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Sergio PaceWritten by: Professione e Formazione

Luciano Patetta (1935-2024)

In ricordo dello storico dell’architettura milanese di rilievo internazionale

 

Purtroppo, Luciano Patetta ci ha lasciato. Nato nel 1935, si era laureato in Architettura nel 1960 al Politecnico di Milano, dove nel 1964 fu chiamato come libero docente in Elementi di composizione, per passare poi all’insegnamento di Storia dell’architettura nel 1971. Le sue prime esperienze progettuali furono presso lo studio di Giancarlo De Carlo e presso lo Studio Sociale di Architettura di Franco Marescotti e Giuliano Rizzo.

 

Percorso intellettuale e contributi storiografici

Nel corso del tempo, spostò i propri interessi dalla progettazione alla storia. Fin dalla fine degli anni sessanta, convinto dell’esistenza di una tradizione dell’architettura moderna formatasi sui modelli delle avanguardie storiche, si dedicò alla rilettura di gran parte della produzione contemporanea come fenomeno legato alla riproduzione di un linguaggio ormai codificato: il volume Maniera e formalismo nell’architettura contemporanea (Milano, 1968) diede la testimonianza d’una presa di posizione netta, in anni peraltro cruciali. Non a caso tale interpretazione, dove i ruoli di storico e progettista spesso sembravano sovrapporsi, si consolidò anche attraverso la collaborazione con Paolo Portoghesi e il gruppo riunito intorno all’Istituto di Umanistica della Facoltà di Architettura del Politecnico milanese: della rivista «Controspazio» Patetta fu redattore fin dal primo numero, pubblicato nel giugno 1969, fino al 1976.

Negli stessi anni nacquero altre ricerche, tra cui L’architettura in Italia, 1919-43. Le polemiche (Milano, 1972) e L’architettura dell’eclettismo. Fonti, teorie, modelli 1750-1900 (Milano, 1975), volumi dedicati, da un lato, alla circolazione delle idee di architettura tra Otto e Novecento attraverso le fonti scritte e, dall’altro, alla loro ricezione da parte della storiografia. In seguito, pur proseguendo le proprie indagini su temi poco esplorati dalla tradizione storiografica sul contemporaneo, come ne La monumentalità nell’architettura moderna (Milano, 1982), rivolse la propria attenzione di studioso verso l’età moderna e la prima età contemporanea, curando due mostre, sulla Milano napoleonica (1978) e sui Longhi (1980), ma anche lavorando alla ridefinizione del rapporto tra tipo e architetture, come in L’architettura del Quattrocento a Milano (Milano, 1987), e Storia e tipologia. Cinque saggi sull’architettura del passato (Milano, 1989).

 

Le iniziative culturali: convegni e riviste per la storiografia italiana

Gli ultimi intensi anni di lavori e ricerca di Patetta sono stati dedicati soprattutto a due iniziative culturali destinate a lasciare un segno importante nella storiografia italiana. Da un lato, l’organizzazione con Paolo Carpeggiani del convegno Il disegno di architettura (1988) fu l’occasione per fondare una rivista, dall’omonimo titolo, presto divenuta essenziale per chi intenda occuparsi di architettura attraverso le differenti testimonianze grafiche dell’iter progettuale; dall’altro, con il contributo di Stefano Santini e della Fondazione Angelo Colocci di Jesi, nel 1998 contribuì ad inaugurare una serie di convegni annuali dedicati all’architettura dell’eclettismo, la cui accorta regia fino ad anni recentissimi rimane la testimonianza ultima e altissima della dedizione di Patetta nei confronti di una storia dell’architettura libera da pregiudizi e luoghi comuni.

Nel 2021, a coronamento di una carriera luminosa di architetto e storico dell’architettura, era stato nominato Accademico Cultore dell’Accademia di San Luca.

Immagine copertina dal sito dell’Accademia di San Luca

Autore

  • Sergio Pace

    Professore ordinario di Storia dell'architettura presso il Politecnico di Torino, dove è anche referente del Rettore per Biblioteche e archivi storici. Ha lavorato e pubblicato principalmente sull'architettura europea e la città del XIX secolo, così come sull'architettura industriale e la ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale, con particolare attenzione all’opera di Carlo Mollino. Negli ultimi anni si è dedicato alle culture architettoniche dell’eclettismo europeo e alla città di Nizza, tra la tarda età moderna e la prima età contemporanea

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Last modified: 29 Giugno 2024