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Andrea IacomoniWritten by: Città e Territorio

Ritratti di città. Livorno, sempre più d’acqua

Ritratti di città. Livorno, sempre più d’acqua

Nel futuro prossimo, rigenerazione urbana con l’acqua protagonista, i concorsi e il sistema del verde

 

«Lascio ogni volta il cuore sul suo enorme lungomare, pieno di ragazzi e marinai, liberi e felici. Si ha poco l’impressione di essere in Italia». Pier Paolo Pasolini mostrava un grande amore verso Livorno, descrivendone i caratteri di territorio cosmopolita e multiculturale, porto franco per popoli, fedi e lingue diverse, punto d’incontro di mille avventure, di gente che passa e si ferma a guardare.

Questo suo aspetto è certamente dovuto al rapporto con il mare, protagonista della sua fisionomia urbana, con il suo carattere di città ideale – un mix tra Venezia e i navigli a Milano – dovuto al progetto del Buontalenti che nel 1577 ampliò il borgo labronico con una pianta pentagonale circondata dall’acqua. Ma non avendo una vera identità storica, Livorno ha sempre avuto il mare come suo “simbolo” e, dopo la grande devastazione bellica, la ricostruzione ha guardato ad un diradamento del tessuto che difficilmente permette di riconoscere trame urbane, se non, appunto, per le vie d’acqua interne rappresentate dal “giro dei fossi”.

 

Una rigenerazione urbana con l’acqua protagonista

L’acqua, vero “monumento” identitario livornese, direttamente o indirettamente, 

 è protagonista anche di molti progetti di rigenerazione urbana in corso, diventando, da limite invalicabile, un elemento di distinzione del territorio. Se si esclude lo sviluppo di fine Novecento della Porta a Terra, previsto da Augusto Cagnardi quale nuovo ingresso alla città, sulle relazioni città-mare poggiano molte delle traiettorie di crescita e di rigenerazione urbana del patrimonio pubblico e delle aree dismesse.

Rapporto con il mare costruito e reinterpretato a fine anni novanta con alcuni progetti tra cui gli edifici a servizio della Passeggiata a mare (le Baracchine di Cristiano Toraldo di Francia) e l’Acquario di Vittorio Gregotti. S’inseriscono nel lungomare di cui fa parte anche l’iconica Terrazza Mascagni a sud, nelle cui immediate vicinane si trovano gli ex depositi comunali ATL, trasformati in Hangar creativi con un’azione legata a forme di riuso temporaneo per arte, cultura e impresa per le iniziative collegate al Padiglione Italia della XVII Biennale di Venezia di cui Livorno è stata Città sponsor. Il waterfront a nord si completa con il recupero degli ex Cantieri Orlando e delle ex Officine storiche – terminate a settembre – comprese tra il mare e il centro città, definendo la rigenerazione del waterfront multifunzionale di Porta a Mare.

L’acqua è protagonista anche del PINQUA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) relativo alla riqualificazione edilizia e urbana della Dogana d’acqua, in cui era già stato effettuato un primo puntuale intervento a firma della società di progettazione Leonardo Progetti. Oltre a prevedere il recupero della Caserma Lamarmora, il piano include il miglioramento della Stazione marittima, legato anche al recupero dell’area di Porta San Marco. A questo si unisce il Masterplan Forte San Pietroex Macelli a firma di Ateliers Alfonso Femia, che intende definire un sistema di riqualificazione e riconnessione tra città e acqua anche con il recupero dei canali e dei fossi.

 

Concorsi avanti tutta

Tuttavia, se per un periodo il centro non era più il focus nelle operazioni di recupero, si è tornati a valutare interventi sull’esistente per accrescere la qualità urbana attraverso gli spazi pubblici, con lo strumento del concorso di progettazione.

Il restauro urbano della Via Grande (compresi Piazza Colonnella e Largo del Cisternino), vinto da Ipostudio, intende riqualificare l’asse che collega il centro al mare. Di questo è imminente l’avvio del cantiere. La riqualificazione dell’area mercatale di Via Buontalenti e Piazza Cavallotti, vinto da Binini Partners srl, ha invece l’intento di riorganizzare le aree per il commercio legate al limitrofo Mercato centrale, opera notevole in cui si avverte l’influenza delle grandi architetture in ferro dell’Ottocento.

Esito di un concorso indetto dall’azienda Usl nord-ovest Toscana con l’ausilio di Invitalia è l’intervento per il nuovo ospedale nell’area ex Pirelli, che, includendo anche alcuni attuali padiglioni sanitari, ospiterà la Cittadella della salute. Rossi Prodi Associati si è aggiudicato il progetto proponendo un vero e proprio brano di città, con servizi aperti ad altri usi collettivi e l’ampliamento del Parco Pertini.

 

Il verde

Presente in molti degli interventi citati, il tema è fondamentale per la rigenerazione urbana al fine della riconnessione tra costa, territorio urbanizzato e colline, come riportato nel Piano del verde dell’amministrazione comunale, strutturato attraverso il concetto dei corridoi verdi (Greenway).

Il progetto dell’ospedale valorizza l’asse che comprende le Terme del Corallo e il Cisternone (monumentale serbatoio neoclassico), con l’acqua nuovamente protagonista. Si tratta infatti di un piano complessivo di valorizzazione di un’area inclusa nel più ampio intervento del PINQUA per la riqualificazione edilizia urbana di tutto l’ambito Cisternone, Ospedale e quartiere della stazione.

Tramite l’acqua quindi riemerge quella politica di area vasta, già iniziata dai Medici, che intende riconnettere Livorno a varie realtà toscane: a partire dal tessuto urbano; al territorio (con le previsioni del Programma Urbano per la Mobilità Sostenibile di collegamento con Pisa attraverso il Canale dei Navicelli); fino all’ambito culturale, come dimostra l’inizio del restauro del Padiglione delle mescite e del Giardino centrale delle Terme, che porterà, insieme a Regione Toscana e alla Galleria degli Uffizi, alla nascita degli Uffizi al Mare.

Immagine di copertina: Leonardo Progetti, edificio della Dogana d’acqua

 

 

Autore

  • Andrea Iacomoni

    Architetto, dottore di ricerca in Progettazione urbana e territoriale (con specializzazioni al Berlage Institute di Rotterdam, all’Università Federico II di Napoli e alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa) e ricercatore della Fondazione Michelucci. E' stato docente di Progettazione presso le Università di Firenze, Genova, Pisa e Roma La Sapienza, ed attualmente è ricercatore in Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma. Parallelamente alla didattica svolge attività professionale e di ricerca con lo studio Giraldi Iacomoni Architetti, ricevendo vari riconoscimenti (Premi Gubbio, IQU, De Masi, Bastelli) ed è consulente di varie amministrazioni e membro di Commissioni edilizie e per il paesaggio. Suoi progetti sono stati pubblicati in libri e riviste («Domus», «Opere», «Paesaggio Urbano», «Urbanistica», «Urbanistica Dossier») ed esposti in mostre, tra cui la Triennale di Milano e la Biennale di Pisa. Collabora con riviste di settore tra cui «Arknews», «Ananke» e ha diretto «Architetture città e territorio» e «Macramè». È autore di numerosi testi e libri, tra cui: «Tracce storiche e progetto contemporaneo» (2009), «Architetture per anziani» (2009), «Lo spazio dei rapporti» (2011), «Questioni sul recupero della città storica» (2014), «Topografie dello spazio comune» (2015).

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Last modified: 18 Ottobre 2023