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Andrea FoppianiWritten by: Reviews

Il metodo Albini in mostra a Piacenza

Volumnia presenta un sorprendente percorso di arredi e pezzi unici, in un dialogo scenografico con gli spazi di una basilica sconsacrata

 

PIACENZA. Inaugurata ad aprile, “Franco Albini. Metodo e poesia” – retrospettiva a cura di Stefano Andrea Poli – è un innesto perfettamente riuscito fra il sapere progettuale di uno dei maestri del razionalismo del secolo scorso e i grandiosi interni policromi, completamente spogliati in epoca napoleonica, della basilica sconsacrata di Sant’Agostino.

La mostra – aperta fino al 18 giugno– rappresenta il mondo di Franco Albini (1905-77) attraverso i capisaldi di un’ampia produzione creativa, animata da rigore e innovazione. L’allestimento, progettato dallo Studio Albini Associati, mira con buoni risultati a evocare quel dialogo – tuttora ininterrotto – tra diversi ambiti e scale della ricerca progettuale.

I progetti di Albini spaziavano infatti tra l’architettura e il disegno di oggetti d’arredo, passando per il restauro e l’allestimento espositivo. Quella ripercorsa attraverso la mostra piacentina è dunque una produzione vasta e diversificata, fondata su un fare progettuale “con il camice bianco” (celebre detto dell’architetto milanese) che ha dato vita a un ricchissimo corpo di materiali d’archivio conservato dal 2007 dalla Fondazione Franco Albini. Tra le alte navate dell’ex basilica cinquecentesca – dal 2018 trasformata dalla gallerista Enrica De Micheli nello Spazio Volumnia – trova posto una collezione di arredi d’epoca insieme a un apparato espositivo composto da grandi vele rettangolari bianche, sospese a pochi centimetri dal pavimento in marmo con un duplice ruolo: fare da supporto per la serie di numerose fotografie d’epoca, provenienti dallo stesso archivio Albini, e dare vita a una scansione spaziale in grado di relazionarsi con le maestose proporzioni dell’interno. I lunghi stendardi, riprendendo l’altezza delle colonne in granito che separano le cinque navate della chiesa, sostengono grandi lastre fotografiche in alluminio e accompagnano i passi dei visitatori attraverso la mostra, suggerendo un dialogo tra l’oggetto esposto – collocato secondo la griglia geometrica dell’interno – e una selezione di edifici, dettagli costruttivi e allestimenti museali ritratti in bianco e nero.

Ad alcuni pezzi originali – tra cui gli iconici arredi prodotti dalla falegnameria Poggi di Pavia e gli elementi di un sistema componibile d’illuminazione progettati con Franca Helg e Antonio Piva per Sirrah – è consegnato il ruolo di testimonianza diretta del progetto e della sua realizzazione artigianale, sia attraverso la loro presenza fisica che nelle relazioni stabilite con lo spazio espositivo. L’allestimento infatti seleziona attentamente quali pezzi isolare e quali raggruppare, delimitando aree tematiche e sequenze visive. Sui lati della navata ci sono – investite da un fascio di luce proveniente dall’alto – alcune sedute, ad una ad una collocate (come fossero statue di Santi) in corrispondenza degli altari laterali.

In aggiunta a materiali d’archivio inediti e al considerevole numero di arredi provenienti da linee di produzione di metà secolo, la mostra è allestita attorno a una serie unica – non a caso collocata dove la navata centrale incontra il transetto – di mobili in Masonite, prodotti nel 1932 in occasione della fiera campionaria di Milano e mai più esposti altrove, testimoni di una ricerca tecnica e materica che sarebbe continuata nei decenni a venire. Oggetto di un inedito approfondimento è anche l’operato di Albini in territorio piacentino, raccontato in una delle sezioni introduttive alla mostra attraverso i disegni originali del progetto di ampliamento della sede della Cassa di Risparmio, nel centro cittadino.

 

Immagine di copertina: © Photo Fausto Mazza Studio

 

“Franco Albini. Metodo e poesia”

Mostra a cura di: Stefano Andrea Poli

15 aprile – 18 giugno 2023

Spazio Volumnia – Stradone Farnese 33, Piacenza

Catalogo “Libri di Volumnia”

 

Il metodo Albini: un libro

Ricostruendo e rilanciando il “metodo Albini” – articolato attorno a princìpi ideativi chiave come scomporre, ricondurre ad elementi essenziali, per poi ricomporre e verificare – è da segnalare la recente pubblicazione di Franco Albini. Riflessioni su un Metodo, sempre a cura di Fondazione Franco Albini. Il libro, facendo ricorso anche in questo caso a materiali d’archivio e tramite una pluralità di autori entro e fuori i confini della famiglia Albini, ricompone attorno al dettato dell’architetto e designer le attività dei tre istituti attraverso i quali si articola la sua eredità: studio, fondazione e academy.

Franco Albini. Riflessioni su un Metodo

, a cura di Paola Albini ed Elena Albricci, Libri Scheiwiller, 2023, 160 pagine, 32 €

Autore

  • Andrea Foppiani

    Nato nel 1996, è laureato al Politecnico di Milano in Sustainable Architecture and Landscape Design. Vive tra Piacenza e Milano, dove è dottorando presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU – PoliMi). Sempre presso il Politecnico svolge attività didattica come tutor in workshop e corsi di progettazione architettonica e del paesaggio, suoi principali ambiti di interesse professionale e accademico. Appassionato di fotografia urbana, oltre che giardiniere per natura (aspirazione maturata in lunghe estati trascorse in Val Trebbia), è sempre in cerca di occasioni per allenare il proprio senso critico attraverso la scrittura o la pratica del progetto, esplorando il rapporto tra diverse scale e diversi saperi

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Last modified: 30 Maggio 2023