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Written by: Professione e Formazione

Armando Ruinelli: da Soglio con amore

Nel 70° compleanno, uno sguardo al lavoro dell’architetto svizzero della Val Bregaglia, che tiene insieme recupero e costruzione ex novo

 

Tra le valli grigionesi di lingua italiana, la Bregaglia si distingue per il carattere particolare del paesaggio dai colori intensi, dominato da alte cime, e per i villaggi densi e austeri. Per chi sale dalla Valchiavenna, attraversando la dogana di Castasegna e percorrendo la valle fino ai tornanti del passo Maloja per conquistare la quota dell’Engadina, il paesaggio appare molto diverso da quello italiano. La diffusione insediativa lascia il posto ad uno straordinario ordine territoriale: tra un villaggio e l’altro i boschi e i prati sono incontaminati e le poche espansioni moderne degli abitati sono misurate e in scala.

L’unico villaggio non allineato alla strada cantonale è Soglio, situato più in alto, ad una quota di circa 1100 metri, che si raggiunge da Bondo risalendo secolari boschi di castagni.

 

Il magistero dell’architetto di Soglio

Armando Ruinelli vi è nato nel 1954. Anche se ha progettato diversi edifici negli altri villaggi della valle, in Engadina ed anche in Canton Ticino e in Germania, si può comprendere il suo sapiente mestiere soltanto visitando Soglio. Le antiche abitazioni, le stalle e i fienili – allineati lungo le piccole strade come in una città in miniatura – rivelano la cultura della costruzione che ha alimentato il suo mestiere.

Uno dei grandi temi della modernità architettonica – al centro da sempre del dibattito teorico – è quello della relazione tra l’architettura del passato, che ha formato la città esistente, e l’architettura contemporanea. Il lavoro di Ruinelli offre soluzioni di questa relazione immediatamente comprensibili e libere da convenzioni e statuti, che richiamano per la diretta semplicità dell’espressione le Osservazioni elementari sul costruire di Heinrich Tessenow (1916).

Il suo lavoro dimostra come la ristrutturazione e trasformazione degli edifici antichi siano occasione di ricerca sulle tecniche costruttive e sull’uso dei materiali spesso più importanti rispetto alle occasioni offerte dalla progettazione di edifici nuovi. Nelle sue opere è difficile scindere la trasformazione dell’esistente dal nuovo, come invece avviene abitualmente nella pubblicistica architettonica. È una sola cultura, coerente e unitaria.

 

Un itinerario

Dalla riqualificazione della stalla Meier, alla costruzione della casa e dell’atelier Meier a Soglio, dalla riqualificazione della casa patrizia di Vicosoprano al restauro dell’ufficio doganale di Castasegna progettato da Bruno Giacometti, dagli anni novanta al primo decennio del nuovo secolo Ruinelli ha realizzato con la pietra, il legno e il cemento armato una sequenza di opere che hanno rinnovato l’ambiente costruito della valle. Opere non facile da datare, perché lontane dal gusto e dalle mode dell’attualità.

Come nel caso della magistrale falegnameria di Spino (1991): un basamento di cemento armato e un’elevazione di legno articolata in tre falde di diverse altezze, che assecondano la pendenza della montagna. Una lezione rivolta ai costruttori seriali di contenitori artigianali.

E poi il centro polivalente di Bondo (1995), con la lanterna luminosa della grande sala, appoggiata sulla terrazza che domina il paesaggio. Qui la riconoscibilità dell’edificio pubblico è palese ed è ottenuta con i medesimi controllati mezzi espressivi adottati nella falegnameria.

Nel 2013 Ruinelli costruisce a Castasegna l’abitazione per i gestori di villa Garbald, l’opera di Gottfried Semper, restaurata dallo studio Miller e Maranta e visitata da studiosi e turisti. Il semplice volume dell’abitazione, finito con l’intonaco di calce, richiama le forme della prima modernità, e in particolare alcuni disegni di Tessenow.

Nel 2018, nella riqualificazione di una stalla a Isola, in Engadina, Ruinelli introduce nel vocabolario espressivo una curva che conferisce al muro, forato da piccole finestre disposte liberamente, un carattere speciale e adeguato a quel luogo straordinario, un lembo di terra tra il lago di Sils e la montagna. La coerenza e l’appropriatezza di ogni opera sono la cifra del suo lavoro, che stabilisce imprescindibili relazioni con ogni contesto.

Nel 2016 Ruinelli si confronta con il linguaggio dell’architettura contemporanea più sperimentale, progettando a Stampa, sul bordo della strada cantonale, l’atelier di Miriam Cahn, un’artista coraggiosa e spregiudicata. Il parallelepipedo di cemento armato a vista ha il tetto piano e le aperture rivolte verso valle. La proposta insediativa è apparentemente in radicale opposizione rispetto all’atteggiamento progettuale più frequentato da Ruinelli. In realtà l’edificio è dotato di una scala e di dettagli che determinano una raffinata ed equilibrata relazione con il contesto.

Infine l’opera più recente, lo Studio Cascina Garbald a Castasegna, è la ricostruzione – come abitazione per gli studiosi e ricercatori che si recano in villa per seminari e soggiorni di studio – di un fabbricato rurale destinato all’essicazione delle castagne. Le piccole finestre filtrano la luce come nelle case antiche. Al piano terra il locale di soggiorno ha il pavimento di malta miscelata con polveri di marmo, mentre al piano superiore il letto-studio, interamente rivestito di legno di castagno, è dotato di una grande finestra che lo proietta nel paesaggio del bosco.

I progetti in corso sono nuove sfide di grande interesse: il posteggio comunale da costruire all’ingresso del nucleo di Soglio, aggiudicato a seguito di un concorso nel 2010, e la trasformazione di una torre medioevale a Vicosoprano, che diventerà un’abitazione di otto piani, con un locale ad ogni piano.

 

Il catalogo

Il volume di Axel SimonLeggere il tempo. Armando Ruinelli Architetti. Progetti 1984-2022 (Park Books, 2023, pp. 264, euro 63), illustra con efficacia didattica il lavoro di Ruinelli, un compendio di lezioni per i più giovani.

Guarda il docufilm sul lavoro di Armando Ruinelli:

youtube.com/watch?v=xcSX88MhFGE&t=37s

Immagine in evidenza: Falegnameria a Spino (Cantone Grigioni, Svizzera, 1991)

 

Autore

  • Alberto Caruso

    Nato nel 1945, ha studiato al Politecnico di Milano, dove è titolare di uno studio di architettura, associato con Elisabetta Mainardi. Ha pubblicato progetti su «Casabella», «Domus», «Zodiac». È stato membro della Commissione edilizia del Comune di Milano e della Giunta esecutiva del Piano intercomunale milanese. Studioso dell'architettura ticinese, ha diretto «Rivista tecnica» nel 1996 e 1997. Nel 1998 ha fondato «Archi», rivista della SIA (Società Ingegneri e Architetti svizzeri), che ha diretto fino al dicembre 2017. È membro associato della Federazione Architetti Svizzeri (FAS). Ha pubblicato "La resistenza critica del moderno" (Tarmac Publishing Mendrisio, 2008) e "Caruso Mainardi Architetti, Abitazioni" (Electa, 2023)

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Last modified: 27 Giugno 2024