Oltre la chiusura della mostra, le azioni sul territorio, l’ipotesi di Urban Center e l’avvicinamento al 2025
PISA. Come ci ricorda Richard Sennet, “gli uomini hanno una naturale predisposizione alla vita collettiva”; e la condivisione è lo strumento principale attraverso il quale gli esseri umani possono evolversi, apprendere, scoprire e dare significato alle cose. Sembra averlo ben compreso l’Associazione LP con il tema per la V Biennale di Architettura di Pisa, “La città condivisa: l’architettura come strumento per nuovi equilibri sociali”, conclusasi il 29 ottobre.
Se tutte le attività umane sono condizionate dal fatto che le persone vivono insieme, ed ogni azione non può essere immaginata fuori della società degli uomini che condividono la città, i numeri dicono che l’ultima edizione è stata particolarmente apprezzata dalla cittadinanza, con oltre quattromila presenze che dimostrano un forte aumento d’interesse verso il progetto culturale.
Un progetto che prosegue ben oltre la chiusura, in particolare con il tavolo pubblico aperto ormai da tempo con gli studi sul territorio, riportati nella Carta delle Azioni Possibili, che rimarrà esposta nel cortile comunale, sottolineando quanto l’architettura debba essere un progetto collettivo e condiviso, presente nella società e generatore di benessere, portando avanti una battaglia culturale per affermare un nuovo equilibrio sociale. La Carta quindi rappresenta uno strumento fondamentale per rendere partecipe la popolazione dei progetti in corso nel territorio comunale, anche modificandosi nel tempo, perché, come commenta l’Associazione LP, “ognuno di noi deve iniziare a fare la sua parte per quel che riguarda la città condivisa e l’equità sociale, ricordandosi che l’architettura ha un ruolo fondamentale nel dare risposte”.
Un filo conduttore sviluppato nelle sei sezioni di ricerca individuate: Abitare, Spazi pubblici e strutture di connessione sociale, Arte e cultura, Cura, Scuole, Sport, con esposizioni diffuse in sette sedi differenti: gli Arsenali Repubblicani / Padiglione Internazionale, curato da Massimo Del Seppia, Pietro Berti e sede principale; il Bastione Sangallo Bastione Sangallo / Padiglione Pisa, curato da Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati; la Scala sopra le logge / Padiglione Comune di Pisa Urban Center, curato da Andrea Iacomoni; il Fortilizio Torre Guelfa / Padiglione Progetti Collaterali, a cura di Pietro Berti, Massimo Del Seppia; il Palazzo Lanfranchi / Padiglione Università di Pisa, a cura di Luca Lanini; oltre a conferenze tematiche che hanno coinvolto l’Auditorium di Palazzo Blu e l’Auditorium dell’Opera della Primaziale.
I curatori hanno sollecitato i professionisti a dare risposte concrete, portando opere che mostrassero come l’architettura non è una disciplina fine a se stessa, un prodotto culturale effimero, ma un servizio per la collettività. E dato che, come dice Marcel Poëte, “la città è un essere umano collettivo”, questa Biennale lascia alla città una traccia di una possibile struttura di Urban Center, nell’edificio di fianco al Comune, per mostrare progetti e idee per la città che gli abitanti possono vedere anche nella Carta delle Azioni possibili, un mosaico dei lavori pubblici e un ibrido tra ciò che accade nella città e gli intenti di trasformazione.
La Biennale si decanta su questa Carta, con legami alla prossima edizione, attraverso eventi nel 2024 che produrranno i contenuti per l’appuntamento del 2025, magari riflettendo sul tema ambientale, non tanto dal punto di vista della sostenibilità dei processi, ma dell’uomo come parte dell’ecosistema e quindi concentrandosi sull’unità tra l’uomo e la natura e, dal punto di vista degli spazi, ampliando l’impiego di quelli poco utilizzati, per restituire alla città anche un servizio di recupero d’identità dei luoghi.
I Padiglioni
Arsenali Repubblicani / Padiglione Internazionale. Progetti di RPBW, Snøhetta e EMBT.
Bastione Sangallo Bastione Sangallo / Padiglione Pisa. Progetti di Barreca & La Varra, Labics, TAMassociati, T-Studio Architecture & Design – Guendalina Salimei, NOA architetti, Hawkins\Brown, Atelier(s) Alfonso Femia, Michelangelo Pugliese, Rossiprodi associati, Enrico Molteni, Diverserighestudio, Dietrich | Untertrifaller Architekten, MBM Arquitectes, Park associati, Alvisi Kirimoto, MDU Architetti, ELASTICOSPA – Stefano Pujatti Architetti, Guillermo Vázquez Consuegra Arquitecto, Isolarchitetti, MoDusArchitects, MIDE Architetti, Matteo Agnoletto G124, Studio De Martino, Atelier Filippini, OPPS architettura, Iotti +Paravani Architetti, Tassoni, LSA Architetti, traverso-vighy architetti, Punto, Giulio Basili, TSPOON Enviroment Architecture, NZI architectes, CLAB architettura, Salpepe Studio, LDA.iMdA architetti associati, AM3 Architetti Associati, Rolla+Signorelli+Valdivieso, Corridori+Francesconi, Stradivarie architetti associati, Narrazioni urbane, Amanzio Farris, Tiarstudio+ABP Architetti, Ellevuelle architetti, Giancotti+Montuori+Petrachi.
Scala sopra le logge / Padiglione Comune di Pisa Urban Center. Progetti di Andruetto Deri Architetti Associati, Mauro Allagosta, Filippo Bifano, Nicola Dardano, Monica Deri, Fabio Daole, Massimo Dringoli, Marco Guerrazzi, Maffeis Engineering, Roberto Pasqualetti, Stefano Rolla, Marco Rovina, Laura Signorelli, Santiago Valdivieso.
Fortilizio Torre Guelfa / Padiglione Progetti Collaterali. Mostra su Giovanni Michelucci e le sue opere legate al sociale.
Palazzo Lanfranchi / Padiglione Università di Pisa. Ricerche di Luigi Coccia, Fabio Guarrera, Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi, Francesco Defilippis, Demetrio Mauro, Maurizio Meriggi, Raffaella Neri, Paola Parigi, Tomaso Monestiroli e Francesco Menegatti, Antonino Saggio, Fabrizio Toppetti, Daniele Vanni. Mostra Le ville progettate da Mies van der Rohe.
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mostre , pianificazione urbana , pisa
Last modified: 15 Novembre 2023