Gli esiti della seconda edizione del premio nazionale di architettura e design al femminile. Mentre la Francia menziona Antonella Mari
MODENA. Conclusa il 23 novembre, con la cerimonia presso il Palazzo dei Pio a Carpi, la seconda edizione del premio nazionale di architettura e design al femminile Anna Taddei, bandito dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti PPC della Provincia di Modena. Su 40 partecipazioni, la giuria, presieduta dall’ideatrice dell’iniziativa Anna Allesina (già presidente dell’Ordine di Modena) e composta da Barbara Camocini, Tiziana Campus, Paolo Deganello e Nicola Leonardi, ha selezionato cinque opere (qui il verbale).
Il primo premio è andato all’architetta bassanese di adozione veneziana Elena Trevisan che, con il suo arazzo “Mirta” disegnato per Sitap Carpet Couture Italia [nella foto di copertina, di Guido Pedron, l’allestimento dell’azienda al Salone del Mobile 2023], rappresenta un manifesto di denuncia del patriarcato. Secondo la giuria, «un progetto di design come messaggero di contenuti e veicolo di cambiamento… parte essenziale di una narrazione che punta all’eguaglianza di genere».
Posto d’onore agli interni del Platanos Exotic Bar a Napoli, di Maura Caturano (StudioMaan), «per il coraggioso utilizzo del “figurativo naturalistico” [… che] interpreta, senza cadere nell’eccesso, la specificità del locale commerciale. Uno spazio dove immagini e colori accuratamente e magistralmente combinati, riportano il frequentatore in una realtà immersiva».
Terza classificata Francesca Perani, con il progetto di ristrutturazione e interior design di Urban Cabin, uno spazio domestico flessibile e versatile, dagli influssi persiani, realizzato su misura ad Albino (Bergamo), espressione di «un incontro compiaciuto di due identità culturali».
Infine, due le menzioni ex aequo: a Elisa Burnazzi (Burnazzi Feltrin Architetti) per l’appartamento TB a Vigo di Ton (Trento), ristrutturazione di una dimora storica; a Elena Silvestri per l’ampliamento dei Musei del Duomo di Modena.
In Francia, menzione per Antonella Mari
Oltralpe, un’analoga iniziativa al premio Anna Taddei, ben più consolidata ed estesa, nei medesimi giorni ha celebrato l’11° edizione. Promosso dall’Association pour la Recherche sur la Ville et l’Habitat (con il sostegno del Consiglio regionale d’Île de France, della Città di Parigi, del Pavillon de l’Arsenal e del Consiglio nazionale dell’Ordine degli architetti), il Prix des Femmes Architectes ha registrato 350 candidature per 1.270 opere. La sezione internazionale ha premiato il lavoro dell’olandese Dikkie Scipio, mentre la menzione speciale è andata alla barese Antonella Mari (1966). Nella foto di Alberto Ferrero, la Fondazione Museo Pino Pascali a Polignano a mare (Bari, 2014-15; con Matteo Lorusso e Francesco Angelillo).
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Donne , francia , Modena , premi
Last modified: 27 Novembre 2023