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Arianna PanarellaWritten by: Reviews

Balloon Museum – Pop Air: pallone gonfiato sarai tu

Balloon Museum – Pop Air: pallone gonfiato sarai tu

Aperta fino al 12 febbraio a Milano la mostra itinerante interattiva dedicata alla Inflatable Art

 

MILANO. Balloon Museum ha inaugurato “Pop Air”, una grande mostra itinerante, “un museo effimero” dedicato alla Inflatable Art, l’arte che dà forma all’aria per creare complesse installazioni che sta vivendo in questi anni un nuovo momento di splendore, dopo il successo degli anni sessanta. Negli spazi di Superstudio, Balloon Museum – Pop Air, dopo Roma e il grande successo di Parigi, mette in scena un viaggio fuori scala tra forme inaspettate, colori e suoni, in un dialogo tra arte e architettura che mette al centro l’interazione con gli spettatori di ogni età.

6.000 mq, con 1 milione di palline e 400.000 palloncini, oltre a proiezioni, suoni e luci che modificano la percezione di questi spazi attraverso i lavori inediti e site-specific dei 18 artisti e collettivi d’arte internazionali invitati a partecipare. Al centro di tutto è l’aria, comune oggetto d’indagine per gli artisti coinvolti: da elemento costruttivo e tangibile, a vera e propria scultura dalla forma inaspettata e monumentale, ad atmosfera metafisica e sospesa dal carattere impalpabile. Le installazioni portano i visitatori in un viaggio onirico e raccontano delle nuove espressioni e tecniche artistiche legate al mondo delle mostre interattive.

Un percorso esperienziale dove ogni installazione inflatable, attraverso l’interazione con il fruitore, crea nuovi spazi di socializzazione fisica, digitale e culturale. Soggetti dalle sembianze zoomorfe animano il percorso espositivo con colori forti, forme non convenzionali e fuori scala. Tra questi, la Airship Orchestra” di Eness è una tribù di personaggi “teletrasportati” da un altro pianeta. I visitatori sono invitati ad avvicinarsi ai personaggi e mescolarsi con loro, per immergersi nel suono e nella pulsazione ritmica della luce, perché ciascun personaggio ha una propria melodia che va a formare un coro di più voci. Il suono generato e la luce in sincronia creano un paesaggio sempre nuovo che modifica la percezione dello spazio. In Volatile Structure” di Geraldo Zamproni giganteschi cuscini rossi sembrano reggere la struttura architettonica, in una perenne tensione tra contenuto e contesto. L’indagine sulla natura e l’osservazione dell’equilibrio tra caos e immobilità sono i tratti distintivi del collettivo artistico Hyperstudio che presenta Hypercosmo”, un macrocosmo che reinterpreta un ambiente naturale, dove lo spettatore è invitato letteralmente a immergersi e lasciarsi cullare dal vasto mare bianco di palline avvolto da un cielo di bolle bianche, luci e suoni in uno spazio di circa 600 mq. “A Quiet Storm” del duo Quiet Ensemble è un’installazione immersiva in cui si attraversa un ambiente buio, accarezzati da un’infinita pioggia di bolle bianche, tra una nuvola di nebbia e un gioco di ombre e riflessi evanescenti. E ancora, l’interazione tra persona e spazio prende forma con l’intervento Giallo 368″, del collettivo Penique Productions, che si appropria di un grande ambiente e ne modifica la percezione attraverso l’utilizzo di un involucro leggero e colorato che avvolge la stanza e la trasforma in un’architettura viva, animata dall’aria generata da ventilatori, che ingenera nello spettatore un senso di disorientamento. Karina Smigla-Bobinski s’ispira invece alle scoperte delle neuroscienze sull’autoconfigurazione del cervello e progetta Polyhedra, installazione che innesca un dialogo diretto con il pubblico, chiamato a partecipare attivamente alla configurazione dell’opera, assemblando tubi gonfiabili di diverse dimensioni in modi sempre differenti e documentando il risultato attraverso fotografie e video.

Questi gonfiabili di ogni dimensione, forma e colore, attraversando i mondi dell’architettura, del design e dell’arte con l’uso di tecnologie all’avanguardia, dimostrano quanto sia sottile il confine tra le discipline. L’aria è un elemento che affascia tutte le arti, basti pensare che anche architetti come OMA (Rem Koolhaas), BIG (Bjarke Ingels) e Arata Isozaki, o designer come Snarkitecture, hanno lavorato con queste tecnologie.

Immagine di copertina: Cloud Swing, Lindsay Glatz with Curious Form (foto di Federico Villa)

 

POP AIR by Balloon Museum

23 dicembre 2022 – 12 febbraio 2023
Superstudio, via Tortona 27 Milano

Autore

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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Last modified: 10 Gennaio 2023