L’assegnazione del nuovo Parco della Giustizia aggiunge un tassello alle trasformazioni in corso, guidate da un filo verde e blu
BARI. I processi trasformativi della città, molti dei quali legati a finanziamenti su fondi PNRR, sono in una fase di grande accelerazione, che impone un aggiornamento del Ritratto sul capoluogo pugliese pubblicato quasi tre anni fa.
Lavori in corso
È stato consegnato il cantiere per la realizzazione di oltre 20.000 mq di laboratori e uffici del CNR, nell’ex Manifattura tabacchi, e sembra essere tutto pronto per la realizzazione del progetto di Costa Sud, il parco costiero lungo sei chilometri che connetterà il lungomare monumentale novecentesco con le spiagge e i quartieri sud-orientali: terminato il percorso partecipativo per il PUE ed espletata la gara di servizi, negli scorsi mesi è stata assegnata la progettazione definitiva ed esecutiva dei sei lotti che comporranno il progetto e sono partiti i primi espropri dei suoli agricoli vicini alla costa.
Sono stati aperti anche diversi altri cantieri che finalmente potrebbero restituire la città al mare, tasselli importanti del riassetto di tutto il lungomare di Bari, da Nord a Sud, da Santo Spirito a Torre a mare, passando dall’area del faro nei pressi della Fiera del Levante: il cantiere per la riqualificazione del lungomare di Santo Spirito, esito di un concorso internazionale che risale al 2017; il cantiere per gli scavi archeologici nell’area di San Pietro a Bari vecchia, in cui nei prossimi anni prenderà forma l’installazione dell’artista Edoardo Tresoldi che mira ad aprire l’area alla città trasformandola in una “piazza viva”; il cantiere del waterfront Città vecchia, anch’esso esito di un concorso risalente al 2017, che promette di migliorare la connessione col mare sul lungomare Imperatore Augusto.
Sono anche stati avviati gli interventi del piano volto alla riqualificazione degli spazi pubblici di alcuni quartieri periferici, incluso il San Paolo in cui era già in corso il progetto G124 a cura del gruppo di lavoro coordinato da Renzo Piano.
Infine, partirà a breve la cantierizzazione del “nodo verde” per la stazione ferroviaria di Bari centrale. L’intervento, finanziato su fondi PNRR e RFI destinati al potenziamento degli hub ferroviari, mira a ricucire il rapporto centro-periferia, ora separati dalla ferrovia, per mezzo di un attraversamento sopraelevato che si configura come un giardino pensile; si tratta dell’esito parziale e profondamente trasformato del concorso vinto da Massimiliano e Doriana Fuksas con Jordi Henrich i Monràs nel 2013, che includeva anche l’area del parco dell’ex Caserma Rossani, aperto al pubblico esattamente un anno fa.
A questi interventi si aggiungono il progetto di Bosco orizzontale dello studio Stefano Boeri Architetti sul lungomare Vittorio Veneto, recentemente presentato alla città in una serie d’incontri pubblici, e il progetto dello studio Mario Cucinella Architects per un complesso residenziale di circa 200 unità sul sito della Casa di cura Santa Lucia.
Il nuovo Parco della Giustizia
Proprio a poca distanza dall’ex clinica, già demolita, sta per sorgere il nuovo Parco della Giustizia di Bari, esito di un concorso internazionale commissionato dal Ministero della Giustizia e vinto dal raggruppamento Atelier(s) Alfonso Femia, Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia. Al fine di ovviare all’annoso problema dell’edilizia giudiziaria che affligge la città, e che da giugno a settembre del 2018 aveva costretto a svolgere le attività del tribunale penale all’interno di tende, buona parte degli uffici giudiziari, attualmente dislocati in più sedi sul territorio comunale, saranno ora unificati nell’area delle caserme dismesse Milano e Capozzi. L’area, di circa 25 ettari, di proprietà dell’Agenzia del Demanio, è oggi occupata da edifici in disuso che verranno demoliti entro l’anno per permettere di dare inizio ai lavori nel 2024.
Il progetto, che ambisce a porsi come modello per i Parchi della Giustizia, prevede di ottimizzare spazi e risorse riorganizzando gli uffici giudiziari in quattro grandi edifici a corte a pianta quadrata, progettati nel lotto dell’ex Caserma Milano (immagine di copertina), e aprendo l’area dell’ex Caserma Capozzi alla città, trasformandola in un parco pubblico di dieci ettari.
L’area del parco, epicentro del recupero di un’area nevralgica per lo sviluppo urbano e per le connessioni extraurbane, sarà la prima ad essere realizzata. Collegata al parco Due Giugno, che in attesa di Costa Sud rimane ancora il principale parco di Bari, diventerà il cuore di un quartiere in grande trasformazione e rafforzerà l’asse del “raggio verde”, per usare una definizione cara allo stesso Andreas Kipar (studio Land), che parte dagli edifici giudiziari, ma ancor prima dalla Lama Fitta, e mette in tensione il parco, i quartieri periferici, il quartiere Murattiano e il centro storico, aprendo ad un dialogo con il centro della città, con la periferia e con il mare.
Il progetto del polo potrebbe diventare un’occasione per ricucire e rendere continuo un ambito territoriale tra i più frammentati, inserendosi in un disegno più ampio di riqualificazione urbana basata sulla continuità degli spazi verdi e sulla risposta alle sfide sociali, energetiche e ambientali. Una strategia particolarmente attesa in una città in cui le politiche in questo senso sono state promosse solo abbastanza recentemente. E se Bari si stesse veramente trasformando in una città di parchi e di mare?
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bari , concorsi , rigenerazione urbana , ritratti di città , waterfront
Last modified: 22 Marzo 2023