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Davide CaucielloWritten by: Progetti

Waffle Beer, la Borsa di Bruxelles si riveste d’oro

Dopo 9 anni la fortezza eclettica dell’Ottocento riapre le porte come galleria pubblica e multifunzionale

 

BRUXELLES. Il concorso internazionale vinto nel 2015 da Bureau d’études en Architectures Urbaines (Bruxelles), Popoff architectes (Bruxelles) e Robbrecht en Daem architecten (Gand) prevedeva un’ambiziosa riqualificazione della Borsa, un monumento iconico della città adibito prevalentemente a museo, con l’obiettivo di migliorarne l’accessibilità, d’integrare un centro sperimentale della birra belga e ristrutturare il sito archeologico adiacente.

Gli architetti hanno risposto a questa esigenza lavorando sui flussi pedonali che si sviluppano attorno al perimetro dell’edificio, cercando una migliore articolazione tra l’architettura esistente, la cui navata centrale è 3,5 metri sopra il livello della strada, e il tessuto urbano circostante. Al tempo stesso, la navata è stata trasformata in un’imponente piazza coperta, “in grado di accogliere al suo interno chioschi e bancarelle in occasione di eventi eccezionali”.

Tre nuovi portici in calcestruzzo consentono una maggiore apertura del basamento, in modo da migliorare l’accessibilità al complesso, mentre imponenti grate in ottone vengono chiuse di notte per mettere in sicurezza l’edificio. Queste aperture favoriscono un’articolazione tra lo spazio pubblico e le scale interne che, prolungate fino al pianterreno, costituiscono l’inizio di una passeggiata architettonica all’interno del monumento. Il percorso prosegue al primo piano della navata centrale e così fino ai piani superiori, dove il Belgian Beer World, progettato da Mather & Co (Wilmslow, Regno Unito) e realizzato dall’Agence Clémence Farrell (Pantin, Francia), presenta un’inedita esposizione sulla birra belga. Il punto culminante della passeggiata è la terrazza sul tetto dell’edificio, dove un bar panoramico coperto da un’imponente tettoia metallica traforata – l’iconico Waffle – offre un’ampia vista sulla città.

Il pavimento della navata centrale è stato realizzato dall’artista Valérie Mannaerts (Bruxelles) ed è composto da quattro elementi organici eseguiti in mosaico, che si rifanno alla presenza di ornamenti vegetali nello stucco della cupola, il cui controsoffitto è situato circa 20 metri sopra il livello della galleria. Per rafforzare il carattere pubblico della navata centrale, i saloni laterali ospitano nuove funzioni tra cui un ristorante e una brasserie, la biglietteria, nuovi spazi per mostre temporanee e sale per seminari e coworking. Infine, il percorso museale del sito archeologico Bruxella 1238, le cui rovine si trovano sotto la strada adiacente l’edificio, è stato riprogettato insieme al resto degli interventi di restauro, rendendolo accessibile direttamente dal seminterrato e parzialmente visibile dalla strada pedonale.

 

Recollectus: un restauro su sfondo politico

Nel cuore dell’îlot sacré di Bruxelles e del suo perimetro Unesco, la Bourse è stata realizzata tra il 1868 e il 1873 per opera di Léon-Pierre Suys, già architetto del viale rettilineo sul quale si affaccia il monumento e del tunnel sotterraneo che convoglia le acque della Senna, il fiume a distanza di pochi metri dal quale è stata fondata la città. Prima sede del convento francescano dei Récollets, le cui vestigia sono state integrate nel percorso Bruxella 1238, poi mercato del burro fino alla costruzione dell’attuale edificio, il lavoro di ristrutturazione mette in luce la complessa composizione eclettica dell’edificio, di stile Neorinascimento e Secondo impero, improntandolo di una nuova traccia storico-archeologica.

Dopo che le attività finanziarie hanno abbandonato definitivamente l’edificio nel 2014, la Federazione dei mastri birrai belgi ha affiancato la Regione proponendo una riprogrammazione del complesso in un Centro sperimentale della birra belga. Ma per l’Atelier de Recherche et d’Action Urbaines (ARAU) e per Inter-Environnement Bruxelles (IEB) questo edificio meritava di meglio, sostenendo che se il suo restauro e la sua apertura al pubblico erano ovviamente benvenuti, il suo utilizzo come attrazione turistica non avrebbe servito in alcun modo gli interessi dei residenti locali, aumentando il rischio di over tourism e degradando la vivibilità del centro. Ancora secondo il gruppo, Belgian Beer World s’iscrive nella politica turistica e commerciale della città di Bruxelles che, con la riprogrammazione della Borsa “mira a estendere la zona turistica della Grand Place alla nuova zona pedonale sui viali centrali e ai quartieri a ovest del Pentagono”.

Nel 2017, una petizione contro il progetto vincitore del concorso è stata firmata da diversi gruppi cittadini, chiedendo per l’edificio una funzione più utile a costoro e determinata al termine di un dibattito pubblico. Se da un lato questi gruppi, sostenuti da ARAU e IEB, deploravano la folclorizzazione del centro e il Belgian Beer World, dall’altro temevano le conseguenze del restauro sull’edificio, sostenendo che le nuove aperture del basamento e l’installazione di una nuova copertura sul tetto costituivano una violazione del Codice delle costruzioni (CoBAT), che stabilisce che “nessuno può demolire in tutto o in parte un edificio protetto“.

In conclusione, il gruppo riflette sulla semantica che ruota attorno all’originario convento dei Récollets – dal latino recollectus: raccogliere -, proponendo un dibattito pubblico e trasparente sugli obiettivi di una riappropriazione dell’edificio, “che riguarda non solo i turisti ma tutti i cittadini di Bruxelles”.

Immagine di copertina: © Sébastien Bez

 

Cliente: Ville de Bruxelles
Ubicazione: Place de la Bourse, Bruxelles, Belgio
Periodo: 2015-23
Superficie: 11.318 mq
Architetti: Bureau d’Etudes en Architectures Urbaines, Popoff architectes, Robbrecht en Daem architecten
Esecuzione: Bureau d’Etudes en Architectures Urbaines, Popoff architectes, Robbrecht en Daem architecten
Interventi artistici: Valérie Mannaerts (“Private Architecture BeursBourse”)
Ingegneria idraulica: Greisch
Ingegneria strutturale: Greisch
Restauro: Atelier d’architecture CAZ
Acustica: Kahle Acoustics
Sicurezza: Cosep SA
Spazio pubblico: Greisch
Illuminotecnica: I.C.O.N.
Scenografia: Agence Clémence Farrell, Mather & Co
Grafica: Base design
Realizzazione: Denys NV (restauro e riallestimento), Tripel (scenografia), Renotec (smantellamento e demolizione)

 

Autore

  • Davide Cauciello

    Nato nel 1992, è architetto e urbanista. Laureato presso la Facoltà di Architettura La Cambre-Horta dell’Université libre de Bruxelles (ULB). Dal 2018 è membro di Latitude Platform e in tale ambito si è interessato alle questioni socio-ambientali, in particolare alla ripiantumazione dello spazio pubblico, alla gestione delle acque, al recupero dei materiali ed alla partecipazione dei cittadini nei processi di trasformazione del territorio di Bruxelles. Nell’ambito di progetti di ricerca sviluppati dalla stessa piattaforma ha lavorato all’organizzazione di workshop partecipativi che hanno coinvolto una pluralità di attori, sia istituzionali che associativi. Dal 2020 al 2022 è stato cultore della materia presso il laboratorio di urbanistica dell’Università di Roma Tre, partecipando al progetto di ricerca interuniversitario NO-CITY sull’interdipendenza tra città e campagna. Nello stesso periodo è stato membro del Forum Beni Comuni Firenze, con cui ha collaborato a iniziative di progettazione partecipata nell’area metropolitana di Firenze. Attualmente vive e lavora a Bruxelles, dove è responsabile di vari progetti come l’inverdimento di una strada a Berchem-Sainte-Agathe (finanziamento Brussels on Holiday) o la demineralizzazione di alcuni spazi pubblici a Forest (finanziamento CQD Wiels-sur-Seine)

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Last modified: 13 Ottobre 2023