastica artistica dal commercialista
Sport molto spettacolare suddiviso in cinque specialità: la trave nell’occhio appoggiata-appoggiata, il cavallo se non puoi permetterti l’auto, il volteggio per pagare Inarcassa, gli anelli del quaderno delle fatture e il corpo libero da spese mediche. Si gareggia al meglio dei 35 anni di contributi. Antidoping a cura della Guardia di Finanza. Vince l’architetto che raggiunge la pensione.
Tennistavolo col committente
Disciplina che necessita di grande pazienza, tenuta mentale e concentrazione. Si gioca dal vivo, al telefono, via mail e con messaggi. In qualsiasi ora del giorno e della notte perché il committente può essere un avversario ostico che ribatte sempre ogni proposta dell’architetto. Se si intende vincere non vanno previsti interruzioni o intervalli. Altrimenti ci si può semplicemente accontentare di partecipare ma senza dimenticare di farsi pagare, perché come diceva il famoso architetto francese Michel De Coubertin, nipote del più famoso Pierre: “L’importante non è vincere, ma il bonifico”.
(alcune immagini sono state elaborate a partire da originale: fonte freepik.com)
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Eventi , L'archintruso
Last modified: 28 Agosto 2024