***Alpewa riveste con pannelli in alluminio composito stacbond finitura ottone scuro l’intervento di valorizzazione immobiliare dell’ex Impresa Costruzioni Pierino Bonvecchio
TRENTO. L’intervento per la realizzazione degli edifici residenziali di via Gorizia s’inserisce nell’ambito della valorizzazione immobiliare dell’ex Impresa Costruzioni Pierino Bonvecchio, insediatasi in un’area che nel 1941 era rurale. All’epoca della chiusura dello stabile, nel 1984 la costruzione risultava una sorta di corpo estraneo rispetto al tessuto urbano già consolidato della città, che nel frattempo aveva visto svilupparsi l’attuale quartiere residenziale di Bolghera. L’estesa area edificata liberata dalla dismissione ha richiesto un piano di sviluppo graduale. Il progetto architettonico ha avuto un suo percorso indipendente e successivamente è stato adattato alle esigenze dell’impresa di costruzioni, che necessitava di una ventina di appartamenti di varie metrature e di un’autorimessa interrata per oltre cinquanta posti auto.
Il progetto
Principale sfida con cui il progettista Riccardo Pedrazzoli Bonvecchio si sono dovuti interfacciare è stata quella dell’inserimento del nuovo blocco residenziale all’interno di una struttura urbanistica già consolidata. Il volume che si sarebbe insediato sarebbe stato circondato da altri edifici più o meno simili tra loro; per questo motivo è stato elaborato un attento studio delle masse al fine di poter armonizzare il nuovo progetto all’interno dello spazio urbano circostante. La ricerca si è concretizzata in due corpi accostati, simmetrici e identici che si sviluppano come prismi dalla pianta quadrata per poi allargarsi obliquamente all’apice superiore, aumentandone la superficie illuminata e creando un effetto ottico di alternanza delle falde.
Un involucro edilizio, con facciata ventilata realizzata da Alpewa, riveste l’intero immobile con una griglia regolare di fasce orizzontali e verticali che racchiude entrambi i volumi senza soluzione di continuità, incorniciando portici, logge, finestre e terrazze a tasca. La nuova facciata, così strutturata, permetteva all’interno di poter avere un’infinità di soluzioni e variazioni che non avrebbero compromesso l’aspetto dei vari prospetti. L’aspetto scultoreo si è poi palesato nel momento in cui si è deciso di tagliare gli angoli del tetto e di omologare la struttura allo skyline esistente fatto di case con tetti spioventi e profili montuosi in lontananza.
La realizzazione
L’organizzazione strutturale e funzionale
dei due corpi è impostata su due nuclei centrali, contenenti scale e ascensori, e un perimetro ben definito, dove gli elementi verticali della facciata accolgono alternativamente colonne o fusti vegetali. Le aperture sono distribuite su tutto l’involucro e possono fungere indifferentemente da aperture per finestre o terrazzi loggiati. Questo approccio consente la libertà di riconfigurare le planimetrie senza compromettere la coerenza del progetto architettonico.
La pelle dell’edificio è realizzata con pannelli in alluminio composito stacbond con finitura in ottone scuro opaco che richiama gli infissi delle finestre, le persiane e le altre finiture metalliche. La scelta è dovuta principalmente al fatto che, trattandosi di un materiale versatile e soprattutto riciclabile, permette l’utilizzo sia in facciata che in copertura (naturalmente dopo una sua accurata impermeabilizzazione). Così si ottiene un involucro omogeneo quanto contemporaneo e, al tempo stesso, un volume compatto e continuo. Stacbond risulta essere anche un materiale resistente alle intemperie e ai raggi del sole in quanto non sbiadisce. Inoltre, dato il suo peso ridotto, s’istalla facilmente.
Immagine di copertina: © Stefanie Andolfato
*** articolo sponsorizzato
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Dalle Aziende , materiali , trentino
Last modified: 20 Marzo 2023