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Margherita ToffolonWritten by: Design Reviews

Gianfranco Frattini, l’eredità del saper fare

Gianfranco Frattini, l’eredità del saper fare

In mostra a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno pezzi vintage, prodotti ancora in catalogo e riedizioni

 

CESANO MADERNO (MONZA BRIANZA). Non è stata necessaria una particolare ricorrenza (anche se quest’anno sono 70 gli anni dalla laurea in Architettura al Politecnico di Milano) per dare credito all’esposizione “Gianfranco Frattini: ieri, oggi, domani”, aperta fino al 14 maggio nel seicentesco Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, di cui l’amministrazione è stata promotrice.

Padovano di nascita, milanese di formazione (fu allievo di Piero Portaluppi e Gio Ponti per cui lavorò alcuni anni) e brianzolo per attività professionale: Frattini (1926-2004) proprio con gli artigiani, gli ebanisti e le aziende di questo territorio ha collaborato tutta la vita per realizzare le sue idee di progettista a largo spettro.

Nell’essenziale allestimento, che s’inserisce in punta di piedi nel contenitore storico, Emanuela Frattini Magnusson, la figlia che ne ha seguito le orme, ha messo a nudo i pezzi di design, dai più piccoli a quelli di maggiore dimensione (cristalleria, accessori e oggetti per la tavola, sedie, divani, poltrone, scrittoi, scrivanie, comodini), in linea con il principio “dal cucchiaio alla città” che ha sempre contrassegnato il lavoro del padre.

 

Pezzi vintage, prodotti ancora in catalogo e riedizioni

Il percorso espositivo si sviluppa su più stanze al primo piano del palazzo attraverso piattaforme a pavimento e lunghi tavoli di colore bianco, quale cesura dai pavimenti in cotto lombardo; oppure attraverso la contestualizzazione in spazi più raccolti, senza intaccare visivamente (e materialmente) la ricchezza degli apparati iconografici e materici dell’ambiente storico. Tutto nella consapevolezza della forza delle forme e dei documenti raccolti in collaborazione con lo Studio/Archivio Gianfranco Frattini e in partnership con il CSAC – Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione che ne custodisce il cospicuo fondo (9.000 disegni e un numero altrettanto cospicuo di fotografie).

Anzi, la presenza di soffitti a cassettoni richiama la conoscenza del legno e delle sue lavorazioni che ha contrassegnato il lavoro dell’architetto-designer dove artigianato e manualità da bottega erano pari al suo interesse per i processi industriali. Al centro della stanza principale della mostra troneggia la scrivania da lavoro con gli strumenti, i campioni e modellini che rendono ancora più esplicita l’influenza dalla cultura e lavorazione del legno, soprattutto giapponese, appresa durante i numerosi viaggi con l’amico e maestro ebanista Pierluigi Ghianda.

La produzione qui raccolta (anni cinquanta-ottanta) fra pezzi vintage, prodotti ancora in catalogo affiancati a riedizioni dai disegni originali dove è immediato cogliere, proprio per la possibilità di girare attorno ai singoli oggetti, quanto trapuntature, incastri di marmo, sostegni incassati, rifiniture e molti altri dettagli siano parte dell’opera di Frattini (cofondatore nel 1956 dell’ADI).

Fra i nuovi mobili esposti, dedotti dai pezzi personali di Frattini, la scrivania Portofino realizzata da CB2, lo scrittoio Modello 530 disegnato per Bernini nel 1957 riprodotto come “Nòs” da Ceccotti Collezioni e la porta a soffietto realizzata a quattro mani da Dooor e Torri Lana (tessuti su disegno Frattini), qui accostata alla poltrona Agnese (Tacchini).

 

Interni inediti

Al di là dei pezzi iconici (tavolini sovrapponibili per Cassina, Turner libreria girevole per Poltrona Frau, divano e poltrona Sesaan oltre alle poltrone Lina e Giulia per Tacchini, le lampade per Artemide), la parte più interessante e forse inedita è l’esposizione di alcuni dei progetti d’architettura d’interni (residenziali, ristoranti e negozi), facenti parte del lavoro di ricerca e tesi di laurea di Susanna Beatrice Lubiana e Benedetta Patella (Politecnico di Milano). Disegni che ne restituiscono gli atout: linguaggio e chiarezza d’impostazione dello spazio architettonico interno come forma di sintesi fra cura del particolare e studio del dettaglio per trovare sempre “la soluzione giusta”.

Immagine di copertina: © Max Pescio

 

“Gianfranco Frattini: ieri, oggi, domani”
14 aprile – 14 maggio 2023
Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno
comune.cesano-maderno.mb.it/servizi/notizie/notizie

 

Autore

  • Margherita Toffolon

    Dopo la laurea allo IUAV di Venezia collabora con studi di progettazione a Treviso e a Milano dove per 10 anni partecipa al programma di inventariazione dei beni vincolati della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano per poi diventare giornalista pubblicista e senior account di un’agenzia di comunicazione integrata. Ha scritto per Mondadori, Mida Editore, Reed Business Information, Shinda Editore, Tecniche Nuove, Agepe, BE-MA editrice. Da anni collabora con DBInformation e le riviste del settore Horeca di New Business Media (Tecniche Nuove). Cogliere dettagli architettonici o atmosfere particolari dei locali food&beverage è la sua specializzazione e piacevole scoperta. Nel 2016 ha pubblicato il libro "Grandi pasticcerie del mondo" (ItalianGourmet), mentre nel 2022 è uscito "Cantine storiche d'italia. Un viaggio fra architettura ed enologia" (24OreCultura)

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Last modified: 17 Aprile 2023