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Arianna PanarellaWritten by: , Design Reviews

Alberto Meda, tensione e leggerezza

Alberto Meda, tensione e leggerezza

La Triennale di Milano rende omaggio a 50 anni di progetti dell’ingegnere meccanico-designer

 

MILANO. La mostra “Alberto Meda. Tensione e leggerezza” è dedicata dalla Triennale ad uno dei più longevi designer italiani. Oltre 50 anni di progetti tra ingegneria e design che hanno definito lo stile unico di questo progettista, laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano. La storia di Alberto Meda (1945) è densa: dal 1972 al 1979 è stato direttore tecnico di Kartell, quindi ha lavorato come progettista freelance per aziende tra cui Alias, Alessi, Cinelli, Colombo Design, Ideal Standard, Luceplan, Legrand, Mandarina Duck, Omron Japan, Philips, Olivetti e Vitra; tra il 1981 e il 1985 è stato consulente di progetto per Alfa Romeo; dal 1983 al 1987 ha insegnato tecnologia industriale alla Domus Academy di Milano, docente al Politecnico di Milano dal 1995 e dal 2003 insegna all’Università IUAV di Venezia.

La mostra, a cura del direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano Marco Sammicheli, s’inserisce nelle proposte della Design Platform, lo spazio che chiude, con approfondimenti a temi e figure chiave del design, il percorso al Museo del Design Italiano. Il minimalista e raffinatissimo allestimento che sintetizza in maniera chiara la mostra, con pochi oggetti ma estremamente significativi, è curato da Riccardo Blumer.

Il percorso, che prosegue anche negli spazi della quadreria, dello scalone e del mezzanino di Triennale, affronta alcune delle caratteristiche compositive e metodologiche del lavoro di Meda: la costante ricerca di leggerezza, visiva e costruttiva, l’attenzione all’integrazione delle funzioni, la tecnologia concepita come fonte di suggestioni e soluzioni.

La creazione di box dedicati all’interazione con i principi tecnici, i cinematismi, i singoli componenti di lampade e arredi moltiplica l’esperienza di fruizione e incentiva approcci ludici ed esplorativi alle soluzioni inventive dell’ingegnere-designer. Senza istituire sbilanciati parallelismi, è come ripercorrere le recenti mostre su Leonardo dove diversi curatori hanno puntato alla traduzione del concetto schizzato in una macchina che fungesse da dimostratore tecnologico.

La mostra è organizzata in due ambienti. Il primo esalta una certa verticalità espositiva; il secondo, una piccola carrellata orizzontale di lampade e progetti avanguardistici che hanno superato l’obsolescenza delle sorgenti luminose originarie, centrando alcune delle traiettorie del design contemporaneo, come quello emergenziale, rappresentato dal progetto Solar Bottle. Molto poetica l’elevazione dei tavoli, arredo da sempre ancorato al suolo, qui invece presentato come struttura libera di volare e priva di piani, delicatamente schizzati nei loro perimetri. E, sempre in tema di poesia, come non apprezzare il passaggio generazionale con l’esposizione dei progetti realizzati con il figlio Francesco dopo partnership storiche come quelle, ad esempio, con Franco Raggi, Paolo Rizzatto, Denis Santachiara.

La mostra esprime la totale contemporaneità dell’opera di Meda. Il metallo regna indisturbato e si circonda di funi, tiranti, minuteria come fossero mini architetture studiate secondo i principi dell’equilibrio e della dematerializzazione. Se non fosse per la Titania, il colore sarebbe quasi del tutto assente. Belle e appropriate le “frivolezze”, i progetti di orologi, occhiali e gioielli, quasi a disturbare lo strapotere dei giunti e degli stampi.

Di grande valore, infine, il riconoscimento dell’insuccesso, contro ogni autoesaltazione del genio che sforna bestseller e che porta in scena anche un fallimento commerciale come la Light Light, prodotta in soli 50 esemplari da Alias perché fin troppo avanzata rispetto alla sua potenziale rete di utenti e venditori. È la condanna dei first mover, la prima sedia al mondo interamente in fibra di carbonio, non poteva nel 1987 affermarsi in un mondo di sedute ancora in legno che digeriva appena i fuoristrada dei nuovi modelli in plastica o metallo.

Immagine di copertina: © Gianluca Di Ioia

 

Alberto Meda. Tensione e leggerezza
6 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024

Triennale Milano
A cura di: Marco Sammicheli
Progetto di allestimento a cura di: Riccardo Blumer
triennale.org/eventi/alberto-meda

Autori

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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  • Ubaldo Spina

    Ricercatore, Industrial Designer e BDM presso CETMA (www.cetma.it), dove lavora occupandosi di progetti di ricerca sul design e servizi di design e innovation management. Consulente di startup, PMI e Grandi Imprese, con focus sulla gestione dei processi di sviluppo di nuovi prodotti e fornitura di servizi avanzati di progettazione concettuale e strategica, ingegneria, prototipazione e protezione IP. Esperto europeo nella ricerca di "Tecnologie emergenti per il design" e membro dello Steering Board del progetto WORTH, il più grande incubatore europeo finanziato all’interno del programma COSME per la creazione e il supporto di collaborazioni transnazionali tra designer, PMI e technology provider, è membro della Commissione "Ricerca per l'impresa" dell'ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Per conto del Joint Research Center della Commissione Europea, ha co-curato il rapporto "Innovation Ecosystems in the Creative Sector: The Case of Additive Manufacturing and Advanced Materials for Design". Il suo gruppo di lavoro ha ricevuto diversi premi ADI Design Index, nel 2011 e nel 2016 le Menzioni d'Onore Compasso d'Oro ADI. Docente nell'ambito delle attività didattiche magistrali de “Il Sole 24 Ore”, coordina la pagina Design de “Il Giornale dell'Architettura” e le rubriche giornalistiche “SOS Design” (Design for Emergencies), “Design&Startup” e “Professione Designer”.

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Last modified: 15 Novembre 2023